L’esplosione definitiva degli ultimi 15 anni ha portato i supereroi a una risonanza praticamente mondiale. Il Marvel Cinematic Universe, dai suoi esordi, ha presentato una carrellata di personaggi sempre più sostanziosa, attingendo a pieno da anni e anni di produzione a strisce e dando a quegli eroi amatissimi dei fumetti una cornice mediatica molto più ampia. Il pubblico di tutto il mondo ha conosciuto meglio Thor, Iron Man, Capitan America, alcuni dei personaggi fondamentali dell’immenso patrimonio della Marvel. A lungo, però, un supereroe è rimasto lontano dai riflettori, uno di quei personaggi che condensano in sé un simbolismo enorme e la cui portata ideologica e concettuale è davvero importante. Solo di recente, infatti, a causa di alcuni cavilli contrattuali, ha potuto fare il suo esordio nell’MCU Daredevil, uno dei più interessanti e affascinanti supereroi della Marvel.
Il personaggio ha una lunghissima storia editoriale ed è stato portato sul grande schermo nel 2003 dal deludentissimo film con Ben Affleck. Di ben altra caratura, invece, la serie che lo ha visto protagonista su Netflix, la produzione che ha fatto da apripista a tutta la saga dei Defenders sulla piattaforma streaming. Terminato l’accordo, i Marvel Studios si sono fiondati sul personaggio, riportandolo immediatamente tra i propri ranghi e nel 2024 arriverà, finalmente, la serie sul diavolo di Hell’s Kitchen ben collocata all’interno dell’MCU. La Marvel ha voluto non solo riprendere il personaggio, ma ha anche confermato Charlie Cox nel suo ruolo, sintomo dell’enorme lavoro fatto sull’eroe da Netflix. Daredevil è stata infatti una serie di altissimo profilo, capace d’inquadrare in maniera abbastanza esaustiva il personaggio e il mondo che lo circonda. Non un lavoro semplice, perché il diavolo è uno degli eroi più densi di tutta la produzione Marvel.
A quattro anni dalla fine della serie di Netflix e in vista del ritorno dell’eroe in casa Marvel, è il momento di riflettere un attimo su di lui. Daredevil occupa un posto speciale nella produzione della casa delle idee per un motivo particolare: il simbolismo religioso che cela al suo interno. Matt Murdock, l’uomo che veste la maschera del diavolo, è un cattolico praticante, un unicum nel mondo dei supereroi e la sua persona e il costume che indossa contengono in loro alcune importanti connotazioni religiose. La serie di Netflix ci ha gettato una luce, ha sottolineato alcune componenti di questo tipo, soprattutto nella terza stagione. Il discorso, però, è ben più ampio. Analizzando il personaggio di Daredevil, vengono fuori alcuni tratti ben definiti, riconducibili a un simbolismo religioso lampante: da qui in avanti proveremo a elencarli e a spiegarli in dettaglio, arrivando a capire come il diavolo di Hell’s Kitchen rappresenti egli stesso la sintesi della fede cattolica.
Daredevil e il valore della cecità
Iniziamo l’analisi del simbolismo religioso in Daredevil con quello che è l’elemento fondante del personaggio: la cecità. Come abbiamo visto, Matt Murdock da piccolo, in seguito a un incidente con un camion pieno di scorie radioattive, rimane cieco, subendo però un ampliamento fenomenale di tutti gli altri sensi che lo rende poi l’eroe che è. Il tratto distintivo di Daredevil è ovviamente la sua cecità e questo elemento è una chiave d’accesso per comprendere bene la natura del personaggio. La cecità rappresenta le sue due anime: l’avvocato Matt Murdock e il giustiziere Daredevil. Matt persegue la giustizia di giorno, Devil lo fa di notte, ma in entrambi i casi l’azione è guidata da una fede cieca in essa.
A primo impatto, dunque, la cecità di Matt Murdock simboleggia la sua convinzione, la sua fede nella giustizia, che sia quella che persegue nei panni dell’avvocato o dell’eroe. Ma c’è un livello più profondo di analisi, dato proprio dalla forte spiritualità di Matt. Coniugando la fede in Dio e quella nella giustizia, Daredevil incarna quello che è uno dei grandi dogmi del cattolicesimo: la giustizia divina. In Daredevil il concetto di giustizia è assoluto e Matt lo persegue in ogni modo possibile, anche sporcandosi le mani, anche passando la barricata della moralità. La cecità è, sostanzialmente, il simbolo della fede che Devil ha sia in Dio che nella giustizia.
