Capita molto spesso nelle dinamiche televisive di vedere un personaggio esistere su più linee temporali. Spesso è il tempo stesso a essere protagonista (Dark ne è l’esempio più evidente).
In alcuni casi, invece, il personaggio ci viene presentato nelle prime stagioni come un bambino che, crescendo, necessita un cambio di interprete. Altre volte, invece, il tempo è uno strumento per un approfondimento psicologico. La tecnica più frequente è quella dei flashback che ci aiutano a comprendere i trascorsi dei protagonisti, ciò che ha contribuito a plasmare la loro personalità.
Gli autori si divertono un sacco a manipolare le linee temporali a loro piacimento. Noi, invece, ci divertiamo a stilare la classifica dei 10 migliori personaggi delle serie tv che esistono su più linee temporali.
10) Theodora Crain – Hill House
In una storia di fantasmi è inevitabile il miscuglio promiscuo di passato e presente. A maggior ragione in una serie come Hill House in cui ad essere infestata non è solo la casa ma i personaggi stessi.
Soventi sono i rimandi al passato dei cinque fratelli, al tempo in cui vivevano nella tenebrosa casa. Theo, in particolare, è dotata di una spiccata sensibilità: riesce a percepire le cose attraverso il tatto ed è l’unica ad aver visto uno squarcio di ciò che era realmente accaduto la notte del suicidio di Olivia, la madre.
Dietro il suo sguardo glaciale si nasconde ancora la piccola bambina spaventata, nonostante attraverso la sua professione di psicologa cerchi di aiutare altri bambini a superare le loro paure e i loro problemi.
Hill House è una storia di negazione e di segreti, tutti sanno di essere entrati in contatto con il paranormale ma nessuno di loro ha davvero il coraggio di ammetterlo.
Ma prima o poi dovranno tutti fare i conti con quel passato infestato che continua a perseguitarli.
9) Melinda Gordon – Ghost Whisperer
Restando sulla tematica dei fantasmi ci viene in mente un’altro personaggio iconico: Melinda Gordon.
Certo, rispetto ai protagonisti di Hill House, Melinda ha un rapporto che possiamo definire colloquiale con questi fantasmi. È la Ghost Whisperer, eppure queste conversazioni non sono sempre state piacevoli.
I flashback dell’infanzia ci aiutano a capire meglio il personaggio di Melinda, sin da quando, piccolissima, ha iniziato a ricevere queste visite molto particolari. La nonna è stata la sua mentore in questo percorso.
Il suo dono non è stato semplice da accettare eppure, nonostante le difficoltà, la piccola Melinda si trasforma nella donna determinata e altruista che impara a sfruttare le sue abilità per far trovare la luce alle anime in difficoltà, anche le più restie e spaventate.
8) Peter Bishop – Fringe
J. J. Abrams può essere definito un giocoliere dello spaziotempo, un bravissimo giocoliere aggiungerei.
In Fringe manipola le linee temporali a suo piacimento. Ha tutto inizio quando il brillante scienziato Walter Bishop decide di infrangere le leggi della fisica “invadendo” l’Universo parallelo da lui scoperto per salvare il piccolo Peter (interpretato nei flashback da Chandler Canterbury).
Peter viene cresciuto da Walter come fosse davvero suo figlio, in un Universo che non gli appartiene nella totale inconsapevolezza di ciò.
Il “furto” del bambino è la crepa spaziale che stravolge le leggi della fisica. Fringe è un complesso reticolo di universi paralleli e differenti timeline tra le quali Peter, ormai adulto (Joshua Jackson), e la sua famiglia fanno fatica a districarsi.
D’altronde, quando fai parte della “Fringe Division” non puoi far altro che aspettarti l’inaspettato.
7) Henry Mills – Once Upon A Time
C’era una volta il piccolo Henry Mills, bambino coraggioso che ci ha trasportato in quel mondo fiabesco che sembravamo aver dimenticato.
Nel corso delle prime 6 stagioni lo abbiamo visto crescere (insieme al suo interprete Jared Scott Gilmore) tra l’amore di due mamme forti e determinate. Con lui abbiamo imparato a credere nel lieto fine e che non esistono conflitti insanabili (se sono diventate amiche Emma e Regina c’è speranza per tutti).
Nella settima e ultima stagione vediamo un Henry ormai adulto (Andrew J. West) che è a sua volta vittima di una maledizione. Ha perso memoria della sua identità e del suo passato. Capita persino al Truest Believer di perdere la fede. Ma, anche in questo caso, sarà l’innocenza infantile la chiave di volta per ristabilire l’atmosfera fiabesca e donare a tutti l’agognato lieto fine.
6) Vanya Hargreeves – The Umbrella Academy
Vanya Hargreeves è l’ordinario che spicca tra lo straordinario. Nelle prime puntate di The Umbrella Academy ci appare come una normalissima, noiosa donna che ha passato la vita a osservare i suoi fratelli supereroi.
A dire il vero, abbiamo capito subito che dietro quella parvenza di ordinarietà giaceva qualcosa di grande, molto grande. Nei flashback dell’infanzia notiamo, infatti, che il padre adottivo Reginald era sempre ben attento a tenere la piccola Vanya al suo fianco, non le permetteva mai di prendere parte ai training dei fratelli.
