Il finale di Dawson’s Creek è uno dei più strazianti e iconici addii seriali che si possano ricordare. Ci eravamo lasciati così: con Joey e Pacey davanti alla Tv per assistere all’episodio conclusivo del teen drama di Dawson, Jack e Doug genitori adottivi della bambina di Jen e tante lacrime per l’assurda morte di quest’ultima. I ragazzi che conoscevamo sono oramai uomini e donne le cui strade si sono separate. Con Joey e Jack impiegati nell’ambito letterario, Pacey nella ristorazione e Dawson regista, ognuno di loro può dire di aver trovato la sua strada e perseguito la sua inclinazione naturale. Ma Dawson Leery che fine avrà fatto ora che, stando a qualche calcolo approssimativo, è alla soglia dei quaranta?
Dopo aver esaudito l’ultimo desiderio di Jen, la vita di Dawson è cambiata.
Girare quel cortometraggio per la figlia appena nata della sua amica in fin di vita deve aver aperto uno squarcio nelle sue certezze.
La regia è certamente la sua passione, la sua strada, ma i film di Spielberg non sono più la sua massima fonte d’ispirazione. Dawson è diventato un affermato regista di documentari. Tra i suoi lavori più apprezzati c’è un documentario in tre parti sulla vita dei pazienti oncologici pediatrici.
Nella parte uno di quello che è conosciuto come “Il Trittico Leery“, Dawson incontra alcuni pazienti del reparto di oncologia di un polo sanitario molto rinomato. Parla con loro portandoli a sviscerare le loro paure e i loro sogni. La seconda parte del Trittico Leery, è incentrata sui familiari dei pazienti di oncologia pediatrica. In questo capitolo Dawson ascolta i racconti strazianti delle vittime indirette della malattia con grande coinvolgimento. Il terzo atto del documentario, invece, è valso a Dawson una candidatura agli IDA Awards, una prestigiosa competizione per i documentari.
Nella terza parte del Trittico, Dawson chiede ai pazienti oncologici pediatrici che aveva seguito nei primi due capitoli quale fosse la loro giornata ideale, adoperandosi poi per far sì che la potessero vivere insieme a lui. Acclamato dalla critica per il suo approccio poco asettico e molto personale, il Trittico è solo il più amato dei numerosi documentari di Dawson Leery.
Joey è rimasta presente nella sua vita e i due non si sono mai persi.
Pur abitando in due città diverse, Dawson e il suo eterno amore sono in contatto telefonico. Si chiamano ogni sabato e passano ore al telefono a scambiarsi i resoconti della settimana, ridendo di quando da ragazzi pensavano che la vita da adulti fosse una passeggiata. L’ultima volta che si sono visti, alla premiazione degli IDA Awards, Joey aspettava il suo secondo figlio: Matthew Witter.
Sul fronte sentimentale, Dawson è stato meno fortunato di Joey.
Durante le riprese di una docu-serie che seguiva le vite di un gruppo di spogliarelliste, intitolata “Ragazze sul palo” Dawson ha avuto un’avventura con Candy, una di loro. La storia tra Candy e Dawson era senza sbocchi. Entrambi ne erano a conoscenza ma la precoce scomparsa dei loro padri e la passione per il cinema li ha uniti, creando tra loro una forte empatia.
La loro avventura è durata solo un mese.
Entrambi dopo l’addio erano certi che non si sarebbero mai più visti. Ma la vita si sa, è un susseguirsi di imprevisti. In seguito Dawson ha dichiarato durante un’intervista che non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui Candy è riapparsa nella sua vita, sei mesi dopo quell’addio.
“La prima cosa che ho pensato rivedendola era che il pancione le donava” – ha dichiarato – “ci è voluto qualche secondo perché io realizzassi che in grembo aveva mio figlio”.
Pazzo di gioia, Dawson ha sistemato la sua casa per accogliere il nascituro e chiesto a Candy di diventare sua moglie. Le cose sembravano andare bene, Candy gli aveva raccontato che dopo il parto avrebbe voluto tornare al college e laurearsi in psicologia.
Mitch Leery Jr è nato a gennaio.
Dopo il parto, Candy è fuggita dall’ospedale con i punti del cesareo ancora freschi, non ha voluto saperne nulla del bambino e Dawson si è ritrovato a essere un ragazzo padre. Il giorno delle terze nozze di sua nonna Gail, il piccolo Mitch Jr si è meritato l’appellativo di “paggetto più bello del mondo“. La somiglianza tra lui e Dawson da bambino è ritenuta sconvolgente da tutti. Nonostante il comportamento quantomeno irresponsabile di Candy lui non ha mai voluto richiedere il test di paternità e ora che Mitch è un bellissimo bimbo di sette anni, ogni eventuale dubbio è fugato per tutti.
È la fotocopia di suo padre in tutto, dal viso alla passione smodata per la settima arte.
Ok ok! Con la mente abbiamo volato alto. Ma se Dawson non fosse stato un personaggio di finzione sono piuttosto sicura che almeno uno dei miei voli pindarici tra le ottocento parole qui sopra si sarebbe avverato. Per ora ci accontentiamo di immaginarcelo e chissà, magari in un futuro (e attesissimo) revival scopriremmo che su qualcosa ho avuto ragione!