5) La morte di Light
Eccoci giunti al capolinea con l’episodio finale. Le parole di Near incastrano Light che vediamo sotto una luce diversa, fuori controllo. Il tentativo di sfuggire all’ammanettamento della polizia ci porta a credere che Light potrà farla franca. Dalle ceneri delle deduzioni brillanti di Elle, ecco quelle di Near, che ha architettato tutto al fine di incastrarlo. Lo smascheramento è ormai avvenuto. Near chiede a Light se voglia provare a discolparsi; il giovane però, reagisce con un’inquietante risata, quella di un soggetto visibilmente disturbato e assetato di potere che ora non si nasconde più.
Light confessa di essere Kira e rende nota la sua intenzione sin dai primi istanti in cui ha posseduto il quaderno: essere il Dio di un nuovo mondo, operare per eliminare il male e farsi portavoce di giustizia.
Il giovane, nonostante tutto, tenta di uccidere colui che ha osato sfidarlo, scrivendo il nome su un foglio di Death Note nascosto nel suo orologio.
Near si è rivelato capace di rovinare il suo piano e di non comprendere il valore e la giustezza delle sue azioni. Ma ecco che il proiettile dell’arma di Matsuda lo ferisce impedendogli di compiere quest’ultimo gesto disperato.
Light, provato dal colpo, si alza e spostando pesantemente la porta riesce a uscire. Cammina senza una meta ormai ferito a morte mentre sullo sfondo si staglia un tramonto dai colori intensi, forse il sole sta calando anche sulla sua stessa esistenza. I suoi ricordi lo pervadono.
Ryuk ora si appresta, seguendo le regole, a scrivere il suo nome sul Death Note.
Mentre giace sulle scale ormai dissanguato, nei suoi ultimi istanti di vita, una triste musica ci mostra uno sguardo umano di Light come mai avevamo potuto vedere. Ci sembra di intravedere la figura di Elle poco prima che gli occhi di Light si chiudano per sempre. Davanti alla morte, dopotutto, gli umani sono tutti uguali, senza alcuna eccezione.