27 giugno 2020: il giorno dell’apocalisse a Winden, l’uscita della terza stagione di Dark nel mondo reale. La serie targata Netflix è giunta finalmente a conclusione, chiudendosi con una meravigliosa terza stagione. Per chi ancora non la conoscesse, Dark è un serie drammatica tedesca in cui thriller, fantascienza e misteri si intrecciano in un unico racconto. Più unico che raro, lo show mette in discussione l’origine degli umani, la natura del tempo, il destino e il filo che collega passato, presente e futuro.
Considerata da Rotten Tomatoes come la migliore serie su Netflix, Dark ha superato le più popolari Black Mirror e Stranger Things, e non è un caso. Tanti elementi rendono questo show una serie fantastica che, nonostante la sua complessità, riuscirà sicuramente a conquistarvi.
Vediamo dunque insieme quali sono i 10 motivi per amare Dark:
1) I personaggi e il loro arco personale
Dark è uno show che presenta numerosi personaggi, ognuno caratterizzato in maniera eccellente.
Grazie alla visione degli scrittori, i vari protagonisti sono contraddistinti da personalità riconoscibili, così come da una crescita personale resa possibile dalle loro azioni, sbagli e successi. Come nel mondo reale, non esiste una contrapposizione netta fra bene e male, ed è proprio per questo che i protagonisti sono così interessanti. In ognuno di loro vivono sia luce che oscurità: quelli che vengono considerati eroi finiranno per commettere terribili sbagli, così come i villain dimostreranno di essere migliori rispetto alle aspettative. Gli spettatori dovranno ricredersi più volte sui personaggi, abbandonando i loro pregiudizi e finendo per non essere più sicuri su chi sia nel torto e chi nel giusto.
2) Le dinamiche fra i personaggi
Le dinamiche fra i personaggi giocano un ruolo fondamentale nella serie. Lo show si focalizza sulle vite di quattro famiglie i cui percorsi nel passato, presente e futuro si intrecciano in un loop infinito. Mentre impariamo a capire chi è collegato a chi, lo show riflette sulla natura di questi legami, spingendoci a chiederci cosa saremmo disposti a fare per salvare chi amiamo, sul dolore della perdita e sulle lotte personali che combattiamo ogni giorno, che sia la scoperta della nostra sessualità o dei misteri del passato. Episodio dopo episodio, Dark ci regala nuove informazioni sulle relazioni familiari e amorose che legano i vari componenti, abbracciando diverse generazioni e mostrando quanto questi rapporti sia fondamentali per lo sviluppo delle vicende.
3) Il casting azzeccato
Con l’avanzamento della tecnologia, è diventato sempre più facile ringiovanire o invecchiare gli attori in base alle necessità. Ma Dark non ha avuto assolutamente bisogno della computer grafica per portare sullo schermo le diverse versioni dei suoi personaggi. La produzione ha fatto un incredibile lavoro nella scelta degli attori, riuscendo a trovare interpreti così simili fra loro da creare l’illusione di star vedendo un personaggio nelle varie fasi della sua vita. Ulrich, Noah e Magnus sono alcuni degli esempi più impressionanti: gli interpreti scelti si assomigliano incredibilmente, riuscendo così a rendere il passaggio fra passato, presente e futuro ancor più plausibile.
4) La trama intricata e l’ottima scrittura
Pur essendo estremamente intricata, la trama di Dark riesce a conquistare il pubblico poiché strutturata in maniera impeccabile. Gli autori hanno pianificato tutto dall’inizio alla fine, senza lasciare niente al caso. Ingegnosa e geniale, la storia non manca di colpi di scena che non potranno che stupire e lasciare i fan con il desiderio di saperne di più. La serie tedesca è uno show ricco di suspense e mistero, in cui il dramma sovrannaturale si intreccia con quello familiare. Ogni sguardo, ogni dialogo, ogni inquadratura ha un ruolo ben preciso da svolgere. Inoltre, ogni storyline è collegata all’altra e ogni episodio lascerà gli spettatori con nuove domande. E anche quando crederemo di aver scovato la verità, gli sceneggiatori introdurranno un nuovo mistero da decifrare, lasciandoci ancora una volta senza parole.
