Stiamo assistendo a un miracolo. Non c’è altro modo per definire questo revival di Dexter che tanto revival non è, visto che – come abbiamo detto nella nostra recensione del secondo episodio – Dexter: New Blood sembra più una nuova serie tv che una nuova stagione – fatta molti anni dopo – di una serie tv di successo quale è stata Dexter. Un miracolo perchè, e possiamo urlarlo ad alta voce già dopo questi primi sei episodi con assoluta certezza, non è mai esistito prima di Dexter: New Blood un revival di una serie tv che avesse così tanto potenziale, e che non sapesse per niente di già visto. Solo Twin Peaks: The Return, tra tutti i revival di serie tv esistenti, è riuscita a essere all’altezza delle aspettative; ma si trattava comunque di una storia autoconclusiva, che in parte si riallacciava alla narrazione del primo Twin Peaks di Lynch e in altra parte andava a raccontare ed esplorare una nuova storia, un nuovo pezzo di Twin Peaks che però era ovvio si sarebbe concluso lì, dopo quell’ultimo flusso di episodi.
Dexter: New Blood invece no, non finirà qui. Ne siamo abbastanza certi ormai. Sono state poste delle basi solidissime per un prosieguo che vada ben oltre la sua prima stagione, e ce ne accorgiamo sempre più a ogni puntata che va in onda su Showtime (e in Italia, su Sky). Le storyline si moltiplicano, e si accavallano senza crearci la benchè minima confusione: finora si tratta di una costruzione architettata ad arte dagli autori, e che sta rendendo molto più di quanto potessimo immaginarci all’inizio.
In queste ultime due puntate andate in onda tante sottotrame sono state approfondite, e abbiamo ritrovato un vecchio amico: durante una convention sui serial killer a cui hanno partecipato Angela e Molly Park, la famosa podcaster, le due hanno incontrato proprio lui, Angel Batista. Una sorpresa incredibile e per nulla telefonata: anche qui gli autori sono stati abilissimi nel re-inserire il suo personaggio senza che questo sembrasse pretestuoso. Proprio da un colloquio con Batista, Angela scopre dall’ex tenente che il suo Jim Lindsay potrebbe essere in realtà Dexter Morgan, un sospetto confermato dalle sue successive ricerche. Anche in questo caso Dexter: New Blood ci sorprende: nessun segreto portato avanti a lungo, nessuna indagine prolungata da parte della donna e nessun buon viso a cattivo gioco. Angela ci mette un secondo ad andare da Dexter dicendo di aver scoperto la sua identità, e lo stesso Dexter non nega assolutamente. Racconta di aver finto la sua morte perchè dopo la morte di Rita e di sua sorella voleva semplicemente morire e ha provato a farlo buttandosi in mezzo alla tempesta in quel tremendo giorno a Miami. Sopravvissuto miracolosamente ha deciso di cambiare vita, perchè sopravvivere in quella situazione impossibile gli è sembrato un segno, un segno che le cose per lui potessero finalmente cambiare. Tutto giusto e tutto vero, peccato che Dex abbia omesso dei particolari non da poco, che probabilmente verranno a galla più avanti. Chissà, magari proprio con un ritorno di Batista sulla scena: la sua amicizia con Angela, secondo noi, è destinata a non finire qui.
Ancora una volta, comunque, con la gestione del delicato tema della doppia identità di Dexter, Dexter: New Blood ci mostra di voler prendere le distanze dalla serie che l’ha preceduta: al posto dei sotterfugi e dei segreti tirati alle lunghe, tutto in questa nuova serie sembra correre molto rapidamente, puntando a sorprenderci senza però superare mai la soglia di sospensione dell’incredulità. Un lavoro interessante che se continuerà su questa linea porterà i suoi frutti, e un lavoro che avevamo già visto in precedenza con la storyline di Harrison, che subito mostra le stimmate del potenziale serial killer, e che vediamo ancora una volta in queste due puntate con la definitiva rivelazione di chi sia il killer delle ragazze scomparse: sospettavamo ormai tutti si trattasse di Kurt Caldwell, ma ora ne abbiamo la conferma definitiva.
Il modus operandi di Kurt è metodico e tremendamente inquietante: un uomo senza scrupoli che arriva addirittura a usare la scomparsa del figlio per attrarre la podcaster Molly nel suo rifugio segreto, con la donna che viene salvata sul gong proprio da Dexter: l’ex ematologo forense conferma che, nonostante gli anni siano passati, la sua morale ferrea sulla protezione degli innocenti è rimasta intatta. Nonostante Molly Park sia un elemento pericoloso per Dexter stesso, dato che sta indagando sulla morte del figlio di Kurt, Morgan non ci pensa due volte a salvarla e far capire a Kurt che ha scoperto chi sia veramente. A suo rischio e pericolo.
Già, perchè Kurt nel frattempo – oltre a indagare a sua volta sulla morte di suo figlio e a capire che sì, Jim Lindsay potrebbe entrarci qualcosa – ha puntato Harrison. Non per ucciderlo, ma perchè ne ha visto il potenziale. Sembra proprio che la sua intenzione possa essere quella di allevarlo come serial killer: la vicinanza di Kurt a Harrison arriva a far sbroccare Dexter, che durante l’incontro di wrestiling in cui il piccolo Morgan, ancora una volta, mostra la sua pericolosa attitudine alla violenza, allontana rabbiosamente Kurt che istigava suo figlio a far del male all’avversario, complimentandosi poi con lui a violenza compiuta.
Una scena piena di pathos, che viene interrotta da una chiamata di Angela Bishop a Dexter: la donna ha scoperto il cadavere della sua amica, uccisa a sua volta tempo prima da Kurt Caldwell. Un mix di storie che si intrecciano e ci tengono continuamente col fiato sospeso, ci fanno applaudire gli sceneggiatori e ci fanno urlare che Dexter – la serie – non solo è tornata, ma sembra essere tornata addirittura più forte di prima. E questo, anche solo un mese e mezzo fa, non avremmo mai nemmeno osato immaginarcelo.