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8 validi motivi per cui dovreste cominciare Dexter

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Chi non ha ancora visto Dexter non sa cosa si sta perdendo. Un crime coinvolgente, con un protagonista ambiguo, inquietante e simpatico allo stesso tempo, nemici di machiavellica intelligenza, comprimari che restano nel cuore dello spettatore e una storia che corre incalzante e non lascia respirare.

La serie si è conclusa dopo otto stagioni con un finale non entusiasmante che ha diviso i fan, di cui abbiamo parlato in abbondanza, ma è poi tornata con una nuova stagione dopo dieci anni: potete leggere qui la nostra recensione.

Ci sono molti motivi per cominciare questa serie: un requisito fondamentale è essere appassionati di serie tv crime e disporre di molto tempo libero: non solo perché è una serie impegnativa di ben otto stagioni, ma perché vi toglierà letteralmente il sonno.

Ecco alcuni tra i tanti motivi per cui dovreste assolutamente cominciare Dexter.

1) Perché è Dottor Jeckyll e Mr. Hyde

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Il presupposto di base di Dexter è semplice: un serial killer che uccide altri serial killer. Il motivo per cui lo fa lo affronteremo più avanti, ma già questo primo dato è intrigante: il protagonista è un personaggio che non lascia certo indifferenti.

L’ematologo per la polizia di Miami di giorno e assassino seriale di notte è il tipico ragazzo della porta accanto, che con lo scendere delle tenebre si trasforma ed esce a caccia di vittima, per poi tornare all’ovile la mattina seguente e presentarsi gioviale ai colleghi con le ciambelle e il caffè come se niente fosse.

Un vero e proprio Dottor Jeckyll e Mr. Hyde, l’esempio più fulgido in letteratura di doppia personalità, dell’oscurità che anche la persona più ordinaria può avere dentro. Dexter è una creatura letteraria trapiantata nell’assolata e umida Florida, una contraddizione vivente che trova una soluzione quasi perfetta nel corso di un percorso complesso che si snoda attraverso otto stagioni da divorare d’un fiato.

2) Per Michael C. Hall

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Un altro motivo imprescindibile per vedere questa serie è il suo protagonista: nel senso di Michael C. Hall, l’attore che gli ha dato corpo e anima e che grazie a essa è diventato celebre (e ricchissimo, arrivando a essere pagato 300.000 dollari a puntata). Il faccione simpatico e insieme inquietante di Michael C. Hall era già noto al pubblico per la serie Six Feet Under, commedia nera ambientata nel mondo delle onoranze funebri, ma è rimasto indissolubilmente legato proprio al personaggio di Dexter: sarà difficile immaginare un prequel ambientato durante l’infanzia del futuro serial killer in cui non ci sia anche lui.

Col senno di poi è impossibile immaginare chiunque altro al suo posto, ma è naturale perché Michael C. Hall ha ricevuto in dote dalla genetica la faccia da schiaffi perfetta per il ruolo dell’assassino che si finge bravo ragazzo. La sua interpretazione e i suoi monologhi fuori campo che descrivono le dinamiche interne e i pensieri del personaggio restano un esempio di recitazione che ha indubbiamente segnato la storia delle serie tv.

Questo attore resterà sempre legato al ruolo di Dexter, nel bene e nel male: ma, diversamente da molti altri colleghi, lui ha segnato la storia seriale con un’interpretazione che va ben oltre l’estetica e l’immaginario pop.

3) Perché è un American Psycho

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Tutti gli appassionati di crime e serial killer lo sanno: spesso gli assassini seriali amano prendere dei trofei dalle proprie vittime, da conservare gelosamente per rivivere all’infinito l’ebbrezza dell’omicidio. Dexter non fa eccezione e, da bravo ematologo, il suo feticcio sono i campioni di sangue che preleva da ogni vittima, conservati poi in vetrini da laboratorio e nascosti nel suo appartamento.

Un’abitudine decisamente più igienica rispetto al conservare teste nel freezer di casa, come il protagonista del celebre film American Psycho, Patrick Bateman (interpretato da uno straordinario Christian Bale). I due serial killer sono molto diversi: Bateman uccide in preda a un irrefrenabile disprezzo per la vita umana, Dexter segue criteri ben precisi e ha una sua rigidissima etica.

Una cosa però hanno in comune, l’abitudine di trattenere con sé parti delle proprie vittime, per feticcio personale e per ego. Ma, nel caso di Dexter, anche per ricordarsi sempre perché fa quello che fa e per dare uno scopo all’oscurità che lo avvolge fin da piccolo.

4) Per il codice di Harry

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L’oscurità che caratterizza Dexter non è una caratteristica innata: è il risultato di un passato terribile che la serie esplora in diversi momenti. Il futuro serial killer ha sempre saputo di avere qualcosa di diverso dalle altre persone, un impulso che lo spingeva a commettere atti malvagi. La fortuna di Dexter è stata quella di avere una guida, il padre adottivo Harry, un poliziotto, che non l’ha giudicato ma l’ha aiutato a governare questo impulso, incanalandolo in modo da fare del bene, almeno secondo il suo punto di vista.

