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Dawson Leery sarà pur stato una rottura di scatole, ma ci ha aiutato a credere nei nostri sogni

Dawson's Creek
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Ci sono storie destinate a nascere per non morire mai. Anche se passano gli anni e veniamo sommersi da nuovi prodotti, sentiamo sempre l’esigenza di tornare indietro per rivivere un’avventura già vissuta. Questo è sicuramente il caso di Dawson’s Creek, tornata da qualche giorno sulla piattaforma streaming Netflix. Grazie a questo tuffo nel passato la storica serie è riuscita ad arrivare ovunque, anche da chi non aveva mai visto neanche mezza puntata. Per i nostalgici che invece già la conoscevano bene, tutto è sembrato uguale a prima: le stesse sensazioni, le stesse emozioni, le stesse preferenze. Probabilmente questa è una delle cose più belle del mondo delle serie tv e dei film: qualsiasi cosa accada – in qualunque anno tu decida di rivedere il prodotto – troverai le cose esattamente come le avevi lasciate, come una vecchia fotografia lasciata in un cassetto chiuso per anni. E proprio nella stessa maniera, ecco che abbiamo ritrovato lui: Dawson Leery.

Lo sappiamo: è un personaggio che per lo più tende a non creare tanto entusiasmo, ma per una volta lasciamoci alle spalle tutti i pregiudizi e proviamo a comprenderlo davvero.

Dawson’s Creek

L’espressione nell’immagine è quella che ha da sempre caratterizzato il personaggio di Dawson Leery perché riesce a far trasudare ciò che la maggior parte dei fan gli ha sempre recriminato: pesantezza, drammaticità, esagerazione. Ogni singola componente di questa immagine – ormai diventata un meme – è Dawson. Scordando per un attimo la parte divertente e iconica, quello che rimane sono le sue lacrime, le sue disperazioni, i suoi sogni, le sue delusioni. Il protagonista è sempre stato un pendolo che oscilla tra la disperazione e l’esagerazione, ma è ciò che esiste in mezzo a queste due cose a fare la differenza.

Tante volte lo abbiamo accusato, ma quante volte l’abbiamo compreso davvero?

Il punto è sempre stato questo: per sei lunghe stagioni Dawson si è mostrato sempre al massimo della sua vulnerabilità e non gli è mai importato cercare di fare meglio. Non ha fatto estreme strategie per riuscire a vincere le sue paure decidendo solo di buttarsi nelle situazioni per inseguire ogni suo sogno o ambizione. A volte ha dovuto lottare tanto, in altre è riuscito a farcela in poco tempo, e in altrettante non vedeva la soluzione nonostante fosse proprio davanti ai suoi occhi, ma in ognuna di queste opzioni lui c’era e stava cercando di farcela, proprio come tutti nel mondo. La sua migliore amica era innamorata di lui e tutti lo avevano capito tranne il sottoscritto che, nel frattempo, si stava disperando per capire cosa davvero volesse. Questo è il tipico caso in cui Leery aveva qualcosa di fronte agli occhi ma non riusciva proprio a guardarla. Joey era lì e mandava segnali di fumo pur di farsi vedere, ma Dawson la guardava come una cosa che semplicemente faceva parte del suo campo visivo non cogliendo nient’altro se non la sua solita persona preferita che svolgeva il compito di sempre: essergli amica.

Con il tempo qualcosa dentro di lui riesce a cambiare. Scopre – sorprendentemente – che Joey non è solo un’amica, ma molto di più. Il primo appuntamento ufficiale l’ha vissuto senza rendersi davvero conto di ciò che stesse facendo: per tutta la serata ciò che vediamo è un amico che non sa come comportarsi. In modo impacciato e confuso si chiede se sia il caso di darle un secondo bacio, se tenerle la mano o meno, se è troppo presto per aprirsi del tutto oppure è perfino troppo tardi. In ogni caso, qualsiasi suo gesto si fa strada in una nuova consapevolezza del suo rapporto con Joey, ed è proprio questa differenza rispetto al passato che ha fatto apparire Dawson imperdonabile durante quel primo incontro tra innamorati: come poteva, adesso che finalmente aveva compreso, ricadere negli stessi errori rincorrendo Jen e lasciando sola Joey?

