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Dark Matter è il primo esperimento fantascientifico non riuscito di Apple TV+?

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Il New York Times aveva lodato il libro Dark Matter definendolo un mix perfetto tra science fiction, thriller e fantasy, con rimandi ai mondi paralleli e alter dimensioni di Le Cronache di Narnia e The Magicians. Sta di fatto che, nel 2017, l’opera di Blake Crouch aveva fatto molto parlare di sé dividendo la critica tra chi, come il New York Times e il The Guardian, avevano lungamente elogiato lo stile e la narrazione dell’opera e chi invece ne aveva sottolineato lacune e passaggi confusi. Nel 2024, Apple TV+ (qui trovate le migliori serie tv uscite nell’ultimo periodo) insieme a Crouch produce una serie tv omonima con protagonisti Joel Edgerton e Jennifer Connelly (qui abbiamo immaginato la sua Melanie scrivere una pagina di diario) cavalcando l’onda di un genere molto in vago negli ultimi anni. Merito di quel multiverso espanso diventato così di moda con l’MCU.

ATTENZIONE! L’articolo contiene SPOILERS della serie tv Dark Matter.

Jason Dessen, un fisico di Chicago, vive una vita tranquilla con sua moglie Daniela e il loro figlio Charlie. Una sera, mentre sta tornando a casa dopo aver festeggiato un amico che ha vinto un prestigioso premio scientifico, Jason viene rapito da un uomo mascherato. Lo sconosciuto lo costringe a guidare fino a una vecchia centrale elettrica abbandonata e poi a spogliarsi. Dopo essere stato drogato e aver perso conoscenza, Jason si risveglia all’interno di un laboratorio sconosciuto, circondato da persone che lo trattano come se fosse una celebrità. Gli dicono che è stato via per quattordici mesi e che ha appena realizzato una straordinaria scoperta scientifica: la capacità di viaggiare tra universi paralleli. Confuso e disorientato, Jason cerca di capire cosa sia successo e come sia finito in questa realtà alternativa.

In questo nuovo mondo, Jason scopre che non è sposato con Daniela e non ha un figlio. Invece, è diventato uno scienziato di fama mondiale che ha realizzato il sogno che aveva abbandonato anni prima. Nel tentativo di tornare alla sua vecchia vita, Jason capisce allora che la sua controparte in questo universo ha sviluppato una tecnologia che permette di esplorare mondi paralleli. Il suo alter ego, infatti, ha viaggiato attraverso questa tecnologia e ha preso il suo posto nel suo mondo di appartenenza.

Cosa ci definisce come individui? E quando davvero le nostre decisioni modellano la nostra vita?

Sono queste le domande fondamentali che Dark Matter (potete vedere i primi quattro episodi sul catalogo Apple TV+ qui) si pone. Un thriller avvincente ma anche una storia d’amore che travalica lo spazio-tempo. C’è una scelta che Jason ha fatto nel passato tale da condizionare il resto della sua vita. Un momento nel tempo, per lui fisso e immutabile perché appartenente al passato, che ha condizionato tutto il suo futuro. Si tratta della decisione, fatta da ragazzo insieme a Daniela, di tenere il bambino e mettere così da parte una carriera di successo per dedicarsi alla famiglia. Una decisione, come dice lui stesso, presa in maniera istintiva, sicuro della propria scelta. Ma Jason2 quella stessa decisione non l’ha mai presa. O meglio, ha imboccato la strada opposta preferendo la carriera a Daniela.

Quindici anni dopo quella fatidica scelta, però, Jason2 se ne pente e decide porvi rimedio impossessandosi di una vita che non è la sua. Ma come?

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Joel Edgerton e Jennifer Connelly in Dark Matter

Partiamo con una piccola lezione di fisica per capire la fantascienza di Dark Matter. Non ce ne voglia il nostro pubblico di avvezzi alla scienza.

La meccanica quantistica descrive il comportamento delle particelle subatomiche. Una delle sue caratteristiche fondamentali è il principio di sovrapposizione, che afferma che una particella può esistere in più stati contemporaneamente fino a quando non viene osservata o misurata. Questa idea è formalizzata dalla funzione d’onda di Schrödinger (quello del gatto), che descrive la probabilità di trovare una particella in un determinato stato. L’esperimento mentale del gatto di Schrödinger fu concepito in risposta al paradosso EPR (Einstein-Podolsky-Rosen) del 1935. Einstein e i suoi collaboratori volevano dimostrare che la meccanica quantistica era incompleta e che esistevano “variabili nascoste” che avrebbero potuto spiegare le apparenti stranezze della teoria.

Schrödinger propose allora di immaginare un gatto chiuso in una scatola d’acciaio insieme ai seguenti elementi: una sostanza radioattiva che ha una probabilità del 50% di decadere in un’ora, un contatore Geiger per rilevare la radiazione emessa dal decadimento, un martello collegato al contatore Geiger, una fiala di veleno che il martello rompe se il contatore rileva radiazione. Se la sostanza radioattiva decade, il contatore Geiger rileva la radiazione, il martello si abbassa, rompe la fiala di veleno e il gatto muore. Se la sostanza non decade, il gatto rimane vivo. La funzione d’onda della sostanza radioattiva, e quindi del sistema nel suo complesso, è in una sovrapposizione di stati “decaduta” e “non decaduta”.

