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Il triste destino di Dark Angel

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Ricordate quella bellissima Serie Tv chiamata Dark Angel? Quella che vedeva una giovanissima e quasi del tutto sconosciuta Jessica Alba come protagonista?

Jessica Alba era Max Guevara, una ribelle, sfacciata e irresistibilmente tosta guerriera dal passato disastroso. Una supereroina, trasformata da esperimenti condotti su di lei che l’hanno resa quasi invincibile. Con i riflessi di un gatto, la memoria di un elefante e il coraggio di una donna, riesce più volte a scampare alla prigionia o – peggio – alla morte.

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La malinconia per i lontani anni 2000 si fa sentire, soprattutto quando i ricordi riguardano degli show così amati e apprezzati.

La trama, il contest, persino le ambientazioni – pur senza innovativi effetti speciali – riuscivano a dare l’idea di un mondo sull’orlo della distruzione.

Dark Angel fu una Serie Tv trasmessa negli Stati Uniti, dalla Fox, dal 2000 al 2002. In Italia invece abbiamo atteso un intero anno per poterla seguire, trasmessa in tarda serata su Italia 1, da gennaio ad agosto del 2003.

Prodotta dal grande James Cameron, purtroppo non riuscì a godere del successo che meritava.

Venne fermata alla seconda stagione, a causa dei bassissimi ascolti. In seguito alla trasmissione dello show durante i venerdì sera negli USA (giorni definiti “Death Sloth” proprio per la scarsa affluenza di spettatori) si decise di non rinnovarla.

La trama era avvincente e innovativa: un universo distopico e una società distrutta dal potere degli uomini. Dark Angel aveva tutte le potenzialità per divenire una serie cult di quegli anni, se solo non le fossero state tarpate le ali.

I personaggi presentavano una caratterizzazione così curata che ti costringeva ad apprezzarli, facendoti amare sia i villain che i protagonisti. Dotati di umorismo, coraggio, e un bel po’ di astuzia, tutti erano parte di un organismo funzionale capace di mandare avanti la storia senza rubare la scena di nessuno.
Le vicende si svolgevano nel – quasi attuale – 2019, in una Seattle irriconoscibile in seguito a un’esplosione nucleare. La società ha perso ogni valore umano, e l’unica cosa che conta è il denaro, nelle mani dei potenti. La protagonista, come detto, è Max Guevara (vi dice nulla il cognome?), una giovane donna tuttofare, all’apparenza normale.

In realtà, vittima di un esperimento sin da bambina, era riuscita a scappare dalla base militare nella quale era intrappolata, insieme ai suoi fratelli anch’essi geneticamente modificati. Il progetto Manticore, del quale era cavia, consisteva nel condurre esperimenti su persone, fondendo DNA umano con DNA animale. Lo scopo da raggiungere era quello di ottenere l’essere umano perfetto, il soldato invincibile.

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Caratteristica dei mutanti era un codice a barre, posto dietro la nuca di ogni bambino, Max compresa: il marchio che li avrebbe contraddistinti dagli altri. Ma Max riesce a sconvolgere i piani di chi vorrebbe giocare con le loro vite, organizzando una fuga.

Dieci anni dopo, si ritroverà a fare i conti con il suo passato, e con chi ancora è ostinato a darle la caccia.

Durante il suo percorso incontrerà molti personaggi, dei quali difficilmente potremo dimenticarci, come Logan Cale, aka “Solo Occhi”.

Interpretato da un giovane Michael Weatherly, diventa quasi un mentore per Max, e da cyber-giornalista cerca di incitare la popolazione a ribellarsi. Nasce una tenerissima storia tra questi due personaggi, che cercheranno di mettere da parte i sentimenti pur di seguire la propria missione (senza riuscirci, ovviamente).

Non è da meno il personaggio interpretato da Jensen Ackles, Alec McDowell: sfrontato, egoista, dalla dubbia moralità. Alec era IL personaggio, il classico bad guy che ci ha fatto perdere la testa e che, fino alla fine, abbiamo sperato facesse scintille con Max.

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Sebbene non fosse il partner di cui la protagonista avrebbe avuto bisogno, in diversi episodi si è rivelato un ottimo alleato, capace di indirizzare la nostra eroina verso le scelte più corrette. Incapace di esprimere al meglio i propri sentimenti, Alec era il prototipo del finto-villain: quello che sembra voler rovinare i piani migliori per raggiungere in fretta il lieto fine. Quello capace di mandare al diavolo mesi di preparazione, quello incurante delle conseguenze delle proprie azioni.

Un inguaribile combinaguai dallo sguardo magnetico.

E invece ci siamo sbagliati. Imparando a conoscerlo, episodio dopo episodio, siamo certi che quello di Alec sarebbe stato il character development per eccellenza, se la serie gliene avesse dato la possibilità.

Inutile dire che il nome della protagonista ci è certamente familiare. Che Max abbia ereditato il cognome da Che Guevara è solo una banale intuizione, ma i riferimenti al personaggio sono molteplici. Difatti lei si propone come leader per condurre una fuga, e poi una ribellione verso coloro che avevano sfruttato e manipolato i mutanti.

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La protagonista ha spinto i suoi fratelli, resi delle cavie, ingannati, privati della loro innocenza e della loro umanità, a una reazione, riuscendo quasi nel suo intento. Max è il personaggio indistruttibile, il cosiddetto “soldato perfetto” tanto ricercato, eppure anche lei ha le sue debolezze. L’amore, l’amicizia, la bontà e l’altruismo spesso la rendono un perfetto agnello sacrificale.

Conoscendo i suoi punti deboli (che non sono certo fisici) diventa semplice capire come e dove attaccarla: al cuore. È forse questo uno dei pochi difetti di questo personaggio, così poco esplorato.

Sebbene Dark Angel abbia avuto vita breve, è riuscita comunque a vincere numerosi premi, grazie al talento di Jessica Alba e dell’intero cast.

Ispirandosi a questo show, lo scrittore Max Allan Collins nel 2002 decide di scrivere una trilogia di romanzi: “Dark Angel: Prima dell’alba”, il prequel “Dark Angel: Skin Game” e infine “Dark Angel: The Eyes Only Dossier”. Dark Angel diventò persino un videogioco, James Cameron’s Dark Angel, per PS2 ed X-Box.

Non possiamo che rimpiangere che non sia mai stata rinnovata per una terza stagione.

Per fortuna, ci rimane pur sempre il rewatch, ricordando i bei tempi e sperando che il 2019 non si riveli così drammatico come nella serie.

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