Attenzione, spoiler su Dark 2×01!
Dopo un anno e mezzo di attesa, finalmente Dark è tornata. Dopo innumerevoli rewatch fatti in parte per amore verso questa serie, in parte per capirci qualcosa. Dopo l’annuncio di una terza e conclusiva stagione, già in lavorazione. Dopo la notizia della partnership dei suoi autori con Netflix, ora possiamo vedere il frutto di un anno e mezzo di lavoro.
Siamo tornati a Winden, ma qualcosa è cambiato. Non c’è più la pioggia incessante, è il solstizio d’estate e gli abitanti girano in calzoncini corti, i capelli al vento. Ignari dell’apocalisse che incombe. Il 27 giugno 2020, infatti, il mondo per come lo conosciamo verrà spazzato via, lasciando niente altro che macerie, e una fila di tombe. Jonas, catapultato in un futuro post nucleare, dovrà tentate il tutto per tutto per tornare nel suo tempo, e fermare quello che potrebbe accadere. C’è ancora tempo, è solo il 21 giugno. Già, il tempo…
Che cos’è il tempo, in Dark? Il grande personaggio nascosto, l’inventore pazzo che sovverte ogni legge sui viaggi nel tempo e mette a confronto l’io del passato con l’io del futuro. Un grande gioco di specchi, un eco di voci, azioni, ricordi, che si infrange contro le leggi della natura e riverbera all’infinito.
Quello che crediamo di sapere, non è quello che sappiamo. Dark non è fatta per darci la pappa pronta, per rassicurarci, per farci sentire sicuri di noi. Dark 2×01 ci mette all’angolo, ci fa venire il mal di testa e ci rintrona con mille domande. Chi è Noah? Si tratta davvero del ragazzino che vediamo all’inizio, e che ritroviamo seduto al fianco della sua versione adulta? E chi è questo Adam, questo dio superiore a cui tutto sembra fare capo?
Perché il passato possa essere cambiato, il futuro deve fare la sua parte. Il principio è la fine e la fine è il principio: questo l’assunto che regna su Dark 2×01, e che fa scaturire una serie di storie così ingarbugliata che è difficile trovare capo e coda. Ma importa davvero sapere cosa è venuto prima e cosa dopo? Importa davvero, di fronte all’apocalisse?
Tutto lo strazio di Jonas è mostrato in pochi fotogrammi, con quel sapiente cambio scena che è diventato, insieme al split screen, uno dei marchi di fabbrica di Dark. Una serie di croci, con i nomi delle persone che ama. La data di morte è uguale per tutti: 27 giugno 2020. Anche per la giovane Martha, la ragazza che ama senza speranza: l’unico orizzonte è la morte. Anche se la vediamo piena di vita, un attimo dopo aver visto la sua tomba. Il tempo scorre, Jonas. E tu devi correre.
La storia già complicata di Dark si arricchisce di nuovi elementi. Perché il passato cambi, il futuro deve fare la sua parte, e devono essere messi fianco a fianco. The Stranger, Jonas adulto, si apre a sua madre, perché anche lei sia a conoscenza di ciò che sta per succedere. Charlotte, l’enigmatica poliziotta ora affiancata da un ancor più enigmatico collega, mette insieme il puzzle di passato e presente. E non può credere a ciò che inizia a intravedere. Una foto dal passato, che riverbera il suo eco di morte nel presente e nel futuro.
I Doppler saranno una famiglia chiave, in questa nuova stagione di Dark.
Appena appare in scena la leader dei sopravvissuti, nel 2052, non riusciamo a credere ai nostri occhi. La piccola, perfida ma intelligente Elizabeth Doppler, è diventata una guerriera guercia, fanatica e col fucile pronto a sparare. Proteggere la “zona morta” è il suo compito, ed è disposta a uccidere per farlo. Perché quello che è custodito lì, è roba da togliere il sonno.
L’ex centrale nucleare diventa così il fulcro dell’azione, trasformandosi anche nell’unica via di fuga per Jonas, ora che il passaggio nelle grotte è chiuso. E stabilizzare quella “creatura” capricciosa, agitata, indomabile è lo scopo di vita del povero viaggiatore del tempo.
Il tema della lotta dell’uomo contro le insidie della natura e della tecnologia è in Dark 2×01 più onnipresente che mai. E arriva proprio nell’anno in cui un’altra serie, Chernobyl, ha raccontato gli orrori e i fantasmi del disastro nucleare. Una ferita ancora aperta che continua a sanguinare. Ma, oltre a questo, c’è sempre il tema della famiglia, della ricerca di se stessi, ricerca che, ironicamente, passa per il confronto diretto con la propria versione invecchiata.
Si respira tutto il rigore teutonico, ancora una volta. Niente è lasciato al caso, e Dark è l’ultima serie al mondo da guardare con cellulare alla mano. Esige attenzione, intelligenza e propensione a stupirsi. Non è una serie per tutti, e questo primo scampolo di seconda stagione lo rende ben chiaro.
Oltre alla consueta sensazione di spaesamento che il nostro cervello prova al ricevere così tante informazioni tutte insieme, proviamo uno strano senso di familiarità. Siamo tornati a casa. Poco importa se non piove, se è estate e l’atmosfera plumbea, per il momento, la ritroviamo solo negli scenari apocalittici del 2052. Dark sa ricreare la sua inconfondibile atmosfera anche cambiando gli elementi in gioco.
Basta un tema musicale già sentito nella prima stagione, una battuta che suona come un deja vu, un’inquadratura di un gesto della mano. Basta la sua sigla, sempre struggente e terrificante.
Abbiamo l’impressione, paragonando questa prima puntata alla stagione precedente, che in Dark 2×01 si siano un po’ sacrificati i sentimenti per mostrare l’azione che si snoda. Ma è anche giusto: il binario della trama, a un certo punto, supererà quello dell’introspezione per consegnarci un finale perfetto. Ciò non significa che non vi sia un’indagine sui personaggi: ma, da buona prima puntata che si rispetti, Dark 2×01 allestisce l’arena e accoglie i suoi visitatori.
Vi anticipiamo solo che, nelle puntate successive, questo dubbio sull’eccessiva scarsità di approfondimento psicologico viene del tutto fugato. Ma non serve neanche, forse, il nostro invito a continuare. Siamo sicuri che non potete già fare a meno di proseguire in questo cammino.