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La religione in Dark

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Alcune serie tv lasciano un segno indelebile nel cuore di chi le guarda. Ci riferiamo a quelle produzioni per piccolo schermo che sono capaci di ammaliare uno spettatore attraverso personaggi perfetti, storie profonde e dialoghi indimenticabili. Uno degli ultimi show a essersi iscritto a questo club è quel gioiellino targato Netflix che prende il nome di Dark. La serie tv tedesca ha saputo innovare, ispirandosi a mostri sacri come Twin Peaks, il concetto di produzione paranormale e ha ottenuto un successo mondiale. La fortuna dello show, inoltre, risiede in un intricato e complesso sistema narrativo che gli autori sono riusciti a srotolare in maniera perfetta nella terza e ultima stagione, facendo tornare ogni cosa al suo posto.

Parte del merito del successo di Dark va anche alle tematiche complesse che la serie ha saputo affrontare egregiamente come il tempo, la filosofia e l’amore. In questo articolo vogliamo parlarvi di un aspetto che rimane sempre nel fondo del giaciglio di quel fiume di concetti che è Dark. Un tema che non affiora mai sulla superficie dell’acqua, ma che riusciamo comunque a distinguere, come entità rocciosa, nei suoi fondali. Parliamo della religione. Cercheremo di prendere in considerazione diversi aspetti dell’opera seriale e di raccontarvi tutti i rimandi alle religioni che abitano il mondo. Preparatevi a un viaggio fatto di nomi, numeri e parole. Si comincia.

I personaggi di Dark

Noah

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Noah, al secolo Hanno Tauber, è forse il personaggio più bello e profondo di tutta la serie tv (qui trovate la classifica). Un uomo che appare a metà della prima stagione e che ci rapisce subito, anche se dipinto come malvagio antagonista. In realtà Noah desidera solo una cosa, controllare il tempo e fare in modo che tutto si ripeta. Un loop temporale per fare in modo che il presente, il passato e il futuro si ripetano ciclicamente. Se nelle prime due stagioni abbiamo apprezzato il lato oscuro dell’alleato di Adam, nella terza conosciamo quello più umano e sensibile. Spinto dal desiderio di ritrovare la figlia, Hanno si accorda col Jonas anziano per avere la speranza di trovarla nei suoi viaggi.

Il nome di Tauber non è casuale: come Noè ha traghettato l’umanità andando a costruire un’arca che potesse salvare gli animali e gli esseri umani dal diluvio, anche il prete di Winden ha un compito simile. Se il protagonista biblico lo ha fatto attraverso l’arca, Noah lo fa con un un mezzo più evoluto: la macchina del tempo. E lo fa con un solo e unico obiettivo: riconciliare l’inizio e la fine della loop salvando tutti gli abitanti della cittadina dal loro destino ricorrente, rompendo di fatto il legame di interrelazione tra passato, presente e futuro e generando un’esistenza priva di ciclicità eterna. Come tutti i personaggi di Dark, nonostante l’intento di Hanno sia privo di ogni macchia, la fattualità delle sue opere è totalmente opposta. Per compiere il bene, sarà destinato a perpetrare il male.

Mikkel

Da chi tenta di preservare e allo stesso tempo modificare la realtà di Winden, passiamo a chi di quella realtà è l’artefice. Mikkel Nielsen/Michael Kahnwald è una figura importantissima nella realizzazione del loop temporale. Si tratta della miccia di innesco, del motore dell’intera vicenda. Il suo suicidio rappresenta la causa scatenante del mistero che aleggia intorno alla cittadina di Winden e al tempo stesso l’effetto per il quale egli stesso scompare da bambino. Anche in questo caso, il nome scelto per il bambino/uomo non è affatto casuale, trae infatti spunto dal nome di un Arcangelo: Michele.

Questo, conosciuto ai più come Comandante delle milizie celesti, è colui che incarna in una particolare tradizione religiosa l’equilibrio del sistema solare e di quello interiore dell’uomo. Spesso infatti l’Arcangelo Michele è rappresentato con una bilancia in mano, come un giudice che pesa gli eventi e corregge lo stato delle cose (tenetevelo a mente, ci servirà quando parleremo di arte). Allo stesso modo anche il personaggio di Dark ritrae la stabilità del mondo di Jonas. Dopo la sua morte e la sua sparizione, l’apparente armonia che regna su Winden si spezza e nasce il caos. Un caos che in realtà è continuo nel tempo, come una goccia che cade sempre nello stesso punto, come una bilancia perfettamente tarata.

