Il cervello è l’organo che pondera ogni singolo aspetto della nostra indole per plasmare la personalità che ci caratterizza. Non possiamo scappare dalle sue direttive e siamo praticamente schiavi della nostra natura. È vero che alcuni eventi traumatici possono stravolgere il recondito istinto di qualsiasi essere umano, ma ogni soggetto recepisce a modo suo l’approccio con il nefasto scorrere degli eventi. Certe esperienze ci cambiamo e noi permettiamo che lo facciano perché esse risvegliano la vera natura che sopita attende imperterrita. Dexter è la storia di una sete incontrollabile, di un istinto primordiale, dell’oscurità che attanaglia un anima che lotta per aggrapparsi ad un singolo spiraglio di luce.
La prima stagione di questo capolavoro si apre con Dexter nel suo habitat naturale, che non è rappresentato dalla calda realtà casalinga o dal suo stimolante ambiente lavorativo. L’apparentemente innocuo perito ematologo è il custode di un oscuro segreto. Una misteriosa sete di sangue lo spinge a caccia di prede. Non è la prima volta che lo fa, e non sarà l’ultima.
Nessuna presentazione! Nessuna spiegazione! Non c’è un perchè ma solo l’atto in sé per sé. Dexter sta per placare il suo bisogno attraverso l’unico rituale in grado di appagare il mostro: l’uccisione.
Un padre di famiglia, un uomo rispettato da tutti, un insospettabile individuo condivide con Dexter un palmares di vittime molto nutrito. Ma la differenza è la tipologia: bambini innocenti vengono dissotterrati dal tecnico forense che dopo aver ottenuto l’amara confessione procede ad uccidere il colpevole. Apprenderemo che questo assassinio è solo l’ultimo di una lunga lista. Il conto delle vittime è gelosamente custodito e catalogato. Ogni cadavere corrisponde ad un vetrino, ogni goccia di sangue è un trofeo.
Dexter è un insensibile patologico. Qualcosa in lui non funziona e le sue emozioni sembrano essere soppresse. Lui non prova niente e tutta la sua vita è soltanto una recita. Per questo uccide! Per questo va a caccia! Per questo ha bisogno di un codice da rispettare: una serie di vincoli etici a cui attenersi scrupolosamente. Nessuno è al corrente di questo segreto. Tale mistero è finito nella tomba assieme al padre adottivo Harry Morgan che ha chiuso la bestia dietro le sbarre del Codice. Quest’ultimo ha visto il vuoto dell’anima di Dexter e ha capito il mostro che vi abitava. L’amore paterno ha però prevalso pregiudicando l’affetto rispetto a questa maledetta indole.
La sorella Debra, a detta di Dexter, è l’unica persona per cui sarebbe disposto a provare qualcosa. La sboccata poliziotta rappresenta per lui l’unica ancora di umanità. Lei è forse l’unico vero legame affettivo della sua vita. Ma l’incontro con un cadavere sta per cambiare la sua vita. Una scena del crimine come tante sconvolge l’insensibile Dexter, o meglio! Lo incuriosisce. Una prostituta dissanguata e fatta a pezzi non è uno spettacolo apprezzabile dai suoi colleghi ma è la miccia che accende nuovi stimoli in Dexter. Il sangue tanto venerato potrebbe rappresentare la chiave per nuove frontiere. L’ordine maniacale e la cura scrupolosa nell’uccidere la malcapitata aguzza il fiuto di Dexter che capisce di non essere il solo predatore nella Savana. Egli si considera un artista e lo stupore nato dall’apprendere dell’esistenza di un altro menestrello Killer gli provoca qualcosa di molto simile a un’emozione.
Quell’ammasso di parti umane impacchettate è un portale per collegare i due lati della personalità di Dexter. L’inizio di un gioco perverso di morte e assuefazione da una sete.
La caccia ha inizio, ed è su due fronti. Perché mentre la polizia insegue quello che sarà ribattezzato “Il Killer del camion frigo”, Dexter è sulle tracce del suo nuovo compagno di giochi. La corsa è costellata da indovinelli e indizi che porteranno al palesamento che il misterioso assassino è al corrente di ogni singolo aspetto della vita di Dexter. La stampa e le istituzioni sono all’oscuro che il terrore e la morte sono la conseguenza di un gioco a due che ha preso vita nei vicoli di Miami.
Un puzzle oscuro che collega due mostri assetati di sangue, e Dexter ha decisamente voglia di ricomporlo. Ma quello che non sa ancora è che questo viaggio lo porterà a mettere in luce reconditi aspetti della sua personalità cui mai avrebbe voluto apprendere. Perché colui che si nasconde dietro l’ego affibbiatogli dalla stampa è l’unico che può rispondere a quesiti oscuri del passato di Dexter.
