Attenzione! Il seguente articolo contiene spoiler sull’ultima stagione di Dexter
La nona stagione di Dexter, a distanza di ben undici anni dall’ultima che abbiamo avuto modo di vedere, sarà rilasciata tra meno di un mese e noi – ammettiamolo – non vediamo l’ora di sapere cos’è accaduto all’ematologo forense che vive due vite parallele. Nel corso dei sette anni in cui abbiamo seguito la vita di Dexter Morgan abbiamo imparato molte cose su di lui, ma se c’è qualcosa in modo particolare che possiamo affermare con certezza è che non è un personaggio semplice da analizzare e da capire. Sin dal primo episodio della serie, infatti, siamo stati messi di fronte alla realtà: il protagonista non era un semplice “cattivo” da sconfiggere. Ma andiamo per gradi.
Dexter Morgan ci viene presentato come un gentile esperto forense della polizia scientifica di Miami di giorno e spietato serial killer alla costante ricerca di qualcuno da punire di notte. La singolarità di Dexter, rispetto ad altri serial killer, infatti, è proprio questa: lui non uccide gli innocenti. Il cosiddetto Codice di Harry, che il protagonista segue alla lettera, gli impone proprio che le sue vittime siano assassini, stupratori, pedofili: tutti coloro che possono essere dannosi per la società. Harry, il padre adottivo di Dexter, una volta scoperta quale fosse la reale natura di suo figlio, ha infatti deciso di cercare di incanalare i suoi istinti, perché desiderava a tutti i costi che il ragazzo conducesse una vita il più possibile normale. Ma quanto può davvero essere ordinaria la vita di un serial killer che, pur cercando di “scegliere” le proprie vittime, è alla costante ricerca di qualcuno da uccidere?
Nel corso delle otto stagioni di Dexter, noi siamo stati naturalmente portati a fare il tifo per lui. Non ci importava quante persone uccidesse e quanto brutalmente commettesse i suoi omicidi, perché il personaggio in questione è stato costruito talmente bene che non ha fatto altro che farsi apprezzare. Ci sono stati, tuttavia, dei momenti in cui abbiamo “aperto gli occhi” su quale fosse la vera natura di Dexter e su quanto, in realtà, fosse nocivo per tutti coloro che gli volevano bene: quando abbiamo visto come Rita sia stata brutalmente assassinata da Trinity, per esempio. La donna non aveva fatto altro che stare accanto al suo ragazzo, nonostante le palesi bugie che lui le raccontava costantemente e nonostante sapesse che c’era “qualcosa che non andava”, ma Dexter non è mai riuscito realmente a rinunciare al proprio Passeggero Oscuro per lei. Anzi, come ben sappiamo, il protagonista ha dichiarato più volte di essere soltanto un bravo attore e di non provare il benché minimo sentimento nei confronti di Rita: soltanto alla morte di quest’ultima si renderà conto di sentirsi in colpa e che, probabilmente, le voleva bene davvero.
A proposito di sentimenti, nell’episodio pilota di Dexter, lui sostiene:
Debra… La mia sorella adottiva… È un po’ sboccata. Ha un gran cuore ma non permette a nessuno di vederlo. Lei è l’unica persona al mondo che mi ami. Ah, penso che sia bello. Io non provo alcun sentimento per nulla ma se riuscissi ad averne per qualcuno ne avrei per lei.
Nonostante le parole dell’uomo, capiamo sin da subito che lui in realtà prova dei sentimenti reali per le persone che lo circondano. Già alla fine della seconda stagione, infatti, ammette di aver bisogno degli altri. Tuttavia, come abbiamo notato nel corso della serie, non riuscirà mai a mettere da parte la propria natura oscura per tentare di salvare coloro che gli stavano accanto. Anche dopo la morte di Rita, un evento che lo ha sicuramente traumatizzato ma non fermato, ha comunque continuato a cercare le proprie vittime, incurante del fatto che avrebbe potuto ferire ancora chi gli stava accanto.
E sarà così che, purtroppo, anche Debra finirà per morire nell’ottava stagione della serie. Pur non avendo mai ferito volontariamente né sua sorella né Rita, Dexter le ha portate alla morte a causa della propria vita e dei suoi nemici. Nell’ultimo episodio ha finto la propria morte abbandonando tutto, ormai consapevole di essere nocivo per tutti coloro che gli sono stati vicini, ma chissà cosa avremo modo di vedere in Dexter: New Blood? È probabile che, anche in quest’occasione, avremo la conferma che i veri istinti del protagonista non siano cambiati affatto.
È anche vero, infatti, che l’unico motivo per il quale l’uomo non uccide gli innocenti è che suo padre lo ha portato, sin da quando era un ragazzino, a incanalare i propri istinti e che la prima regola del codice è “non farsi beccare”, mentre soltanto la seconda è “non uccidere un innocente”: tutto ha come obiettivo semplicemente il non far finire Dexter in prigione. Harry sapeva bene che, anche se ci avesse provato, difficilmente sarebbe riuscito a salvare suo figlio da una vita di oscurità e malvagità. Per questo motivo ha pensato di spingerlo perlomeno a prendersela soltanto con la feccia della società, con coloro che – a suo parere – non avevano motivo di continuare a vivere.
Tuttavia, gli atteggiamenti di Dexter e il suo sguardo carico di sete di sangue – merito anche dell’incredibile lavoro di Michael C. Hall, che gli presta il volto – ci hanno fatto comprendere in più di un’occasione che lui non è esclusivamente un giustiziere notturno che fa piazza pulita dei criminali della città, ma anche e soprattutto un violento psicotico. Insomma, se il suo desiderio fosse “soltanto” quello di uccidere, avrebbe potuto scegliere altri modus operandi. L’uomo, invece, ha un vero e proprio rito per porre fine alla vita delle proprie vittime e tiene anche una goccia di sangue di ognuno di loro come ricordo, esattamente come un vero e proprio serial killer. Quello che, di fatto, nonostante le apparenze, il nostro Dexter è.