Attenzione, inevitabili spoiler sul finale di stagione di Dexter e Dexter: New Blood
Probabilmente non c’è bisogno di chissà quale presentazione parlando di Dexter, uno degli antieroi più amati del piccolo schermo. La serie originale, andata in onda dal 2006 al 2013, è stata una delle produzioni Showtime più viste di sempre, incassando giudizi eccellenti dalla critica fin da subito.
Le 8 lunghe stagioni di Dexter ci hanno permesso di prendere confidenza con il suo “passeggero oscuro”, quell’istinto impossibile da reprimere che porta il tecnico forense ad avere una sinistra propensione allo spargimento di sangue, uccidendo quelli che, secondo il suo irragionevole codice morale, non si meritano di vivere. È stato un successo sbalorditivo, sopratutto alla luce di quanto potesse risultare controverso l’argomento trattato nella serie, ma con il susseguirsi delle stagioni, gli ascolti hanno mostrato una leggera parabola discendente e c’è chi ritiene sia questa l’unica spiegazione plausibile per il deludente finale che gli è stato riservato.
Frettoloso e raffazzonato, non in linea con il personaggio, una caduta di stile, una forzatura, sono solo alcune delle critiche che più di frequente sono state mosse alla scelta di concludere questa serie con la morte inscenata del protagonista, che in realtà si auto impone la prigionia, costringendosi a una vita lontano da tutto e tutti. Dopo più di dieci anni anche il più intransigente dei fan è riuscito a digerire l’immagine di Dexter Morgan vestito da boscaiolo, ma non a dimenticarla. Di conseguenza quando Showtime ha rivelato l’uscita di una revival si è sperato immediatamente nel riscatto di quel brutto ricordo.
Diciamolo subito, in fondo il riscatto c’è stato. Dexter: New Blood è stata un successo, superando anche gli ascolti della serie originaria, regalando al pubblico un revival piuttosto riuscito, in dieci episodi che non ci hanno fatto rimpiangere neanche una volta le assolate spiagge di Miami. No, non dieci, facciamo nove, che sul finale ci torniamo più avanti. Perfetta l’indole vagamente sfuggevole e riservata del protagonista, perfetta la sua relazione con il capo della polizia Bishop che lo fa rimanere ai margini della giustizia (ma non del tutto escluso), perfetto anche l’espediente per far riemergere il suo legame con Debra, sua coscienza, ma anche un po’ suo fantasma. Perfetta la sensazione di panico che lo spinge a non essere più così integerrimo nel suo codice di comportamento per paura di venire scoperto, come se il tempo lo avesse arrugginito. Perfetta soprattutto la scelta di far ritornare in scena il figlio Harrison, che come era prevedibile, non sarà solo un collegamento con la vita passata di Dexter, ma ci permetterà anche di farci un’idea su quello che accadrà in futuro.
Già, ma cosa accadrà in futuro? Ci sarà una seconda stagione di Dexter: New Blood? O meglio, ha senso proseguire questa storia?
Notizie certe su un eventuale rinnovo al momento non ce ne sono, ma a ben pensarci forse non è nemmeno da augurarselo. Sicuramente la serie si chiude con la possibilità più che concreta che la storia vada avanti: Harrison sembra aver raccolto l’eredità paterna decidendo di perpetrarne il codice di comportamento, cominciando proprio con il giustiziare Dexter stesso. Il finale arriva, per la seconda volta, in maniera forse un po’ deludente e frettolosa: ci abbiamo sperato che il rapporto fra padre e figlio venisse sviscerato ancora un pochino, abbiamo immaginato che in qualche modo l’uno sarebbe stato la condanna dell’altro, ma non ci aspettavamo che tutte le interessanti premesse che erano state sapientemente costruite un episodio alla volta, venissero spazzate via con un unico, secco, colpo di fucile ( per approfondimenti sul finale di stagione clicca qui).
Ma se così deve essere, che almeno sia il colpo definitivo. Non ha più senso portare avanti per un nuovo ciclo di puntate, una storia che probabilmente ha esaurito tutta la sua carica narrativa. Di cos’altro potrebbe parlare un figlio che si comporta come il padre? Non si finirebbe comunque per parlare del passeggero oscuro (neanche fosse un tratto ereditario da cui è impossibile fuggire) e di come anche chi uccide il proprio genitore, per quanto criminale, in fondo sia destinato a morire in un loop di sangue, violenza e distorto senso della giustizia come abbiamo già ampiamente visto? La scelta di eliminare il personaggio di Dexter, a favore del personaggio di Harrison, era inevitabile e prevedibile. I fan della serie sanno che la morte del protagonista è l’unica possibile conclusione di un’esistenza che ha creato, in nome della ” giustizia”, più problemi che altro. Nell’ottica di un’eventuale seconda stagione sarebbe anche un ostacolo facilmente aggirabile grazie a flashback (per quanto non si possa certo dire che Harrison abbia trascorso l’infanzia con suo padre) oppure, come è stato scelto per il personaggio di Debra, riportandolo in scena grazie ad allucinazioni e visioni. È probabile però che in qualche modo Harrison rimanga comunque invischiato in maniera indissolubile alla storia di Dexter che, come un àncora, impedisce a questo personaggio di andare oltre, di proseguire in maniera davvero innovativa e sorprendente, ma lo obbliga a una storia che, spiace dirlo, sembra già tutta scritta, già vista.
Prima di annegare nel finale però, Dexter: New Blood era riuscita nella non facile impresa di farci affezionare alla nuova vita di un vecchio protagonista. Forse allora l’unica possibilità per questa storia è quella di cambiare tempo e cambiare luogo, magari con uno spinoff che si discosti quanto più possibile dalle vicende narrate fino a ora, mettendo in luce nuove sfumature che non prevedano più l’ineluttabile destino dell’antieroe. Il mondo di Dexter ci ha affascinato abbastanza da permettere anche ad altri personaggi, e non necessariamente solo i protagonisti, di conquistare il nostro interesse. Ci vuole una nuova storia, magari in una Miami che poteva ancora dormire sonni tranquilli sotto l’occhio vigile di Harry Morgan, molto prima che decidesse di adottare un bambino. O al contrario una Iron Lake in cui il susseguirsi di eventi sinistri, lasciava presagire un qualcosa di marcio fra i suoi abitanti, come se ci fosse qualcosa di difettoso nell’aria. Sarebbe un buon modo per aggiungere qualcosa di nuovo a una storia che ha già perso tutto, inclusi i suoi protagonisti.
È indiscutibile che Dexter Morgan rimarrà uno dei personaggi che in un modo o nell’altro hanno fatto la storia delle serie tv ed è altrettanto ovvia la difficoltà dei fan di mettere via una volta per tutte i coltelli e i teli di plastica. Tuttavia ha già potuto godere del lusso di morire due volte, forse è meglio che quest’ultima sia quella definitiva.