“C’è un sacco di gente che se lo merita, Dexter”
In questa semplice frase è racchiusa l’intera filosofia del personaggio di Harry Morgan. Detective stimato, padre severo e, in ultima analisi, psicologo. Per quest’ultimo aspetto almeno nei confronti del figlio adottivo Dexter. Harry Morgan è molte cose in questa pluripremiata Serie Tv. É il demiurgo che plasma e dà forma a Dexter. Lui è il “Codice” che gli fornisce per canalizzare la sua furia omicida e che deve garantirgli l’impunibilità. É il padre fantasma (letteralmente) che lo accompagna e lo guida. Ed è, forse, parte stessa di quel “passeggero oscuro” che Dexter porta dentro di sé.
Come sarebbe stata Dexter se Harry Morgan fosse stato vivo?
Questa domanda apre ucroniche strade da percorrere con la fantasia. Harry è il personaggio “assente” nella Serie Tv, più influente tra tutti. Più influente di Debra nel suo triplice ruolo di figlia, sorella e detective. Più influente di Rita, amante (?), moglie e madre. Scomparso 10 anni prima dell’episodio pilota, per le prime due stagioni compare unicamente nei flashback. Dalla terza il suo ruolo diviene ancora più rilevante. Inizia infatti a comparire come vero e proprio “Ghost Dad” di Dexter. Proiezione della sua mente o metafora vivente di quel “Codice” comportamentale che ha plasmato per lui?
Per provare a rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto capire come sarebbe stato il rapporto padre/figlio rispetto a quello fantasma/serial killer che viene narrato. Si possono quindi immaginare due diversi possibili sviluppi.
Il primo, forse il più attinente al libro “La mano sinistra di Dio” da cui è tratta la Serie, è quello che lo immagina molto simile al “Ghost Dad“. Pronto a dare consigli e aiuto al figliastro. Nel libro Harry infatti non si suicida una volta capito ciò che il figliastro era realmente diventato. Si può quindi ipotizzare che nello sviluppo di una sua eventuale sopravvivenza avrebbe continuato il suo ruolo educativo.
Sarebbe stato il perno attorno al quale Dexter avrebbe cercato di trovare un punto di equilibrio. Una sorta di centro di gravità permanente con il quale confrontarsi e trovare riparo. La sublimazione della figura paterna. Ma fino a quando sarebbe durata? Come avrebbe reagito Harry al rapporto d’amore puro tra i suoi figli? Ovviamente non c’è dato saperlo.
“C’è una teoria nella fisica quantistica per cui il tempo è immutabile. È come un fiume: puoi buttarci dentro un sasso, creare un’onda, ma la corrente si corregge sempre. Non importa cosa fai, il fiume scorre nella stessa direzione.”
Prendendo in prestito le parole di Hank McCoy forse il destino di Dexter e di Harry sarebbe stato comunque inevitabile. La lotta tra il “passeggero oscuro” e Dexter non sarebbe stata influenzata dalla presenza del padre più di quanto sia stata influenzata dal “Ghost Dad“.
Però c’è anche un secondo possibile sviluppo. Se Harry fosse stato presente e avesse potuto vedere con viva mano le conseguenze dell’applicazione del suo Codice. Se avesse visto la frattura profonda tra Dexter e Debra, poi ricostruita su un legame affettivo così particolare e profondo, forse ne avrebbe avuto paura. A questo punto sarebbe lecito immaginare un sopravvento del detective sul padre. Forse sarebbe stato proprio lui il primo a cercare di fermare la sua creatura.
Il conflitto interiore tra l’amore genitoriale e il principio morale avrebbe alla fine dilaniato Harry o l’avrebbe portato a essere la straziante ennesima vittima del suo figliastro? E ancora più importante: Dexter sarebbe arrivato al punto di prendere in esame l’uccisione del padre stretto alle corde della sua consapevolezza? Infine Debra, dove si sarebbe schierata?
Sono tutte strade che sarebbero potute essere intraprese e che sarebbe stato interessante percorrere. Ma come tutte le strade, per quanto oscure e insidiose siano le mete, hanno un inizio. E questo inizio ci riporta ai primi flashback della Serie. Quando Harry scopriva le inquietudini di Dexter e provava a porvi rimedio. Dapprima indirizzandolo verso gli animali e poi, quando la preda umana si rivelò improcrastinabile, verso i malvagi. Da qui la stesura del Codice. Quelle regole di vita per mantenere, almeno nelle intenzioni di Harry, l’impunibilità. Questo aspetto fa riflettere.
É lecito infatti valutare un’ipotesi per cui Dexter non fosse affatto un sociopatico. Forse era solo un bambino che ha visto e vissuto delle atrocità. Harry, d’altra parte, potrebbe aver interpretato male le idee inquietanti del giovane Dexter, come fossero quelle di un sociopatico in erba. Pur consapevole che i suoi insegnamenti avrebbero potuto condurlo alla rovina, gli ha fornito gli strumenti per evitare di essere scoperto. Questo legame malvagio ha fatto sì che Dexter formasse connessioni tra l’amore paterno e le sue “lezioni di uccisione”. Fornendogli quindi una sorta di autorizzazione morale a procedere nel suo cammino. Questa ipotesi darebbe anche una spiegazione al perché vede Harry quando pensa di uccidere qualcuno.
Forse le emozioni sopite, non assenti, di Dexter sono più una conseguenza delle scelte di Harry che non del trauma infantile. Forse se non ci fossero state le lezioni e le regole di Harry, Dexter sarebbe cresciuto come individuo e non come serial killer. Fortunatamente per noi le cose sono invece andate diversamente e questo ci ha permesso di apprezzare una Serie Tv straordinaria come raramente si ha occasione di vedere.