Il killer del camion frigo non è un maniaco qualsiasi ma una mente minuziosa e imperterrita nella persecuzione di uno scopo: quello di facilitare l’imposizione del lato oscuro di Dexter sul falso “Io” istituito dal Codice di Harry.
E lo fa attraverso una tattica mirata a guidare Dexter in un labirinto fatto di intrecci tra la sua vita, il suo “oscuro passeggero” (come verrà chiamato nella seconda stagione) e il suo passato. Indizi spiattellati qui e lì che diventano messaggi subliminali in grado di far accedere Dexter a sequenze dimenticate e occulte. Tutto d’un tratto il codice non è più un meccanismo perfetto e la figura di Harry comincia a macchiarsi di catrame. Il severo padre adottivo si rivela una figura controversa e bilaterale. L’amore per Dexter lo ha spinto ad elaborare una complessa strategia per proteggerlo da se stesso e dal mondo, ma d’altro canto si è impegnato a occultare molti aspetti della sua vita, mentendo spudoratamente pur di mantenere intatta la sua aura.
Tutte le consapevolezze di Dexter cadono! Una vita nell’ombra e nella menzogna non basta a suggellare l’importanza di un Codice. D’un tratto la corazza si smembra e il passato torna a bussare.
La catena si chiuderà quando tutti i tasselli del puzzle si uniranno per formare il più macabro degli scenari. Il brutale Killer inafferrabile del camion frigo è in realtà il fratello biologico di Dexter che, nel frattempo, ha sedotto con l’inganno Debra. Quest’ultima diventa la vittima sacrificale che potrebbe segnare la consacrazione definitiva di Dexter. Uccidere la sorella permetterebbe al lato oscuro di prevalere e di riunire i due fratelli ingiustamente separati.
Lo scenario di sangue e morte in cui i piccoli Dexter e Bryan hanno dovuto vivere per giorni li ha profondamente segnati. L’olezzo del sangue ha risvegliato le bestie che vivevano in loro, trasformandoli in due predatori.
Bryan mette Dexter davanti a una scelta: rinnegare gli inganni di Harry e accogliere la sua vera natura, mettendo quindi fine alla recita, o continuare a indossare la sua maschera d’oro.
Davanti a questo bivio Dexter vorrebbe continuare a non provare emozioni perché nonostante il presunto affetto per Debra, sa che lei non approverebbe mai il suo lato oscuro, sarebbe solo un mostro ai suoi occhi. Mentre Bryan è come lui. Entrambi prosperano nell’oscurità e tutti e due vivrebbero alla luce del sole e sotto la calda pioggia del sangue, insieme. Il compromesso non prevede una via di mezzo: o bianco o nero, o luce o ombra.
Dexter dovrà scegliere per la prima volta in vita sua con il cuore. Nonostante il codice di Harry sia lacunoso e l’affetto per la sua “finta vita” sia indecifrabile, egli dovrà rinnegare la sua vera natura. Dexter sceglierà una vita di menzogne e recite perché non può uccidere Deb e stralciare il codice che gli ha permesso di vivere, seppur imprigionato.
Per la prima volta in vita sua Dexter prova dolore! Dolore per aver ucciso l’unica persona in grado di renderlo libero! L’unico al mondo capace di accettare il mostro che abita in lui! L’amato fratellino dimenticato tornato per redimerlo dall’oppressione causata dall’indossare una maschera. Spezzare un legame di sangue, soprattutto per l’ossessione viscerale di Dex stesso, ha rappresentato un duplice supplizio.
La prima emozione che Dexter proverà in vita sua sarà un dolore lancinante. Uno strazio inaudito per aver pregiudicato per sempre la sua libertà. Un peso che dovrà continuare a portare per sempre fino alla rovina. Una maschera che tornerà ad opprimerlo ciclicamente per l’eternità. Bryan è la prima vittima che non avrebbe mai voluto uccidere. Una goccia di sangue che non avrebbe mai voluto catalogare.
La prima stagione di Dexter è un viaggio! Un viaggio alla scoperta del mostro sepolto in noi e dell’inferno in cui vive. L’inutile tentativo di quantificare una sete inaudita e inestinguibile. L’inizio di una scia di sangue, filo conduttore di tutte le nostre vite.
L’illusione di poter essere se stessi in un mondo dove l’inaccettabile diviene una minaccia. Dove le regole opprimono e dove ognuno porta una maschera.
“Cosí si sente un uomo che cammina in piena luce: il lato oscuro rivelato, le ombre accettate. Si mi vedono! Sono uno di loro nel loro incubo peggiore”