Secondo la meccanica quantistica, fino a quando non si apre la scatola e si osserva lo stato del gatto, esso è in una sovrapposizione di stati: sia vivo che morto.

Questo paradosso mira a dimostrare l’assurdità di applicare i principi della meccanica quantistica a oggetti macroscopici come un gatto. La successiva interpretazione di Copenaghen, sostenuta da Niels Bohr e Werner Heisenberg, afferma che un sistema quantistico rimane in sovrapposizione fino a quando non viene misurato. Solo l’atto dell’osservazione “collassa” la funzione d’onda in uno dei suoi possibili stati. Applicando questa interpretazione al gatto di Schrödinger, il gatto è sia vivo che morto fino a quando non viene osservato.

Ed è a questo punto che entra in gioco la teoria a Molti Mondi e il suo uso nella fantascienza, come appunto in Dark Matter.

L’interpretazione a molti mondi di Hugh Everett suggerisce, infatti, che tutti i possibili risultati di un evento quantistico si realizzano, ma in universi paralleli separati. Secondo questa teoria, quando si apre la scatola, si creano due universi: in uno il gatto è vivo e nell’altro è morto. Ciò significa che ogni possibile evento quantistico non solo può verificarsi ma di fatto si verifica contemporaneamente in un universo parallelo. Le domande che sorgono spontanee quindi sarebbero: se ogni possibile decisione viene presa in qualche universo, cosa significa fare una scelta? Se ci sono infinite versioni di noi stessi, quale di queste è la “vera” versione?

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Jason e Amanda nella scatola di Dark Matter

La confusione iniziale di Jason, rapito e gettato di peso in un universo che non gli appartiene, si trasforma ben presto in una corsa disperata contro il tempo per fare ritorno dalla sua famiglia.

Con quattro episodi già disponibili sulla piattaforma (qui le serie di Apple TV+ da vedere per forza almeno una volta nella vita), Dark Matter si è ormai addentrata nel cuore della storia. Mentre Daniela e Charlie non nutrono alcun sospetto su chi sia davvero l’uomo in casa loro, Jason 2, all’interno della scatola Jason 1 e Amanda devono trovare la strada giusta per fare ritorno nell’universo del nostro protagonista. Come Alice nel Paese delle Meraviglie, anche il protagonista di Dark Matter rischia di perderci la testa, alle prese con una delle teorie scientifiche più discusse e gettonate e che, di colpo, ha assunto una corporeità davanti ai suoi occhi.

Il suo doppione è riuscito a realizzare ciò che lui aveva solo ipotizzato. Creando effettivamente una enorme scatola di Schrödinger che permette di viaggiare tra gli universi paralleli. C’è molto di Primer in questa serie tv, anche se nel film indie il tema centrale erano i viaggi nel tempo (qui vi consigliamo 4 serie tv se vi piace il tema) e non quelli tra mondi. Ciò che distingueva Primer da altri film sul viaggio nel tempo era la sua dedizione alla complessità e alla plausibilità scientifica. Carruth, ingegnere lui stesso, infonde nella pellicola un livello di realismo e dettaglio tecnico che raramente si vede nei film di fantascienza. La narrazione non si preoccupa di semplificare le cose per il pubblico; piuttosto, sfida lo spettatore a seguire intricati dialoghi scientifici e un montaggio non lineare.

Nel caso di Dark Matter, invece, la narrazione diventa abbastanza chiara e seguibile anche per il vasto pubblico. La fantascienza ha, almeno per ora, il compito di cornice e non quello di opera d’arte al suo interno. Ruolo riservato piuttosto al drama familiare. Il desiderio spasmodico di Jason di fare ritorno a casa è il motore che alimenta tutta la storia dello show. Il suo è un viaggio tra dilemmi morali e paradossi scientifici dove, sopra ogni cosa, brilla l’amore per Daniela. Come un faro che gli indichi la direzione da seguire.

Questa particolare attenzione riservata all’elemento drammatico della vicenda rende Dark Matter una serie meno sci-fi di quanto non possa sembrare.

La domanda principale non è il come ma il perché. Si parla di fine non di mezzo. Dark Matter si muove molto lentamente, procedendo, puntata dopo puntata, con i propri tempi e alle proprie condizioni. Manca l’adrenalina delle più recenti produzioni di fantascienza. Qui si gioca tutto sui sentimenti. La serie tv di Apple TV+ non il classico sci-fi addentrandosi nel genere davvero solo a partire dal terzo se non quarto episodio. Quando ogni decisione presa dal nostro protagonista mostra i suoi reali effetti e possibili diramazioni su diverse versioni di lui e delle persone che lo circondano. Il dramma umano rimane sempre il fulcro della narrazione. Non vi aspettate quindi i labirinti mentali di Severance o la fantascienza contorta di Il problema dei 3 corpi.

Dark Matter procede come una lunga e lenta camminata sostenuta. Non so se rendo l’idea. C’è una progressione lineare nella trama che segue i dettami classici dell’introduzione, svolgimento e fine. Tenendo a mente tutto questo, quindi, Dark Matter è indubbiamente un prodotto sci-fi diverso dal solito e che difficilmente riuscirà a incontrare i gusti del vasto pubblico. Viene presentato in maniera oscura, presenta diversi momenti lenti e prolissi ed è, inoltre, inadatto a essere trasmesso settimanalmente. Questo vuol dire che si tratti di un fallimento? Non resta che inoltrarsi nella seconda fase della storia e scoprirne il finale.