Light Yagami e Dexter Morgan: due personaggi che potrebbero sembrare simili. Entrambi uccidono i criminali ma il loro principio etico e i loro obiettivi sono davvero uguali? Hanno diverse similitudini ma molte più diversità . In questo articolo metteremo a confronto i due giustizieri, scovando la loro morale e mettendola a confronto.
Light e Dexter: tra un ego smisurato e pulsioni devianti
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Partiamo dalla storia dei personaggi.
Light fin dal primo episodio si presenta come un ragazzo annoiato. Non riesce a trovare stimoli e la sua rabbia per l’ingiustizia è sempre più opprimente. Nel momento in cui trova il Death Note nel cortile della sua scuola, inizia a riflettere sulla sua funzione. Dopo aver provato il quaderno uccidendo un rapitore e una banda di motociclisti, ne rimane disgustato. Subito dopo però comincia a pensare che potrebbe utilizzare il diabolico artefatto per fini etici, giustiziando i criminali ancora in circolazione.
Per quanto riguarda Dexter, fin da piccolo mostra chiari sintomi di sociopatia. Infatti si diverte a uccidere animali ed è incapace di provare emozioni. Il padre adottivo Harry, grazie all’esperienza da poliziotto, capisce che l’unico modo per proteggere gli altri e suo figlio è quello di indirizzarlo verso un fine etico. Uccidere i criminali ancora in circolazione permette non solo di adempiere a uno scopo “utilitaristico” ma è anche un ottimo modo per agire indisturbati. Dexter fa suo il volere del padre identificandosi nel sacro codice di Harry. L’uomo diventa un killer da manuale: non lascia tracce, studia la propria vittima e prende solo i criminali. Allo stesso tempo, si costruisce una doppia vita allo scopo di rendersi insospettabile. Instaura una relazione e lavora alla scientifica in veste di tecnico forense nell’analisi delle tracce ematiche, dando così libero sfogo al feticismo per il sangue. Senza contare l’enorme vantaggio di scovare i criminali.
Cos’hanno davvero in comune?
Entrambi manifestano la follia omicida innalzandola a un principio etico. Se di primo acchito sembra che i due siano molto simili, in realtà tra Dexter e Light ci sono più differenze che similitudini. Ciò che davvero li contraddistingue è il loro principio etico e l’obiettivo. Infatti Light si proclama come vero e proprio giustiziere e, a suo dire, tutto ciò che fa è per il bene comune. Per lui uccidere i malvagi equivale alla giustizia e farlo richiede una grande forza di volontà non comune. Dexter invece uccide unicamente per se stesso e prende i criminali per non essere accusato. È un modo per dare sfogo alle sue pulsioni, non per un senso di giustizia.
L’onnipotenza di Light
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Per spiegare meglio il principio “etico” di Light, facciamo riferimento agli ultimi episodi di Death Note. Il giovane si autoproclama come unica speranza per l’umanità , sostenendo di impersonare la giustizia. Per lui non esiste altro modo per ripulire la società se non uccidere. Eppure, si può vedere fin dai primi episodi che il suo desiderio è il principio di una dittatura. In realtà , a lui non importa uccidere anche persone innocenti e lo ha dimostrato. La sua personalità narcisistica lo porta a pensare di essere davvero l’unica persona in grado di giudicare. L lo aveva capito subito: nei primi episodi mentre è al quartiere generale esprime il suo parere in merito al complesso di onnipotenza di Light. Ipotizzando cosa potrebbe succedere se la polizia si rifiutasse di collaborare, L si mette nei panni di Kira.
Se non tirate fuori i criminali inizierò a uccidere piccoli malviventi e innocenti. Prenderò tutta l’umanità in ostaggio. Non sono io il cattivo: il male siete voi che mi ostacolate
Un’intenzione accurata di Kira che si realizzerà da lì a poco.
Molti spettatori sostengono che Light abbia cominciato la sua “opera” a fin di bene e che solo all’ultimo abbia agito in modo immorale. Non è così: i segni di squilibrio e di delirio di onnipotenza si evincono nei primi dieci episodi. Nel momento in cui muore L, Kira pensa di avere libero accesso e solo allora diviene quello che è sempre stato. Nella prima parte della serie non è stata la sua grazia a trattenerlo bensì la paura di essere scoperto. Light si veste di moralità per compiere atti illeciti e per dar sfogo al suo complesso di Dio. In realtà è solo un essere umano e come tale non ha il diritto di giudicare su chi merita di vivere o morire.
Il principio etico di Light è dunque una veste, nulla di più.
La sincerità di Dexter
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La descrizione di Light e dei suoi atti serve a far comprendere quanto Dexter si discosti da tali pensieri. Innanzitutto, è perfettamente consapevole di se stesso, non tenta di giustificarsi. Sa di essere un uomo con delle problematiche molto gravi e riconosce che il suo istinto lo guiderà sempre nella stessa direzione. Non vuole innalzarsi a giustiziere e di certo non vuole incarnare la giustizia. Tutto quello che desidera è dar sfogo alle suo istinto. Se questo vuol dire uccidere i criminali, tanto meglio per lui. Paradossalmente, il suo principio è molto più etico rispetto a quello di Light, nonostante non ricerchi la moralità . I suoi pensieri e i suoi gesti sono esenti dall’ipocrisia. Riconosce che prendere i criminali è un male minore rispetto agli innocenti ma allo stesso tempo prende in considerazione i vantaggi: non sarà mai ricercato per questo. Nonostante appaia come un manipolatore senza emozioni (in linea con la sociopatia), Dexter mostra di capire cosa sia giusto o sbagliato: non si potrebbe dire lo stesso per Light.
Inoltre non si è mai fatto prendere dal complesso di Dio. Per quanto sia possibile, rimane con i piedi ben piantati a terra.
Chi dei due ha ragione?
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Se proprio vogliamo dare un giudizio, Dexter agisce in modo più etico: del resto non ha ucciso un milione di innocenti, tantomeno ha instaurato una dittatura.
Tuttavia, possono sorgere alcune domande: vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se Dexter non avesse assistito all’omicidio della madre?
Non è un caso il suo feticismo per il sangue. La maggior parte dei serial killer provengono da famiglie con serie problematiche e da un passato costellato di traumi. Non si può dire lo stesso di Light: è vero, non conosciamo il suo passato ma da quello che si evince la sua famiglia non è mai stata problematica. Nel suo caso, sembrerebbe che sia già nato così e anche questo aspetto testimonia una parte di realtà .
Le due serie affascinano molto in quanto fanno emergere la nostra rabbia nei confronti delle ingiustizie. In effetti il sistema giudiziario a volte può far suscitare perplessità . Ad ogni modo c’è da chiedersi se siamo davvero in grado di giudicare qualunque caso. Sarebbe meglio ripensare al ruolo dell’educazione perché dalla violenza non si può trarre insegnamento.