Adam

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Dal padre, passiamo al figlio. Parliamo del rampollo cresciuto e ormai diventato anziano più del genitore. Adam è colui che Jonas decide di combattere, il creatore dei Sic Mundus Creatus Est nel suo mondo, che ha lo scopo di rompere il nodo e andare a costruire un’esistenza vuota e buia, ma priva dal soggiogamento del tempo e dalla relazione di causa ed effetto che si è creata proprio per colpa sua. Lo conosciamo per la prima volta nella seconda stagione, quando con enorme sorpresa scopriamo che Adam non è altro che il Jonas del futuro. Ovviamente, il nome è legato al personaggio biblico presente nella Genesi e primo uomo sulla Terra, Adamo. Questo, insieme a Eva forma la coppia di essere viventi da cui tutti gli altri sono scaturiti.

Ragionando superficialmente, qualcuno potrebbe non notare il forte legame che collega il personaggio di Dark a quello religioso, ma riflettendo, possiamo capire quanto siano simili i due. Nella terza stagione, si viene a scoprire che la coppia genera lo Sconosciuto, una figura che dà origine a gran parte dell’albero genealogico di Winden. Proprio per questo motivo, l’uomo è di fatto il capostipite dell’intera struttura familiare presente nella serie. Altro aspetto curioso è la rottura con la sua compagna, che corrisponde alla cacciata del Paradiso contenuta nella Genesi. Se infatti nella versione religiosa la causa scatenante è la mela del giardino dell’Eden, nella serie tv possiamo notare come il tempo, controllato non a caso da un marchingegno a forma di pomo, fa divergere i due innamorati. Adam è colui che predilige il rinnovamento e l’azzeramento costruttivo, al fine di generare un mondo nell’oscurità, che però è libero da qualsiasi tipo di costrizione causale.

Eva

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Passiamo ora alle quote rosa, trattando proprio della coniuge di Adam. Eva è la versione anziana di Martha, e corrispettivamente fondatrice della loggia degli Erit Lux nel suo mondo. La donna ha l’obiettivo opposto a quello di Adam, ovvero quello di preservare a tutti i costi il nodo, affinché lo Sconosciuto generi eternamente l’albero genealogico di Winden. Anche se la sua figura appare nella terza stagione, già al termine della seconda viene posto un indizio su una possibile realtà alternativa dove Martha sostituisce Jonas come protagonista.

E proprio in questa, il suo alter ego anziano è l’antagonista che i nostri eroi devono affrontare. Infatti, come la prima donna della religione biblica, anche la Eva di Dark è nella serie la madre di tutti, il suo scopo è quello di proteggere la stirpe derivata dallo Sconosciuto, tranne coloro che sono fuori dal nodo in quanto non legati direttamente a lei. La sua fuga dall’Eden la vede divergere con il suo consorte che preferisce il rinnovamento alla stabilità, il nuovo ordine al tradizionale ripetersi degli eventi e ciò crea una rottura profonda. Un conflitto eterno che non avrà fine se non nell’ultima puntata, quando verranno distrutti entrambi i mondi per salvare l’unico e vero mondo reale: quello di Tannhaus.

L’arte sacra e le figure religiose in Dark

Nella serie tv tedesca troviamo due quadri che, se analizzati approfonditamente, ci raccontano la storia dei due mondi, delle due fazioni e dei due personaggi che si combattono il potere del tempo. Questi sono presenti nelle due logge di Adam e di Eva, quella dei Sic Mundus e quella degli Erit Lux. Andiamo ad analizzarli insieme.

La caduta dei dannati

Il primo, quello presente nel mondo di Adam è La caduta dei dannati. Si tratta di un dipinto monumentale del 1620 di Pieter Paul Rubens che rappresenta una schiera di peccatori che viene gettata nell’abisso dall’Arcangelo Michele (sì, quello della bilancia che vi abbiamo raccontato prima) che si trova in alto nel quadro. Il tema della purificazione e della rinascita, attuati in maniera brutale e belligerante dalla milizia di Dio, sono perseguiti anche dallo stesso Adam all’interno della serie, rappresentando una comunione d’intenti che porta alla presenza dell’opera di Rubens tra i viaggiatori.

Il progenitore dell’umanità, nel mondo di Jonas, vuole infatti stabilire un nuovo ordine, combattendo con armi anche non convenzionali che possono portare a raggiungere il suo scopo. La luce del Signore, in questa interpretazione, risiede non tanto nella generazione dello Sconosciuto, ma nella creazione di un mondo parallelo dove lo stesso concetto di divino è eliminato in modo sistematico.

