Dark Matter è la nuova serie tv di fantascienza di Apple TV+. Per quanto l’offerta del servizio di streaming sia da definirsi variegata, con piacevoli sorprese e grandi show televisivi, la fantascienza sembra il suo genere preferito. Lo scrittore Blake Crouch torna così con Dark Matter nell’ambito della sceneggiatura. Aveva già lavorato a un adattamento per il piccolo schermo con Wayward Pines, avendo più fortuna all’inizio della serie tv, e meno verso la conclusione dello show. Con Dark Matter sembra che la serie tv non stia avendo lo stesso impatto del romanzo, che ha invece avuto un grande successo negli Stati Uniti, venendo poi tradotto e distribuito in Olanda e Germania. Il romanzo è stato infatti definito molto avvincente, visivo in ciò che descrive e racconta attraverso gli occhi del protagonista. Così come interessato all’aspetto più umano della storia, e meno a quello fantascientifico. Dark Matter è infatti tanto sci-fi quanto thriller. Ma, in particolare, è un drama.
Dark Matter si interroga e mostra i rapporti interpersonali: tra marito e moglie, tra padre e figlio, tra amici e colleghi di lunga data. E come non si possa fingere di essere chi non si è. Neanche se lo si vuole con tutto se stessi. Dark Matter è la disturbante imprevedibilità della mente umana, delle sensazioni che regolano le nostre vite. Come tutto sia dominato dalle emozioni e come sia quasi impossibile controllarle. Accanto a questo l’elemento più scientifico e fantascientifico di più realtà nelle quali vivere. Del multiverso infinitesimale che dà miriadi di opportunità. Un numero illimitato di vite e di mondi. Tanto da portare alla dura riflessione se sia meglio vivere la vita che si è sempre vissuta o trovare quella più adatta a se stessi. Se la scatola di Dark Matter esistesse, riusciremmo a non usarla?
Dark Matter e la possibilità che esistano altri infiniti mondi da poter raggiungere
L’ex fisico Jason Dessen, professore all’università di Chicago, vive felicemente con la moglie Daniela e il figlio Charlie. Ha apparentemente tutto ciò che potrebbe desiderare. E forse è realmente così. Però c’è anche qualcosa, nel suo passato e nel rapporto con l’amico di vecchia data Ryan. Quella vita e quel futuro nella meccanica quantistica che poteva avere gli manca? Quel nuovo lavoro proposto da Ryan che lo porterebbe a risolvere nuovamente i grandi misteri della scienza è qualcosa a cui può rinunciare? Jason sembra infatti sempre pronto a fare dei sacrifici per la sua famiglia, perché Daniela e Charlie vengono prima di qualsiasi altra cosa. È una scelta che ha preso anni prima e si è rivelato ciò che voleva.
Ma poi accade qualcosa di inaspettato. Jason viene rapito da un uomo con il volto coperto da una maschera che gli fa perdere i sensi parlandogli di “vivere la vita che ha sempre voluto”. Il giorno dopo Jason si risveglia in una realtà alternativa, dove ha intrapreso la carriera di fisico, non ha sposato Daniela e ha da un anno una relazione con Amanda, terapeuta del laboratorio scientifico dove Jason lavora. La Daniela di questo mondo è un’artista rinomata, lei e Jason sono amici e Ryan fa invece un altro lavoro e ha in parte abbandonato la vita dedita alla scienza diversamente da Jason. Trattenuto e interrogato dagli scienziati, prima di scoprire che tutto il suo mondo è cambiato, gli viene chiesto cosa ha visto e dove è stato dopo essere entrato nella scatola.
La scatola, il corridoio infinito e le porte dell’esistenza
Jason, ignaro di quanto accaduto e desideroso solo di tornare a casa, riesce a scappare. Ma lui vive con Amanda, in quella casa dove ricordava di essere sposato con Daniela e non esiste nessun Charlie. Insieme ad Amanda che vede come il suo Jason sia diverso, i due entreranno nella scatola, alla ricerca della realtà di quel nuovo Jason. Ma all’interno della scatola ci sono infinite possibilità. Al suo interno compare infatti un corridoio senza fine fatto di porte, equidistanti l’una dall’altra. Dietro di esse mondi diversi: Chicago devastate da cataclismi naturali, esistenze in cui Jason è detenuto in carcere e la moglie e il figlio non vogliono più vederlo, o in cui a seguito di una pandemia che ha ucciso quasi tutti, anche Charlie e Daniela si sono ammalati e non c’è modo di curarli.