Però, nel momento in cui scopriamo finalmente il grande potere di Vanya, le carte si ribaltano, non c’è più la ragazzina silenziosa e ubbidiente. Numero Sette nella sua vera essenza è una bambina dall’umore volubile, senza scrupoli e senza pietà. Incontrollabile. È la bomba apocalittica, la miccia era proprio sotto i nostri occhi coperta da una narcotica patina di ordinarietà.
Cosa succederà a Vanya e i suoi fratelli lo scopriremo nella seconda stagione di The Umbrella Academy (che avrà un cast molto più largo).
5) Claudia Tiedemann – Dark
Quando si parla di timeline differenti e personaggi in bilico tra passato, presente e futuro, non si può evitare di parlare di Dark.
In particolare Claudia Tiedemann è uno dei personaggi femminili maggiormente interessanti. Non ha paura di indossare l’elmetto nella guerra per il controllo del tempo. La sua è una figura controversa, la serie ci presenta un ritratto a tutto tondo di questo personaggio: a partire dall’infanzia (Gwendolyn Göbel), passando per l’età adulta (Julika Jenkins), sino ad arrivare alla vecchiaia (Lisa Kreuzer).
Non ci è ancora del tutto chiaro (non è una novità in Dark) se si possa posizionare nella schiera dei buoni o dei cattivi. Ma, per ora, ci accontentiamo di sapere che ha svolto un ruolo fondamentale nella guerra del tempo.
4) Patrick Melrose – Melrose
Patrick Melrose è una piccola perla televisiva basata sull’omonimo romanzo di Edward St. Aubyn. In questa miniserie il fattore tempo è fondamentale.
Il cardine di tutto è Patrick nelle sue due principali sfaccettature: il bambino a cui è stata rubata l’infanzia tra le mura domestiche e la sua evoluzione in un adulto distrutto dall’abuso di droghe e alcol.
In questo caso i flashback sono l’anello di congiunzione tra queste due versioni. Infatti Patrick è in equilibrio instabile tra gli orrori del suo passato e la difficoltà nel riuscire a costruirsi un futuro. La narrazione rimbalza avanti e indietro tra l’adulto (Benedict Cumberbatch) e il bambino (Sebastian Maltz), cercando una correlazione tra la violenza, la negazione e l’omertà che si insidiano in una casa tanto grande quanto vuota.
Patrick impersona il trauma, la riprova che la violenza, soprattutto quella perpetrata tra le mura domestiche, lascia dietro di sé ferite che difficilmente cicatrizzano.
3) Björn Ironside – Vikings
Björn Fianco di Ferro è il Re di Kattegat, l’erede del leggendario Ragnar Lothbrok. Lo conosciamo nella prima stagione che è solo un bambino (Nathan O’Toole), anche se, quando nasci in un villaggio vichingo e i tuoi genitori sono Ragnar e Lagertha, sei costretto a crescere piuttosto in fretta.
Dalla seconda stagione in poi assistiamo alla straordinaria evoluzione di questo personaggio che si addentra prima nell’età adolescenziale e poi finalmente in quella adulta (Alexander Ludwig).
Björn eredita dal padre il coraggio e la curiosità verso culture e terre sconosciute. La sua grandezza deriva dal fatto che nonostante fosse fiero di definirsi “figlio di Ragnar” ciò non era abbastanza. Emerge, infatti, la necessità di provare se stesso e costruirsi una propria identità al di fuori dell’ombra paterna. Inutile dire che riesce perfettamente nel suo intento.
Lo avreste mai detto che quel bambino impaziente sarebbe diventato uno dei più forti guerrieri vichinghi della storia?
2) Regina Elisabetta II – The Crown
The Crown si pone il difficile compito di compendiare all’interno di una serie tv la vita di una personalità così importante come la regina Elisabetta II.
Le prime due stagioni sono state un successo, ma è arrivata l’ora per la nostra regina di andare avanti e metter piede in un’età più matura.
Così, per Claire Foy è tempo di lasciare la scena a un volto che meglio incarna l’età adulta della regina: Olivia Colman.
La sostituzione della maggior parte del cast non è stata dispensata dalle critiche che sono però state messe a tacere rapidamente.
Long live the Queen!
1) Jonas Kahnwald – Dark
Dobbiamo ammetterlo, Dark è un bellissimo guazzabuglio nel quale ci perdiamo con piacere.
Jonas siede sovrano sul trono di questa classifica, lui è il ragazzo e l’uomo che gioca a nascondino con se stesso. Jonas Kahnwald è interpretato da Louis Hoffmann nel presente e da Andreas Pietschmann nel futuro.
Non può che essere l’emblema delle discrasie temporali poiché deve la sua esistenza a una di esse. Se il piccolo Mikkel non fosse mai finito nel passato Jonas non sarebbe mai nato. Non ci sarebbe mai stato nessun impermeabile giallo a squarciare il cupo grigiore di Winden e non ci sarebbe stato nessuno Straniero dalla barba incolta.
La seconda stagione di Dark ha aperto ancora nuove prospettive sul futuro del nostro personaggio che è al contempo Jonas, Lo Straniero e Adam. Ogni versione di lui è totalmente diversa, a riprova del fatto che noi siamo ciò che i nostri trascorsi ci permettono di essere.
Sic Mundus Creatus Est.