Daredevil è, di fatto, il dispensatore della giustizia divina, ma qui bisogna un attimo fare attenzione e sottolineare un punto che evidenzia la natura del personaggio di Devil. La giustizia divina, nell’immaginario cattolico, è dispensata dagli angeli, ma qui è portata da un diavolo. C’è un capovolgimento di prospettiva? Nient’affatto. Matt, pur apparendo come dispensatore della giustizia divina, rimane pur sempre un uomo, mortale e incline al peccato. Per questo non può essere un angelo, ma è il suo opposto: il diavolo. Matt Murdock è, di fatto, un angelo macchiato dal peccato universale, proprio di tutti gli uomini, e non può quindi che essere un diavolo.
Daredevil: Matt Murdock e l’incarnazione del diavolo
Torniamo su un elemento accennato nel paragrafo precedente. In quanto dispensatore di giustizia, Matt Murdock dovrebbe essere un angelo, ma in realtà è un diavolo in conseguenza della sua natura umana. Questo parallelismo risponde a una delle domande fondamentali intorno al personaggio: perché un fervente religioso dovrebbe indossare un costume da diavolo? La risposta sta in questo rimando simbolico alla giustizia, ma anche nella natura scissa di Daredevil. Come molti supereroi, Matt Murdock è un’anima divisa, che vive l’eterno dissidio tra il giustiziere e l’avvocato, un contrasto che gli provoca ancora più dilemmi morali in nome della sua fede cattolica. Il diavolo nasce proprio da questa crepa. Matt è un cattolico fervente, ma nel dispensare giustizia si sostituisce, di fatto, a Dio, compiendo il più grande dei peccati perché la sua natura umana gli impedisce l’immedesimazione divina.
In quanto credente, Matt Murdock è il figlio prediletto di Dio, come tutti secondo il Cattolicesimo. Tuttavia, dispensando la sua giustizia Matt agisce in nome del peccato, perché si fa lui stesso Dio, ma da uomo. Il figlio prediletto di Dio macchiato dal peccato: vi ricorda qualcuno? Chiaramente, il rimando a Lucifero, qui, è evidente. Seguendo la linea del simbolismo religioso, Daredevil è, di fatto, l’incarnazione del diavolo. Una volta Lucifero era il più splendente degli angeli, ma si è rivoltato contro il suo Creatore ed è stato scaraventato sulla Terra. Applicando il metodo metaforico, vediamo lo stesso movimento in Daredevil, perché non dobbiamo mai dimenticare che il peccato in Matt è originale, in quanto uomo. Ogni atto divino gli è precluso e la sua giustizia cieca è ciò che garantisce la sua dannazione. Matt non può essere un angelo in quanto uomo, ma come cieco credente resta legato a Dio in modo indissolubile, perché di fatto partecipa della sua natura, ma in maniera negativa a causa del peccato originale.
La rinascita di Daredevil
Nel precedente paragrafo abbiamo visto come, secondo il simbolismo religioso, Daredevil sia l’incarnazione del diavolo. Possiamo però, al contempo, anche ribaltare la situazione e descriverne una completamente opposta, ma coerente con quella sopra descritta in virtù del dualismo presentato. Matt Murdock è un uomo scisso tra due nature: il giustiziere e l’avvocato, la fede e il peccato. L’ultimo elemento è Lucifero e qual è il suo contraltare? Ovviamente: Gesù Cristo. Non c’è alcuna blasfemia, ma un rigoroso simbolismo che dimostra come se da una parte il personaggio di Daredevil è assimilabile a Lucifero, quello di Matt lo è invece a Cristo, chiaramente nei loro elementi concettuali.
La figura di Gesù Cristo è infatti analizzabile anche in senso figurato, non solo in divenire storico e in assolutezza religiosa. Secondo gli studi di teologia, la struttura cristologica è una figurazione descrivente tutti quei fenomeni che ricalcano l’esperienza di morte e resurrezione propria di Gesù Cristo. Sappiamo tutti come il figlio di Dio, secondo le Scritture, sia stato ucciso sulla croce e dopo tre giorni sia risorto. L’applicazione della struttura cristologica a un’esperienza umana è illustrata bene da uno dei più grandi teologi della storia, Sant’Agostino, che spiega come la conversione sia un atto cristologico, in quanto causa la morte dell’uomo peccatore e la rinascita dell’uomo benedetto.