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Ma a lui non è mai importato quanto sbagliasse nella propria vita perché è sempre stato pronto a difendersi e a difendere i propri sentimenti, e quelli per Joey erano infiniti. Ed è così che è riuscito a farsi perdonare e a lottare per far sì che quel primo appuntamento, in alcun modo, non diventasse l’ultimo.

Dawson non è solo esagerazione. È ostinazione, sogno, speranza.

Per quanto una situazione potesse sembrare complicata non si sarebbe mai rassegnato vedendo sempre un motivo in più per crederci. Tante volte ci ha fatto pensare che stesse per arrivare un crollo definitivo che non gli avrebbe più permesso di alzarsi da terra, ma poi tutto riusciva a ricucirsi e questo solo grazie alla sua voglia infinita di vivere in un mondo che fosse almeno simile ai film che tanto amava. Proprio quelle pellicole gli insegnavano che la realtà non sarebbe mai stata all’altezza, motivo per il quale Dawson ha scelto loro come rifugio dal mondo esterno. Ma anche per lui arriva il momento di crescere e maturare la consapevolezza che in nessun modo avrebbe potuto vivere dentro quelle videocassette, che doveva accettare il mondo in cui era nato cercando – con la sua essenza – di arredarlo.

Questa evoluzione ci mette di fronte una persona che sceglie di dare in pasto alle sue aspettative la realtà cercando, il più possibile, di decorarla con tutti quei sogni che lo hanno sempre tenuto vivo. Dawson è il centro di Dawson’s Creek: nessun personaggio che si rapporta a lui viene devastato da questo rapporto, anzi, il contrario. Si fida spesso e lo fa perché cerca di vivere secondo le sue regole che, purtroppo, non sono uguali per tutti. Tende sempre a pensare che tutti agirebbero come farebbe lui, ed è proprio questa convinzione a portarlo nel baratro delle delusioni.

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Ma lui è Dawson Leery e riesce, sempre, ad andare oltre.

All’interno del suo gruppo di amicizie – nel corso delle sei stagioni di Dawson’s Creek -troviamo la sua ex ragazza, la sua migliore amica diventata poi fidanzata ed ex (tra i vari tira e molla), il nuovo ragazzo di Joey – nonché migliore amico di Dawson – e poi Jack. Chiunque si farebbe due domande riguardo allo strano nucleo che gli si è creato intorno, ma lui no e questo perché fin dal primo giorno lui ha scelto quegli amici in quanto persone, e non per ruoli da ricoprire nella sua vita. Ha colto ogni loro essenza ed è riuscito ad amarla anche quando sembrava tutto da buttare, anche quando era difficile. La stessa cosa è riuscito a farla con il lavoro decidendo sempre di continuare per la propria strada scelta fin dalla prima puntata di Dawson’s Creek.

Vero: a volte non siamo proprio riusciti a sopportare il suo personaggio e avremmo voluto un po’ di pausa da tutta quella che è la sua ingombrante essenza, ma Dawson ci ha insegnato cose che in pochi sono riusciti a insegnare dimostrandoci che per ogni porta chiusa ne esiste una che si apre, che le persone non sono ruoli, che fare la cosa giusta a volte significa solo non fare del male e non non avere coraggio, che alla fine ogni cosa può essere realizzata. Forse sono troppi cliché dentro a un solo personaggio, ma in quest’epoca piena di antieroi e di personaggi che cercano di tirare a campare in maniera sì affascinante ma mai normale, Dawson era quello che ci voleva per ricordarci che anche la normalità sa realizzare i sogni.

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