Adamo ed Eva

Dalla loggia dei Sic Mundus passiamo a quella guidata da Eva: gli Erit Lux. Adamo ed Eva di Lucas Cranach il vecchio è un dipinto del 1528 che è stato realizzato in diverse versioni tutte raffiguranti i due progenitori della razza umana. In particolare, la versione che è rappresentata in Dark è quella in mostra al Kunsthistorisches Museum di Vienna, che è l’esatta riproduzione iconografica presente nel mondo di Martha. I due progenitori dell’umanità, che si guardano a vicenda, possiedono in entrambi i casi la mela dell’Eden, punto di rottura tra i due innamorati, così come il frutto dell’amore tra Jonas e Martha è il punto di rottura dei due mondi.

Eva inoltre, come nella Bibbia, è tentata da un serpente che appare su un ramo in alto. L’unica differenza tra l’originale e quello dello show risiede nel fatto che Eva, nella serie, è rappresentata incinta, riferimento immediato e diretto allo Sconosciuto. La tela, proprio per questo, incarna perfettamente le intenzioni di Martha anziana ovvero difendere a tutti i costi la sua prole affinché generi eternamente vita e che vada a costituire le famiglie della storia di Winden.

San Cristoforo, il protettore di Dark

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Passiamo ora a un oggetto che ricorre molto spesso nelle scene di Dark, la medaglietta di San Cristoforo. Questo è un santo della Chiesa cattolica e ortodossa che nella sua vita ha portato sulle spalle Gesù bambino da una sponda all’altra di un fiume. L’uomo, grande e robusto, si è piegato sotto il peso di quella creatura, che ha iniziato ad essere più pesante passo dopo passo. Dopo aver raggiunto la riva opposta, l’infante ha rivelato di essere il Signore, confessandogli inoltre di avergli lasciato sulle spalle non solo il suo corpo, ma il mondo intero. La figura di San Cristoforo in Dark appare raffigurata in una medaglia che Jonas nel 2019 regala a Martha. L’oggetto in questione ha fatto un viaggio incredibile: è stata prima donata da Egon ad Hannah nel 1953, lei l’ha poi data ad Helena, madre di Katharina nello stesso anno.

Nel 1986, dopo una colluttazione al lago tra Helena e Katharina, la medaglia finisce nella sabbia ed è ritrovata dal protagonista all’inizio della storia. Viene spesso detto all’interno della serie tv tedesca che il ciondolo con l’emblema del Santo protegge i viaggiatori. Infatti, nella tradizione cristiana, il personaggio è patrono di coloro che guidano barche, dei pellegrini e dei viaggiatori. Nella produzione è ovvio che si faccia riferimento a dei viandanti un po’ particolari. Quegli avventurieri dei meandri del tempo e dello spazio che hanno comunque bisogno di una protezione e di una guida mentre sono immersi tra passato, presente e futuro.

La tavola di smeraldo, la schiena tatuata in Dark

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Ultimo, ma non ultimo, vi descriviamo un oggetto che è letteralmente inciso nella pelle del primo personaggio che vi abbiamo raccontato. La tavola di smeraldo o smeraldina è un arcaico testo sapienziale che viene attribuito alla mente e alla penna di Ermete Trismegisto. Questo, secondo gli Egizi, era la reincarnazione del dio Thot, custode della sapienza, della magia e della scrittura. La leggenda narra che la versione primigenia dello scritto fosse incisa su una tavola di smeraldo, appunto, con la punta di un diamante. L’opera ha un valore incredibile per il mondo della cultura perché molti interpreti hanno letto al suo interno non solo la ricerca di verità metafisiche e alchemiche, ma anche delle riflessioni antiche sulla cosmologia e ricerche riguardanti l’origine dell’umanità.

In uno dei passaggi fondamentali del testo troviamo quelle parole che abbiamo imparato a conoscere così bene in Dark: Sic Mundus Creatus Est. Questo non solo è il nome del culto dei viaggiatori nella realtà di Adam, ma è anche contenuto nel passaggio nella grotta che apre a Jonas e agli altri personaggi i vari piani temporali. L’origine della Terra e di noi stessi, in tal senso, non è da ricercare nella creazione religiosa, ma nella scoperta dell’io interiore. Insomma, per conoscere quello che ci circonda dobbiamo prima conoscere noi stessi.

Torniamo a parlare di Noah: l’uomo è un perfetto emissario della verità ricercata dalla setta, anche se mero strumento nelle mani del tempo e del destino deciso dal suo leader.

Ciò si va a scontrare in parte con le tematiche religiose fortemente presenti in ugual modo nella realizzazione, ma va chiarito il fatto che si tratta di semplici suggestioni che non per forza devono contenere un’interpretazione assoluta e univoca.

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