Esistono persone che non meritano di vivere, secondo la filosofia di Harry: il compito di Dexter è eliminarle, soddisfacendo così la sua parte più incontrollabile e malvagia ed eliminando allo stesso tempo una parte di male dal mondo (nonché la concorrenza).

Dexter segue il codice di Harry, una regola morale che il ragazzo impara fin da subito ad applicare e intorno alla quale costruisce la sua carriera di omicida seriale. Uccidere solo assassini (ma anche stupratori e pedofili) che non sono ancora stati scoperti e inchiodati dalla legge. Inoltre, il padre adottivo gli fornisce una serie di consigli e indicazioni preziose che gli saranno utili per non venire scoperto in futuro. I due resteranno legati da un filo di sangue che sarà impossibile da spezzare, anche dopo la morte di Harry: Dexter continuerà a vederlo e a parlare con lui, e la sua “presenza” gli servirà a non perdere mai la direzione e lo scopo della sua missione.

5) Per il passeggero oscuro

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Mi chiamo Dexter e non so che cosa sono. Ma di certo so che c’è qualcosa di oscuro in me… e lo nascondo. Sicuramente non ne parlo, ma… c’è. Sempre. Questo oscuro passeggero. E quando è lui a guidare mi sento… Vivo. Dominato da questo fremito di malvagità assoluta. Non lo combatto, non voglio farlo. È tutto ciò che ho. Nessuno mi ama così, neppure… neppure io, purtroppo. E se invece fosse solo un imbroglio dell’oscuro passeggero? Perché, ultimamente, nei momenti in cui mi sento… legato a qualcosa, o a qualcuno. È come se mi scivolasse via la maschera… e quelle cose, o persone, di cui non mi importava, in un istante diventano importanti… Terrorizzandomi“.

Difficile aggiungere qualcos’altro a corredo di questo già magistrale monologo. Questa serie è una riflessione sul lato oscuro che ogni essere umano possiede e che in alcuni è decisamente più… Pronunciato. Quando l’oscurità prende il sopravvento, per queste persone è come se cominciassero a vivere sul serio: l’impossibilità di provare sentimenti porta a cercare qualunque cosa faccia sentire l’ebbrezza di una sensazione forte.

Come togliere una vita, per sentirsi vivi.

6) Per il rapporto tra Dexter e Debra

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Debra, la mia sorella adottiva, è un po’ sboccata. Ha un gran cuore ma non permette a nessuno di vederlo. Lei è l’unica persona al mondo che mi ami. Ah, penso che sia bello. Io non provo alcun sentimento per nulla ma se riuscissi ad averne qualcuno ne avrei per lei“.

Il rapporto tra Dexter e Debra, giovane e ambiziosa detective della polizia di Miami, è uno degli aspetti per cui vale la pena vedere questa serie. Non solo perché sia Michael C. Hall che Jennifer Carpenter hanno fatto un lavoro sui personaggi eccezionale (e sono anche stati insieme per diverso tempo), ma perché è un rapporto veramente difficile da definire e per questo doppiamente intrigante.

La loro storia di fratelli, la gelosia che Debra, figlia di sangue di Harry, provava per il fratello, il loro legame da adulti e il sentimento profondo e tabù che li legherà l’uno all’altra in eterno, sono tra gli aspetti più controversi e affascinanti di questa serie.

7) Perché ha l’ambientazione perfetta per un crime

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Se siete tra quegli amanti dei crime che prediligono le ambientazioni rarefatte, oscure e fredde del noir nordico, Dexter non è decisamente adatta a voi. O meglio, potreste cambiare idea dandovi la possibilità di contemplare uno scenario diverso per storie di omicidio seriale: una città, Miami, in cui splende il sole, le persone indossano camicie hawaiane mentre passeggiano sul lungomare e c’è una frenetica e vivace vita notturna. E ogni tanto spunta fuori qualche cadavere orrendamente mutilato.

Come altre serie decisamente meno di pregio (pensiamo ad Hawaii Five-0, ad esempio), Dexter ribalta l’immaginario solitamente associato alle serie tv crime proponendo un’ambientazione che sembra stridere con i fatti di sangue ma in realtà è perfettamente coerente.

Dove ambientare una serie tv come Dexter, in cui regna la morte, se non in una città che trabocca di vita?

8) Perché è il serial killer perfetto

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Dexter è il serial killer ideale.

Il peggiore incubo dei suoi colleghi, che si ritrovano a indagare sui crimini che lui stesso ha commesso senza realizzare che quel simpatico topo da laboratorio che porta sempre le ciambelle in ufficio è una belva assetata di sangue. I serial killer nelle serie tv sono tanti ma nessuna ha messo al centro della storia un protagonista così ambiguo.

In definitiva, non vi consigliamo di cominciare Dexter, perché vi mancherà terribilmente dal momento in cui scorreranno gli ultimi titoli di coda. Noi vi abbiamo avvertito.