Insieme ad altra in cui Daniela non riconosce affatto Jason ed è sposata con qualcun altro. Il mondo che Jason tenta, insieme ad Amanda di ritrovare, è l’unico che non riesce a raggiungere. E il tempo nella scatola non è infinito come i mondi e il corridoio. Serve una sostanza particolare perché il corridoio diventi visibile e le fiale che Amanda ha sottratto al laboratorio per aiutare Jason diminuiscono rapidamente. Intanto l’altro Jason vive la vita e il matrimonio di un altro uomo, convinto di avere adesso ciò che ha sempre voluto e che ha capito troppo tardi di desiderare. Per questo sigilla la scatola del suo mondo, così che nessuno possa entrarvi, e quindi uscire dalla scatola, dovesse mai arrivare nel suo universo. Mentre Daniela e Charlie iniziano a notare che Jason ha qualcosa di diverso.
Quell’attimo che apre innumerevoli possibilità
Dark Matter si basa sull’interpretazione della meccanica quantistica secondo cui esistono altri mondi. E che quindi presuppone che per ogni scelta, esito o risultato diverso, a seguito di un evento, si crei un nuovo universo. Uno differente per ogni possibilità, che diventa un’altra realtà parallela alla nostra. Un’idea che porta quindi alla continua creazione di infiniti mondi paralleli. Si prendono decisioni, piccole o grandi che siano, ogni minuto della propria giornata, e per ognuna di quelle, c’è anche quella opposta e intermedia che dà vita a un altro futuro. La frase, da cui parte Dark Matter è la domanda tematica delle storie per eccellenza: cosa succederebbe se si avesse la possibilità di tornare indietro e prendere una scelta diversa?
O meglio, di catapultarci direttamente e vedere com’è vivere in un mondo che, abbiamo capito, sarebbe stato il migliore per noi? Dal punto di vista più scientifico: se si potesse costruire un dispositivo che permette di esistere in sovrapposizione? E per andare quindi in quel futuro che crediamo ci avrebbe reso veramente felici. Il Jason di Joel Edgerton, quello che ha rapito l’altro Jason, è però sorpreso nello scoprire che quella che non è la sua vita, non è perfetta come la immaginava. Un presa di coscienza piuttosto ovvia: ci sono 15 anni che non ha vissuto, ricordi che non ha ed è all’interno di un rapporto privato con dinamiche che non può capire. Il Jason che si è sostituito al protagonista è troppo diverso, e quell’esistenza gli starà stretta, come si muoverà avrà possibilità di sbagliare e sentirà il bisogno impellente di trasgredire.
Il romanzo del 2014 di Blake Crouch che ha spopolato negli Stati Uniti
Per quanto il romanzo abbia ricevuto recensioni contrastanti, tutti ne hanno parlato. Non c’è un solo quotidiano statunitense che non abbia scritto un articolo su Dark Matter. E tutti ne hanno lodato almeno un elemento. Per la serie tv è più difficile, ma tanto quanto per il racconto narrativo, lo show è indubbiamente il prodotto perfetto per il binge-watching. E molti commenti riguardo al libro si riferivano proprio al fatto che si tratta di un romanzo da leggere tutto d’un fiato. Sottolineando come l’interesse del lettore sarebbe stato quello di saperne di più, di scoprire come funziona la scatola e di conoscere la conclusione. Lo stesso vale per lo spettatore che, nel corso di 9 ore, ha anche la possibilità di scegliere cosa però lo convince e cosa invece no. Perché Dark Matter ha sicuramente dei difetti. Ma anche quel qualcosa in più che serve alla fantascienza.
Peccato che sia solo sul piano umano. Il fatto che la scatola funzioni con la mente di coloro che aprono le varie porte del corridoio è un elemento eccezionale all’interno della serie tv, insolito e straordinario. Sentirsi sopraffatti, spaventati, incapaci di controllare le proprie emozioni, con continui pensieri e ricordi che si insinuano, ha un impatto su quegli infiniti mondi. Non è quindi solo la mente, ma l’interiorità, l’animo dei personaggi. Jason e Amanda spesso aprono insieme le porte, quindi la realtà che si dipana di fronte ai loro occhi è un connubio di sensazioni. Opposte o simili che siano, sempre diverse. Questo è innegabilmente un punto di forza, una novità se si considera la scatola e le differenti possibilità che dà, ma non originale se si prendono in esame altre serie televisive che trattano l’esistenza di altri mondi, o anche di viaggi nel tempo.
