2° posto – Seconda Stagione: “Hello, motherf*cker”
Decisamente combattuta la scelta tra il secondo e il primo posto in classifica. Per un semplice motivo: il sergente James Doakes. Si, non è propriamente un antagonista. Ma bisogna dargli il merito di essere stato come un cane con l’osso. Non ha mollato Dexter per un secondo, tanto da diventare assillante. Dalla mematissima entrata in scena al burbero suono di “Hello, motherf*cka’”, fino alla sua uscita letteralmente col botto. James Doakes aveva beccato Dexter e lo aveva fatto stare sulle punte dei piedi fino all’ultimo. E noi come lui. L’intera stagione è stata un crescendo fenomenale di tensione, adrenalina e, per Dexter, spine nel fianco. Tra i depistaggi nelle indagini, gli inseguimenti, e i dilemmi morali affrontati.
A prevalere, la mera sopravvivenza. In questa stagione vediamo Dexter applicare una delle più crudeli realtà: la legge del più forte vince sempre. La rivalità percepita nella prima stagione trova, qui, giustificazione e apre, nonostante la morte di Doakes, le porte agli approfondimenti e alle potentissime trame che si vedono nelle stagioni successive. La presenza assillante di Doakes è talmente forte che poco ci importa della debolezza della linea narrativa dedicata a Lila Tournay. Un’altra spina nel fianco, certo, ma che mette a rischio la vita “normale” di Dexter, non quella più atipica. Questa stagione ha certamente dei difetti, però, resta una delle più memorabili proprio per il rapporto assillante tra i due lati della “legge”. Doakes e Morgan.