Ciao Brian,
sei stato la mia più grande delusione. Nonostante questo e nonostante quello che è successo tra noi, prima e dopo la tua morte, fatico a provare risentimento nei tuoi confronti. Se qualcuno mai leggesse queste mie parole potrebbe pensare che dipenda dalla mia proverbiale freddezza. Da quell’incapacità congenita di provare emozioni. Ma tu sai bene che non è così.
Tu sei stata la prima persona che mi abbia mai portato a provare emozioni. Rabbia, paura e infine rimpianto. Nessuno mai prima di te era riuscito a lacerare il mio “io” più profondo come mi è successo mentre affondavo il coltello nella tua gola.
Ho pianto. Dexter che piange. Quanto stupore sarebbe affiorato sul volto di Harry se solo avesse potuto vedermi in quel momento. Avrebbe visto due lati di me. Da un lato il solito Dexter ossequioso esecutore dei consigli del suo Oscuro Passeggero, quello che gli suggerisce di coprire con le impronte della vittima il manico del coltello così da simulare un suicidio. Dall’altro avrebbe visto suo “figlio”, il cui cuore che credeva di non avere gli ha fatto sgorgare per la prima volta lacrime dai sui occhi.
Per la prima volta il mio viso è stato solcato da lacrime.
Prima e dopo quel momento erano sempre state dissimulate. Come quando ascoltai la triste storia di Rita, abbracciato a lei. Fu la mia mente a dirmi di tenere gli occhi aperti, senza sbattere le palpebre, così che si formasse per irritazione una lacrima. Ma con te no. Erano lacrime vere, salate come le acque che bagnano Miami e in cui ho tentato invano di fare precipitare anche il ricordo di te. Fallendo.
Non riesci a capire quanto sia stato destabilizzante e curioso per me scoprire la tua esistenza. L’ultimo barlume che mi legava alla mia famiglia naturale. A nostra madre.
Ma tu volevi di più. Volevi la morte di Debra senza riuscire a capire che anche nel mio animo incompleto e deficitario io la amavo. Non come lei avrebbe voluto, forse. Ma l’amavo. Tu volevi provare a condurmi sulla tua strada. E per fare questo era necessario un sacrificio. Debra. Ma non era questa la mia strada. Non era questo quello che io volevo. Dexter il mostro, Dexter il senza cuore, forse avrebbe ceduto alle tue lusinghe. Avrebbe potuto cadere nel baratro che tu hai rappresentato. Ma non io.
Hai usato anche il ricordo di nostra madre per i tuoi scopi. Per condizionare me. Quanto vicino sei stato al tuo risultato. Quant’è stata pesante la mia mano mentre recideva la tua vita. Forse mi sono sbagliato, forse l’esitazione che ho avuto non era solo fredda razionalità per inscenare il tuo suicidio. Forse il tremore tradiva emozioni.
Pensavo di aver posto fine a tutto e che dopo quelle lacrime il mondo di Dexter sarebbe ripreso a scorrere sotto il mio controllo, come prima di incontrarti. Ma mi sbagliavo. Sulle acque della baia avevo deciso di liberarmi perfino del tuo ricordo. Gettare in acqua la testa mozzata della bambola che mi teneva legato al ricordo della morte di nostra madre è stato il modo, forse troppo simbolico e teatrale, per liberarmi anche di te. Hai provato a fermarmi. Certo, eri solo una proiezione della mia mente. Non esistono i fantasmi. Chissà cosa penserebbe Harry al riguardo.
Non ho ceduto. Nemmeno quando la tua proiezione nella mia testa mi ha assolto per la tua morte. Nemmeno quando mi ha detto che non voleva abbandonarmi e restare con me, in me, per ricordarmi il mio passato. Non è bastato. Ho gettato la testa come tante volte ho fatto con i neri sacchi che contenevano le mie vittime. Doveva finire tutto lì. Doveva finire quella notte.
Ma la mente gioca brutti scherzi. Dopo tanto tempo, quando il mondo intorno a me cominciava a crollare, quando il codice di Harry sembrava mostrare tutti i suoi limiti e l’Oscuro Passeggero dentro di me premeva per uscire, tu sei tornato. Hai scacciato Harry dalla mia mente e hai preso il suo posto. Per un breve istante è stato bello, lo ammetto. Dopo la morte di Fratello Sam cercavo solo vendetta. E tu sei venuto a guidarmi. Ma io non sono te.
C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine sono riuscito a scacciarti di nuovo. Quanto avresti voluto che l’oscurità in me prendesse il giovane Jonah? Facevi però troppo affidamento al gelo del mio cuore. Come ti ho detto: io so provare emozioni. Il rimpianto e il dolore sul volto del ragazzo per l’omicidio della madre e la morte della sorella hanno fermato la mia mano. Non c’era più posto per te. Ho già un passeggero oscuro dentro di me, un secondo non me lo potevo permettere.
Se solo tu fossi stato diverso da me. Se solo tu avessi potuto guidarmi verso la luce e non verso un’oscurità ancora più buia e sola. Quanto avrei voluto un fratello. Mi hai messo di fronte a una scelta. Tu o Debra. Ho pianto la tua morte, ma nemmeno per un istante ho avuto il dubbio su chi tra voi due scegliere. Addio per sempre Brian.
Dexter