Ecco, questo schema, in chiave simbolica, si applica alla perfezione a Matt Murdock e lo abbiamo visto proprio nella terza stagione della serie di Netflix. Quell’ultimo ciclo di episodi prende spunto da uno degli archi narrativi più famosi della storia a fumetti del diavolo: Rinascita. Il nome è già molto eloquente. Qui, il grande nemico di Daredevil, Kingpin, scopre la vera identità dell’eroe e fa di tutto per distruggere la vita di Matt Murdock, riuscendoci. Nella parabola che vive Matt, però, rintracciamo questa struttura cristologica di cui parlano i teologi. Matt, simbolicamente, muore, la sua vita è spezzata dalle azioni di Kingpin. Alla fine, però, Murdock riesce a reagire tornando a indossare il costume. Di fatto, Matt muore come uomo e rinasce come diavolo. In Rinascita ci sembra di assistere a una sorta di scioglimento del dualismo di Daredevil, perché la parte umana viene annientata, l’avvocato viene eliminato, e parrebbe rimanere solo il diavolo, in realtà il dualismo si conferma proprio in virtù del simbolismo religioso. La rinascita di Matt Murdock è un parallelismo in chiave cattolica dell’esperienza di morte e resurrezione di Gesù Cristo e così Daredevil accoglie in sé anche l’ultimo elemento dell’equazione che abbiamo illustrato prima: il giustiziere e l’avvocato, la fede e la giustizia, il Diavolo e il Signore.
Si potrebbe obiettare, però, che rinascendo come diavolo Matt in realtà non ha compiuto l’esperienza di Cristo, ma ne ha compiuta una completamente opposta. Questo si riconduce, ancora una volta, alla natura umana di Matt Murdock, al solito peccato originale che è insito in lui. A questo punto, il cerchio si chiude, ma il simbolismo religioso di Daredevil è tutt’altro che concluso.
Daredevil: l’eterno dualismo di Matt Murdock
C’è un ultimo elemento da considerare per chiudere il discorso sul simbolismo religioso in Daredevil. Come abbiamo visto, Matt è figlio di una suora: questo a primo impatto potrebbe completare il parallelo con la figura di Cristo, con la madre a simboleggiare la Vergine, ma in realtà il discorso è diverso e forse ancora più interessante. Matt Murdock è sì, figlio di una suora, ma anche di un pugile. Riecco quel solito dualismo: il divino e il terreno che si condensano nelle sue origini, la giustizia divina e quella umana. In sé, dalla nascita, Matt Murdock ha insito questo dualismo, che non può che essere eterno.
Matt Murdock accoglie in sé tutti questi elementi dualistici che poi, infine, conducono a una sola strada: la sublimazione del credente. L’uomo, secondo la religione Cattolica, possiede questa doppia componente: è creato a immagine e somiglianza di Dio, ma è mortale. Ha in sé Dio, l’Infinito, ma è un essere finito. È benedetto e dannato allo stesso tempo. L’eterno dualismo nel credente si risolve nella fede: quando l’esistenza finita, contrassegnata dal peccato, terminerà, finalmente l’uomo si ricongiungerà a Dio nella vita eterna e beata. Daredevil è la figura che incarna alla perfezione questo dogma fondamentale della religione Cattolica: è la personificazione del dualismo che muove praticamente l’intero assetto della fede. Qui il simbolismo religioso si fa potentissimo: Daredevil è la sintesi stessa della fede.
Nella serie di Netflix abbiamo visto molti di questi rimandi religiosi, nei fumetti chiaramente ce ne sono ancora di più, ma l’augurio è che vengano mantenuti anche nella nuova serie firmata dall’MCU. Il suo sottotitolo, Born Again, in tal senso fa ben sperare, perché potrebbe collegarsi a Rinascita e abbiamo visto quanto simbolismo religioso possiede. La certezza, comunque, è che è impossibile slegare Daredevil da questo elemento, perché è implicito nella sua natura. Senza tutto l’immenso simbolismo religioso che soggiace al personaggio, il diavolo di Hell’s Kitchen perde tutto il suo enorme fascino, si normalizza. È necessario, invece, sottolineare tutti gli elementi religiosi del suo personaggio e analizzarli a fondo per comprendere a pieno la profondità di uno dei supereroi più importanti del mondo Marvel.