5) I viaggi nel tempo
A differenza di altri prodotti, Dark è riuscito a trattare il tema dei viaggi nel tempo con coerenza e logica. È proprio per questo che la trama, per quanto complicata, riuscirà eventualmente a essere compresa dagli spettatori. Le varie linee temporali non si accavallano mai fra di loro, creando confusione. Ognuna è riconoscibile per le sue complessità e per i suoi effetti sulle vicende. Inoltre, il viaggio nel tempo non viene utilizzato solo come un mezzo per far progredire la storia, ma come una vera e propria metafora della psiche umana, in particolare il confronto con sé stessi e con le nostre azioni. Grazie a questo elemento fantascientifico, i vari personaggi hanno la possibilità di confrontarsi con versioni diverse di sé stessi o con individui che altrimenti non avrebbero mai potuto incontrare, creando così interazioni stimolanti.
6) I temi filosofici
Essendo uno show sui viaggi nel tempo, Dark esplora temi come il destino, il libero arbitrio e il determinismo. È possibile cambiare il passato e il futuro, o tutto ciò che facciano è già scritto? Siamo schiavi del tempo e del suo infinito ripetersi o abbiamo la possibilità di tracciare il nostro percorso? Affrontati più volte nel corso della serie, questi quesiti nascono dai conflitti interiori dei personaggi, combattuti fra amore, sacrificio, dolore, avidità ed egoismo. Questi sono alcuni dei temi più importanti dello show, che pur focalizzandosi sui viaggi spazio-temporali, trae la sua vera forza dagli imperfetti personaggi, gettando luce sia sui lati più oscuri che nobili dell’umanità: la tragedia e l’orrore dell’ossessione, così come il sacrificio di sé e la protezione di coloro che amiamo.
7) La meravigliosa fotografia
Uno dei motivi per cui Dark è riuscita ad ammaliare il suo pubblico è sicuramente la fotografia.
L’oscura foresta di Winden incarna perfettamente l’essenza della serie, infondendo negli spettatori un profondo senso di terrore. Per non parlare delle grotte, uno dei luoghi più importanti per la storia, contraddistinte da un’atmosfera cupa e soffocante. Ogni luogo trasuda inquietudine, dando l’impressione di doverci preparare in qualsiasi momento a un pericolo imminente. In ogni episodio, lo show usa sapientemente primi piani, atmosfere oscure e ambientazioni angoscianti che non hanno niente da invidiare ai classici horror. La fotografia ha dato una spinta in più alla serie, dando personalità alle location e sorprendendo di volta in volta gli spettatori.
8) La colonna sonora e la soundtrack
Così come la fotografia, anche la colonna sonora e la soundtrack di Dark meritano di essere lodate.
Le fenomenali composizioni di Ben Frost si adattano perfettamente all’atmosfera oscura e misteriosa della trama. Per ogni situazione, il compositore è riuscito a creare sonorità evocative, in grado di elevare le interpretazioni dei protagonisti o le meravigliose location scelte per la serie. Lo stesso discorso vale per la soundtrack. A partire da Goodbye di Apparat, l’ammaliante brano della sigla, la produzione ha sempre scelto canzoni che potessero incarnare l’essenza dello show, richiamandone i temi ed evocando le emozioni provate dai personaggi in determinate situazioni.
9) La predisposizione al rewatch
Ogni fan di Dark sarà d’accordo sul fatto che la serie abbia bisogno di almeno un rewatch per essere compresa fino in fondo. Infatti, lo show di Netflix presenta così tanti personaggi, linee temporali e misteri che non sarebbe possibile cogliere ogni singolo dettaglio dopo un’unica visione. Proprio per questo è consigliabile riguardare la serie per una seconda o terza volta. Conoscendo già la storia e la trama principale, il rewatch potrà permettere agli spettatori di concentrarsi su ciò che è passato inosservato la prima volta: un dettaglio particolare, un oggetto di scena, un gesto di un personaggio o un dialogo considerato irrilevante all’inizio.
10) Una stagione finale soddisfacente che chiude perfettamente il cerchio
Concludere una serie non è mai semplice, ma con i suoi ultimi episodi Dark è riuscita a chiudere il cerchio in maniera soddisfacente ed emozionante. L’introduzione del mondo di Eva e delle timeline alternative poteva essere un rischio, ma Baran Bo Odar e Jantje Friese sono riusciti a inserirli perfettamente nell’universo che hanno creato, senza farli apparire fuori luogo. Anche se è diventata ancor più complessa, la serie non è stata rovinata dalla direzione presa dai creatori. Al contrario, è riuscita a rivelare agli spettatori tutto ciò che era rimasto in sospeso nelle stagioni precedenti: quali personaggi sono legati fra loro, chi ha ucciso chi, quante linee temporali esistono all’interno di ogni universo, l’origine del nodo e di tutto ciò a cui abbiamo assistito nel corso di questi anni.