Reduci dallo shock della sesta puntata, in Dark 2×07 veniamo straziati dalla nostalgia. Ogni personaggio, nei primi secondi di questo episodio, viene messo di fronte alle sue debolezze, ai suoi desideri, ai moti più nascosti e disperati dell’anima.
Ognuno ha un fantasma, una persona che ha perso e che non può ritrovare.
Adam, quel pallido simulacro di Jonas, vede Martha accanto a sé, tanto viva e irradiante energia quanto secca e lugubre era la sua tomba nella seconda puntata. Martha vede Jonas, il suo amore mai veramente vissuto, che non è già più lui: il viaggio nel tempo ha cominciato a scavare nella sua anima e il suo percorso di trasformazione in The Stranger prima e Adam poi è già segnato.
Katharina vede Mikkel, bambino perduto una notte d’inverno, Houdini che scompare e mai più riappare. Hannah vede Ulrich, capriccio e vezzo di adolescente prima e ossessione pericolosa poi.
Tutti desiderano, tutti tendono all’ideale, a un mondo che è già perduto e che tutti i viaggi nel tempo non potranno riportare indietro.
Abbiamo già detto che nella seconda stagione di Dark il tema del doppio diventa quasi un’ossessione. Con tutte le porte temporali aperte, il passato si specchia nel presente e risuona fin nel futuro. E il déjà-vu diventa la prima chiave per scardinare il muro dell’incredulità. Così Egon, poliziotto tragicamente inetto ma uomo buono, troppo buono per questo mondo, diventa la prima chiave per collegare 1953, 1986 e 2019.
Così come Charlotte, tanto acuta come poliziotta quanto inetta come madre, inizia a intuire che il mistero delle sue origini porterà un vero sconvolgimento nella sua vita. E Claudia, impegnata a cambiare il corso degli eventi, scoprirà invece che la tragedia dell’esistenza, in Dark 2×07, consiste proprio nel diventare la causa della catastrofe che si cerca di evitare.
Un paradosso, un ghigno sinistro del destino che fa sì che i protagonisti, in Dark 2×07, siano tutti allineati ai blocchi di partenza, proprio come nel sesto episodio. Pronti per giocare l’ultima partita, che deciderà chi sopravviverà e chi sarà spazzato via.
Le pedine che si muovono in Dark 2×07 decideranno il destino di altri personaggi molto distanti nel tempo: pensiamo ad Hannah, e alla sua gita senza ritorno nel 1954. Cosa può comportare sparire dal 2020 per riapparire nel passato e sbaragliare tutte le carte in tavola? Sicuramente il suo atteggiamento civettuolo con Egon non fa presagire niente di buono, per chi è rimasto nel futuro. Di sicuro Hannah è l’unico personaggio sempre coerente con se stesso.
Un’opportunista di prima categoria, una gelida approfittatrice che sventola in faccia a Ulrich la possibilità di salvezza, per poi negargliela per capriccio.
Mentre al contrario la misteriosa consapevolezza quasi zen della Claudia anziana cozzano con l’irruenza e l’arroganza della Claudia giovane. Chi è il vero diavolo bianco? Colei che, terrorizzata dalla certezza della morte del padre, alla fine si ritrova a esserne autrice? O colei che sfida apertamente Adam?
Come vediamo negli ultimi minuti di Dark 2×07, Claudia e Jonas (ovvero Adam in divenire) collaborano. La volontà di cambiare il corso degli eventi, però, deriva per entrambi da motivazioni differenti. Claudia ha sempre tentato di cambiare il passato per se stessa, e per il padre. Per non dover più dire al suo vecchio nel 1954 “mi dispiace“. Jonas, e Adam poi, hanno sempre voluto cambiare il passato per tutti.
O forse no? O forse la volontà di Adam è solo terminare il ciclo e liberare l’umanità da questo auto fagocitarsi? E quella di Claudia impedire che l’umanità venga cancellata?
Il circo degli opportunismi, dei segreti, delle rivelazioni e dei sacrifici continua. E all’apocalisse manca sempre meno. Dark 2×07 è il lungo respiro prima del grande salto. Prima di saltare alla puntata successiva, eccitati all’idea di sapere, fermiamoci a riflettere sul lavoro che è stato svolto finora.
Un lavoro minuzioso, fatto di rimandi già pensati dalla prima stagione, che qui si concretizzano di fronte ai nostri occhi. Non è ancora tempo di bilanci, per questi ci sarà la prossima recensione, ma quello che abbiamo visto fino ad ora sfida la nostra mente a un livello forse mai raggiunto da una serie tv.
E di questo siamo grati a Dark. Per averci mostrato come il rigore, l’ingegnosità e la fantasia paghino ancora, nel mondo delle serie tv. E soprattutto per dirci che tutto questo è finalizzato a un unico progetto che ha già una conclusione, che ce l’ha avuta fin dall’inizio. E questo ci dà, forse, ancora più fiducia nella capacità di stupirci di Dark.