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Come Vincent D’Onofrio ha reso Wilson Fisk un grande villain

Wilson Fisk
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Il soldato Palla di Lardo. Che non riusciva a smettere di ridere mentre quella macchietta del Sergente Hartman gli urlava contro quella serie di insulti tosti ma poco credibili riguardo a madri, concepimenti improbabili e omosessualità spiccia. In Full Metal Jacket abbiamo tutti l’opportunità di vedere che attore immenso fosse all’epoca il nostro Vincent D’Onofrio. E quando un bel giorno, alla vigilia dell’uscita della prima di Daredevil, scopro che a interpretare Wilson Fisk aka Kingpin sarà proprio lui, sono impazzito. Non esisteva forse scelta migliore nell’intero panorama internazionale di attori. Nel film di Daredevil del 2003 Kingpin, come molti ricordano, era interpretato da Michael Clarke Duncan che è sempre stato uno dei miei attori preferiti, ma che come Kingpin ci azzecca poco e non per il colore della pelle.

Non so, aveva qualcosa che lo rendeva incredibilmente fuori posto. Invece Vincent ci regala una prestazione attoriale perfetta dando vita e corpo a un villain potente, che per poco non ruba la scena prepotentemente a Mattew Murdock stesso. Come?

1) Presenza scenica

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Vincent sa stare sul palco o meglio, al centro della scena. Se c’è lui te ne accorgi e non è per la stazza. Lui viene dal teatro, e si vede che ha un backround importante dal punto di vista recitativo. Sa come piazzarsi nel punto giusto al momento giusto e risultare sempre e comunque al centro dell’attenzione dello spettatore. E poi ti cattura con quei cambi improvvisi di espressione e quell’atteggiamento da bambinone psicopatico alternato alla placida sicurezza del gangster di quartiere.

2) Il sosia

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Wilson Fisk

Ho sempre letto i fumetti di Spiderman e ho visto le relative serie animate. Kingpin è uno degli avversari più ricorrenti e più amati. Non solo: esiste tutta una serie di The Punisher in cui Frank Castle intraprende un duello con le forze di Wilson Fisk. Ma è contro Daredevil, appunto, che Kingpin riesce ad avere il ruolo di nemesi. E Kingpin ha un aspetto fisico estremamente riconoscibile: un armadio pallido e pelato di due metri in evidente sovrappeso ma con una muscolatura imponente. In pratica, Vincent D’Onofrio in una giornata qualunque. E non è solo quello. I tratti del viso di Kingpin nel fumetto sembrano disegnati appunto sulla falsariga di quelli di Vincent. Da questo punto di vista l’attore non ha dovuto fare molto: gli è bastato mostrarsi per essere perfetto.

3) Stazza e portamento

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E arriviamo al punto più evidente. Kingpin nel fumetto è uno degli uomini più grossi che abbia mai visto. Vincent è alto 1.93 per un un centinaio e passa di chili. Ricordo la prima scena in cui, nella prima stagione di Daredevil, Matt Murdock lo incontra di persona. Sono alla mostra di Vanessa e i due si stringono la mano. Matt sente subito che in quest’uomo c’è qualcosa di molto sinistro. E, se potesse vederlo, si accorgerebbe di quello che ho visto io. Ossia che gli arriva più o meno alla spalla. Mi sono chiesto in quel momento: ma se Vincent si imbizzarrisce e carica Charlie Cox, ma quanto è morto Charlie Cox? Non solo. John Bernthal aka Frank Castle non è alto, ma è bello grosso. E nella seconda stagione di Daredevil lo si vede in una scena davanti a Kingpin. Ecco, John Bernthal sembrava un bambino.

4) Voce

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La voce di Vincent D’Onofrio sembra venire direttamente da un abisso, sembra ti stia parlando dal fondo di un pozzo. Questo non aiuta quando gli tocca palare cinese con Madame Gao, lì veramente c’è da ridere perché lì il tono appare stentato e lui è in chiara difficoltà. Ma per il resto, la voce di Vincent D’Onofrio è esattamente quella che avrei immaginato dovesse avere il Kingpin. Quando parla senti questo suono grave, potente, drammatico, da cui sembra trasparire tutto un universo di cupa emozione proveniente direttamente dalla backstory del personaggio. E hai l’impressione che da un momento all’altro potrebbe impazzire e saltarti al collo come avviene a  un certo sfortunato giornalista.

5) Ci ha messo del suo

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Wilson Fisk

Nel fumetto Wilson Fisk come personalità è estremamente diverso da quello che ci viene mostrato nella Serie Tv. Nel fumetto è un uomo sicuro, spietato, privo di moralità ma intenzionato al profitto, ai suoi affari e, in particolar modo, ad affermare la sua forza. Nella Serie invece ci viene presentato come un uomo con un grande conflitto personale dovuto ad un passato di violenza, intenzionato a fare del bene alla sua New York ma secondo la sua visione personale. Inoltre, non è un gangster, ma più un uomo d’affari. E ama vivere isolato dal mondo e relazionarsi solo con i suoi più stretti collaboratori.

Questo aspetto, inedito per il personaggio del Kingpin, viene mostrato in modo forte e personale dalla recitazione di D’Onofrio, che riesce a dare con chiarezza e drammaticità il senso di questo distacco dal mondo. E lo fa con quello sguardo perso, che a volte si abbassa o si spegne, chiudendosi in un universo a parte. Solo Vanessa, il suo unico amore, gli fa da tramite nel comunicare con il resto del genere umano.

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