La fantascienza umana di Dark Matter
Ciò che colpisce di Dark Matter è infatti l’indagine umana. C’è poca scienza e poco sci-fi, ma c’è tanto l’approfondimento psicologico sulle infinite opportunità che si aprono di fronte a noi in alcuni momenti della vita. La difficoltà di conciliare vita privata e lavorativa e il desiderio di tornare indietro e poter cambiare le cose. È interessante e appassionante vedere come i personaggi di Rebecca e Charlie si rendono conto che Jason sia diverso, che qualcosa sia cambiato o stia cambiando. Ma ci sono poi tante discrepanze e per quanto Joel Edgerton convinca nei panni di un padre di famiglia, marito devoto e amorevole e, al tempo stesso, nel ruolo di un fisico egoista, accentratore e arrogante, l’empatia non è ai massimi livelli. Lo stesso vale per Daniela, Charlie e Ryan, tutte ottime le interpretazioni degli attori, ma poco approfondita la loro personalità, maggiormente invece sul piano del rapporto con il nuovo Jason e con gli altri. L’indagine umana è infatti concentrata sui rapporti, le relazioni che si instaurano e gli attimi che stravolgono le vite.
La fantascienza di Apple TV+ che non delude e a volte sorprende
Apple TV+ (qui una lista delle migliori serie tv della piattaforma) punta ormai sulla fantascienza da tempo, non sempre con effetti positivi, ma con show di cui si parla e che arrivano ad avere un ampio bacino di utenza. Intriganti e attesi. Da For All Mankind, che parte da una falso storico a Scissione che propone una nuova tecnologia di totale sdoppiamento e cancellazione dei ricordi. Da Silo, dove il mondo non è più abitabile e pochi sopravvissuti vivono all’interno di un bunker, fino a Constellation che proponeva 2 realtà alternative e la possibilità, forse remota, di trovare il modo per passare da una all’altra. Ma Apple TV+ ha proposto anche Invasion, Dr. Brain, See, Extrapolations. Per non parlare di Fondazione, che adatta i romanzi del più celebre scrittore di fantascienza: Asimov. E che si può definire anche premonitore di possibili realtà.
Quel gusto per il futuristico che non tramonterà mai
Inizialmente per Dark Matter era stato proposto un adattamento cinematografico, quindi un film, il che non sarebbe stata una cattiva opzione. Ma alla fine si è preferito trasporre Dark Matter nel format televisivo. Per quanto Scissione sia un capolavoro (qui 5 motivi per recuperarla se non l’avete ancora vista) e Constellation ha avuto un finale ambiguo e che non ha soddisfatto le aspettative di tutti, venendo infatti ufficialmente cancellata, Dark Matter non si colloca né sul primo né sul secondo piano. È un qualcosa a parte, che per quanto possa piacere o non piacere, bisogna capire e sapere come andrà a finire. È stata, a detta di molti critici, il fattore vincente del libro. E anche nello show è allettante immaginarsi l’incontro tra i 2 Jason. Daniela e Charlie che forse dovranno scegliere, se mai si troveranno davanti i 2 Jason, chi dei 2 è quello vero. Premesso che lo sono entrambi.
Come anche il rapporto tra Jason e Amanda: dove andrà a finire? E se si creasse un legame che metterebbe in dubbio lo stesso Jason? Insomma le domande sono tante. C’è anche lo scenario post-apocalittico di molti mondi. È stupefacente e d’impatto vedere una Chicago arsa dal sole, con palazzi semidistrutti pronti a cadere da un momento all’altro. Così una città semi-devastata da famelici insetti che hanno ucciso tutti, tranne un’ultima sopravvissuta. Mondi sommersi dalla neve o dall’acqua, deserti e con un’umanità che si è estinta. Luoghi futuristici, con cieli striati da aurore boreali inesistenti e continue. Ogni volta che quella porta si apre, dietro può esserci qualsiasi cosa. Anche il vero mondo di Jason.