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Demon Slayer – La recensione senza spoiler di un anime che merita tutta la vostra attenzione

Se siete soliti frequentare fiere del fumetto, o anche solo informarvi su anime, manga o più in generale su prodotti della cultura pop, allora c’è una buona possibilità che prima o poi vi siate imbattuti in un kimono nero e verde a scacchi, in capigliature rosa striate di verde o in copricapi dalla testa di cinghiale. Il motivo è semplice: questi sono alcuni tra gli elementi più iconici di una serie anime che sta sempre più spopolando in tutto il mono: Demon Slayer – Kimetsu no yaiba (ossia la “lama dell’ammazzademoni“). Trattasi di una serie animata nipponica attualmente disponibile nel nostro paese su Netflix (prima stagione) e su Amazon Prime Video e Crunchyroll (seconda e terza stagione) di genere shonen tratto da un omonimo manga pubblicato sulla famosa rivista Weekly Shonen Jump tra il 2016 e il 2020 che, qualora non aveste ancora avuto modo di recuperare, merita davvero una visione. Anche se in questa rubrica mensile solitamente vi consigliamo serie già conclusesi da tempo o non particolarmente mainstream, ci è parso più che doveroso prenderci del tempo per parlarvi di Demon Slayer, non solo per il grande impatto che sta avendo, ma anche per parlare di quanto la serie stia contribuendo a innovare il genere di appartenenza. Ma procediamo con calma.

Vi lasciamo ora alla nostra recensione, rigorosamente senza spoiler, di Demon Slayer, un anime capace di conquistare chiunque.

Demon Slayer (640×360)

Composta per ora da tre stagioni per un totale di cinquantacinque episodi (alcuni dei quali in origine erano stati proposti assieme come un film), Demon Slayer, già rinnovata per una quarta, segue l’avventura del giovane Tanjiro Kamado, che dedica la sua vita alla caccia ai demoni, responsabili di aver distrutto la sua numerosa famiglia. Al suo fianco troviamo sua sorella Nezuko, che si è salvata dal massacro da parte dei demoni, ma che è divenuta una di questi ultimi, pur riuscendo in qualche modo a mantenere intatta parte della sua umanità. Con l’obiettivo di trovare una cura per Nezuko e di diventare un potente guerriero, Tanjiro si mette quindi in marcia venendo a contatto con tanti personaggi che lo indirizzeranno sulla via, intrecciando il proprio destino con il loro.

Prima di soffermarci sugli aspetti legati alla trama e ai personaggi che hanno reso Demon Slayer il prodotto di successo che è oggi, permetteteci di soffermarci su quella che è l’incredibile qualità dell’animazione del prodotto. Curata in tutto e per tutto dallo studio Ufotable, Demon Slayer è un vero e proprio spettacolo per gli occhi: se già dai primi episodi dell’anime avevamo avuto modo di apprezzare l’ottimo character design dei personaggi e dei luoghi, resi sin da subito riconoscibili e iconici, così come i superbi fondali e i dettagli di ogni suo singolo frame, la serie, andando avanti, non ha fatto altro che aumentare ancor di più i propri standard. Ciò è infatti ravvisabile soprattutto per quanto riguarda il dinamismo e la fluidità delle scene d’azione e dei combattimenti visti su schermo: sequenze tanto curate e spettacolari da lasciare il pubblico a bocca aperta per la meraviglia! Se ci aggiungiamo poi anche una colonna sonora spettacolare, capace di restituire non solo le emozioni del protagonista, ma anche il fomento e l’epicità dell’azione, il gioco è fatto. Il risultato è qualcosa di davvero buono e che supera la qualità media di molti prodotti di ambito shonen.

Demon Slayer
Tanjiro (640×360)

Ma veniamo alla trama di Demon Slayer.

Partiamo da questo presupposto: pur essendo molto apprezzato e coinvolgente, Demon Slayer non è un anime particolarmente complesso o innovativo. Trattasi di un prodotto che attinge a piene mani dal repertorio del genere e che per questo potrebbe sapere di “già visto” agli occhi di alcuni spettatori, ma che non per questo è da considerarsi un anime da serie B. Nonostante alcune tra le storie raccontate risultino essere troppo episodiche e a tratti ripetitive, la trama principale di Demon Slayer, oltre a risultare molto appassionante e con colpi di scena che tengono sempre viva l’attenzione dello spettatore, riesce a far affezionare ai personaggi, a fomentare nei momenti più adrenalinici e a emozionare quando serve.

Non mancano infatti momenti tristi, combattimenti violenti e morti scioccanti e inaspettate che conferiscono alla serie un’atmosfera dark e cupa, anche grazie alle ambientazioni e gli scenari proposti. Nonostante ciò, la serie non manca comunque di un lato comico: spesso e volentieri troviamo infatti aspetti umoristici che stemperano la tensione, tuttavia siamo consapevoli che essi potrebbero piacere o meno a seconda dei gusti di ciascuno spettatore, che potrebbe vederli solo come degli alleggerimenti che penalizzano la trama.

Demon Slayer
Nezuko (640×360)

Tuttavia, questa serie animata non si compone solo di combattimenti adrenalinici con demoni dall’aspetto inquietante e mostruoso che mettono a dura prova il protagonisti e i suoi amici.

Le serie è infatti anche ricca di tanti momenti emozionanti e commoventi, dati non solo dal profondo rapporto intercorrente tra Tanjiro e sua sorella Nezuko, ma anche dalle storie dei vari comprimari e di come essi vanno pian piano evolvendosi durante il corso della narrazione. Grande attenzione è infatti data all’introspezione di alcuni personaggi, ben più complessi di quanto possano apparire in un primo momento e ai quali viene progressivamente dato sempre più spazio, anche se altri si limitano a essere presenze più tipizzate volte solo a ricoprire i classici ruoli tipici di prodotti shonen.

Dipingendo un mondo con più sfumature di quanto sembrerebbe a una prima occhiata, la serie ha modo di esplorare vari argomenti, ponendo spesso l’attenzione su temi quali la determinazione per arrivare ai propri obiettivi, lo spirito di sacrificio e l’importanza che si attribuisce ai legami che si hanno con la propria famiglia e con le persone a noi più care. Tuttavia, la serie non esplora solo l’umanità che già ben conosciamo, ma anche quelle dei demoni. Colpa e redenzione, vendetta e cambiamento sono solo alcuni tra gli aspetti su cui Demon Slayer insiste a portare in scena, mentre il protagonista si trova a prendere decisioni che, oltre a cambiarlo, mutano il suo modo di vedere il mondo e di interfacciarsi con esso. Uno degli aspetti più interessanti della serie è infatti costituito dal modo in cui vengono tratteggiati i demoni, molto spesso ritratti come esseri infelici, un tempo umani, ma capaci, in alcune occasioni, di provare pentimento o, addirittura a ricercare una sorta di redenzione, suscitando in questo modo la compassione di Tanjiro, un protagonista davvero buono e animato dai migliori principi che ben si adatta a percorrere il classico “viaggio dell’eroe“.

Insomma, se state cercando una storia semplice e dagli stilemi classici, ma al contempo capace di risultare coinvolgente e appassionante e soprattutto di intrattenere con scontri sempre più epici, Demon Slayer è quello che fa per voi!

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