Dark non è solo il paradosso del tempo, la contraddizione della natura, lo schema per comprendere il meccanismo delle epoche, dei complotti e delle famiglie. È una storia mossa dalla cura, dall’attenzione, dall’amore. Ogni cosa che vive in Dark è un atto eterno e ingombrante rilegato in ogni età, in ogni nostro passato, presente e futuro. Tra tutte le storie che vengono menzionate ce n’è una che spicca sopra ogni cosa e supera tutto, perfino l’impossibilità.
Stiamo parlando di Jonas e Martha: una coppia che sembra non avere uno spazio in cui abitare, un bastone su cui appoggiarsi. In qualunque modo la pongano, non c’è una possibilità per i due che, anche controcorrente, corrono contro un destino avverso, conflittuale, che non li guarda mai in faccia decidendo di calpestarli.
“Per me è importante” dice la canzone dei Tiromancino. Quella melodia e quelle parole rimbombano nella testa di ogni ascoltatore come un grido malinconico verso un attimo che è passato e vola verso quella persona che è ormai lontana da noi. Ogni particella di questi suoni violenta straziantemente l’anima di chiunque stia cercando di affrontare un’invadente assenza che sembra essere più presente di ogni altra presenza.
È la storia più vecchia del mondo, è la nostra ed è quella di Jonas e Martha.
Domani invece devo ripartire,
mi aspetta un altro viaggio
E sembrerà come senza fine
guarderò il paesaggio
I viaggi fatti da Jonas sono stati infiniti all’interno delle tre stagioni di Dark. Ognuno di loro lo portava lontano e distante dalla sua vita, la stessa che conteneva all’interno Martha. L’unica cosa certa in tutti questi salti temporali, che provocano dentro di lui solo domande esistenziali, era il suo amore per la ragazza che prescindeva da ogni azione, destino inverso, ruolo. I suoi viaggi tormentati, a volte senza una direzione chiara, non sembravano illuminare mai il traguardo e tutto, così, prendeva le sembianze dell’infinito, di una strada senza fine.
Sono lontano e mi torni in mente
T’immagino parlare con la gente
Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
E proprio così, lontano anni da Martha, Jonas torna sempre con la mente a tutti quei momenti che ha vissuto con lei che lo aiutano a rivivere tutte quelle cose che non vuole dimenticare: il suo modo di guardarlo, la sua carezza, il suo modo di parlare con la gente, tutte le piccole cose che la rendevano la Martha che adesso non è più con lui.
Quel pensiero di Jonas che vola verso la sua Martha è il bigliettino di ritorno che cerca di confezionarsi in ogni azione che compie. La strada, tortuosa e distrutta che attraversa, trova sollievo solo nella malinconia che sembra logorarlo puntata dopo puntata, la stessa che al tempo stesso gli concede ancora la sensazione di essere, nonostante tutto, vivo e che gli promette che esiste nel mondo ancora qualcosa che abbia un senso. Tutto quello che la riguarda vive dentro l’anima di Jonas, nel suo inconscio e nella sua coscienza: il luogo in cui colleziona ogni ricordo della ragazza.
Il pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
Tutte le volte che ti vorrei parlare
per dirti ancora che sei solo tu la cosa
che per me è importante
Il suo pensiero, così veloce, la va a cercare soprattutto nei momenti di debolezza che Jonas sarà costretto a vivere in Dark. Il bisogno, a volte perfino fisico, di doverle parlare per rassicurarla e rassicurarsi che, anche se il mondo è nel pieno delirio, lei rimane la cosa più importante per lui: la misura di tutte le cose, ogni perché delle sue azioni. «Siamo fatti per stare insieme, non credere mai che non sia così» con questa frase Jonas cerca di tenere stretta a sé ancora Martha che, è ben consapevole, potrebbe fuggire di fronte a tutte le avversità del destino, del tempo, della lontananza che non si spiega. Probabilmente è questa frase il riassunto perfetto della canzone in questione che sembra avere come unico obiettivo la speranza che a volte un pensiero che vola possa essere abbastanza.
Le mie parole diventano nelle tue mani
forme nuove colorate
note profonde mai ascoltate
di una musica sempre più dolce
Il suono di una sirena
perduta e lontana
Jonas, devastato fin dalla prima puntata dal suicidio del padre, trova conforto in Martha per ogni piccola cosa. Le cose che le racconta, ciò che vivono insieme, le sue debolezze: tutto viene migliorato da lei e ogni cosa così sembra assumere un aspetto meno doloroso, a tratti ingannevole per via di quella pace che lei riesce a infondergli. Ma tutto questo è il suono di una sirena perduta e lontana a cui lui non riesce più ad attingere. Le sue guerre lo allontanano dall’unica sua ancora di salvezza, e questa lontananza non farà altro che ricordargli che anche prima di lei tutto girava male, ma lo faceva quasi delicatamente perché la sua sola presenza rendeva tutto un po’ meno peggio.
Mi sembrerà di viaggiare io e te
con la stessa valigia in due
dividendo tutto sempre
normalmente
Ma è talmente forte la sua presenza dentro di lui che a volte è come viaggiare insieme, con gli stessi obiettivi, con la stessa valigia che condividono da sempre per via di quella inadeguatezza che li ha sempre uniti. Martha è con lui e senza di lui, Jonas è con Martha e senza Martha. I due riescono a completare la loro assenza nel mondo dell’altro grazie a quella connessione, quella telepatia, tipica di ogni amore che vuole darsi e non ci riesce. Quel filo – sottile e tirato al massimo, che quasi sembra rompersi in ogni puntata di Dark – li unisce in un unico frangente che non potrà mai essere distrutto. A piccoli passi, vivono cose differenti e si fanno strada in un mondo delirante dove nulla è come si mostra e, rotti e malfunzionanti, trovano coraggio nella speranza di un domani, qualunque data esso abbia.