Era una calda e afosissima notte di giugno, le pance erano piene e le menti offuscate. Nella brezza marina un’improvvisa idea balenò nelle menti dei commensali: ma, davvero nessuno si è mai insospettito del fatto che Dexter comprasse tutta quella plastica? Ma soprattutto, come la smaltiva?
È d’uopo a questo punto dare qualche informazione importante sulla plastica e sul suo smaltimento. Grazie all’oracolo italiano Milena Gabanelli sappiamo che le cannucce di plastica impiegano 500 anni per distruggersi. Cioè, riflettiamo, cinquecento anni, praticamente nel futuro dei figli dei figli dei figli dei figli dei nostri figli la cannuccia con cui sto bevendo un tè ora scomparirà. Ebbene, immaginiamo quanti secoli impiegheranno i teli di plastica utilizzati da Dexter Morgan per sparire dalla faccia della Terra. Allora, facendo un rapidissimo calcolo, Dexter uccide in media una persona a puntata, a volte in un giorno ne uccide più di una, alle volte nessuna, ecco qui che per otto stagioni, quindi novantasei episodi, utilizza circa più del triplo di teli per ogni vittima. Tutto moltiplicato per la massa del sole, diviso la circonferenza della Terra, si contano circa millemilamilionidianni per smaltire ogni singolo pezzettino di plastica.
Arriviamo a immaginare un quantitativo di plastica sprecata a dir poco assurdo. È pur vero che ai tempi di Dexter la raccolta differenziata ancora non prendeva piede, ma nessuno gli ha mai insegnato, e non faccio nomi… Harry, che avrebbe potuto causare un inquinamento veramente esagerato?! E dopo averla usata, intrisa di sangue e germi vari, dove viene buttata? Nell’indifferenziata, no aspetta, forse la deve prima pulire e poi buttare ogni cosa nell’apposito secchio. Urleremmo noi a gran voce, e invece no, dove la butta lui? In mare forse? A caso, nei cassonetti dell’immondizia?
Ed ecco qui che la questione si fa emergente e pressante. All’epoca Dexter aveva la stessa voglia di fare la differenziata delle nonne di oggi che buttano tutto nell’organico. Avrebbe innanzitutto dovuto separare i materiali organici che finivano inevitabilmente sui teli di plastica, che poi qui sorge un ulteriore interrogativo: i pezzettini di carne umana dove vanno? Magari possono essere riciclati in qualche modo per diventare di nuovo della plastica, oppure sono come il sughero e nessuno sa dove cavolo vadano, va beh comunque… poi avrebbe con pazienza e dedizione dovuto lavare i teli, immaginatevelo: con i guanti neri e il suo solito grembiulino tenere per una mano un telo di plastica, cominciare a girargli intorno spruzzando lo sgrassatore sulle note di ‘Chi pulisce più di Chanteclaire ah aaaaaaah‘. Sarebbe risultato affascinante anche così, ne sono certa.
Arrivati a questo punto, non resta che arrotolare tutta la plastica e buttarla nell’apposito cassonetto che per contenere tutti quei teli di sicuro non poteva essere quello che si vende nel supermercato sotto casa. Poco male, la soluzione sarebbe stata quella di buttarli nel secchio condominiale, di notte ovviamente senza farsi vedere con ancora addosso l’odore del gallo del pulito. Tutto perfetto, a meno che la raccolta differenziata non fosse stata fatta porta a porta. A quel punto non ci sarebbe stato scampo, l’avrebbero beccato grazie al codice a barre, ahaa! E gli avrebbero fatto anche una multa evidentemente salatissima. Giustamente!
Inutile confermare quindi un’ennesima volta che la raccolta differenziata, oltre a salvare l’ambiente, avrebbe salvato anche circa un centinaio di vite in più. Dobbiamo per nostra umile delusione dire che Dexter Morgan potrebbe aver contribuito in maniera terrificante alla produzione del grandissimo quantitativo di plastica che oggi galleggia nei nostri mari e nei loro oceani. Per una volta anche Harry ha toppato, bisognava insegnargli qualcosina in più a questo ragazzo, o magari fargli vedere qualche puntata di Report, è intelligente, avrebbe sicuramente capito.
Vi posso comunque assicurare che è stata una cena tranquilla, con poco alcol ma tanto cibo. Le nostre capacità intellettive non erano quindi alterate quando è nato questo dubbio, che ragionandoci ha la sua importanza e la sua verità. Noi continueremo a rifletterci durante le nostre cene, fatelo anche voi se volete, prima o poi riusciremo a trovare una risposta.
Ringrazio infinitamente la mia istruttrice Claudia per aver dato il via a questo assurdo viaggio mentale dedicandole questo articolo e anche un po’ della mia follia.