Dexter è una serie televisiva americana, di grandissimo successo, prodotta e trasmessa dal canale Showtime (2006-13), con protagonista un geniale serial killer e meticoloso perito ematologo della polizia di Miami, di nome Dexter Morgan (Michael C. Hall).
La geniale e brillante opera televisiva è ambientata a Miami, nel controverso stato della Florida; Miami è la città della movida, del caos, dell’incontro della cultura latino-americana, della grande musica da consumo, la capitale del turismo statunitense, ma anche la città con uno dei più alti tassi di criminalità del mondo, con un’immensa corruzione, spaccio di droga ed omicidi onnipresenti. Miami è un immenso chiaroscuro, per definizione.
La storia di Dexter Morgan ha origini nella letteratura del terzo millennio, lo scrittore Jeff Lindsay, ne è quindi il vero “padre biologico” . Libri che hanno conseguito un successo assoluto, libri glorificati da critica e pubblico (non casualmente) diventando grandi Bestsellers (alcuni titoli : Dexter il vendicatore, D. il devoto, D. l’esteta).
Dexter, è un bambino rimasto orfano all’età di tre anni, “battezzato” nel fiume di sangue del corpo senza vita della madre. Viene adottato dalla famiglia Morgan, grazie ad Harry M., sergente della polizia di Miami, che è il primo ad accorrere sulla scena del crimine ed il primo a confortarlo, prendendosi cura di lui. Il ragazzo sviluppa un’incapacità nel provare compassione, tristezza, emozioni ed il padre adottivo Harry inizia a capirlo prima di chiunque. L’escalation di violenza inizia da alcuni corpi di animali uccisi dal ragazzo, ed Harry sa che presto gli “obiettivi” del figlio, cambieranno.
Dexter ha dentro di sè un “oscuro passeggero“, che lo accompagnerà per sempre, è il simbolo di quei traumi che possono essere solo controllati in parte, ma senza svanire; è la voce che suggerisce le azioni, facendosi portavoce della volontà feroce e assetata di sangue. Harry deve dare una direzione all’istinto omicida di Dexter, capire come “adattarlo” nella società, scorgere la giustizia nel crimine, anche se è un paradosso. Da questa idea nasce il codice di Harry , fatto di regole per creare una pulita ed ordinata scena del crimine, metodi per incanalare la violenza e il male sui peggiori criminali, ideazione di un infallibile e sempre efficace modus operandi, dettami per convivere e mantenere una doppia personalità senza avere “ingombri sociali”, nella vita e nel lavoro.
Debra Morgan (Jennifer Carpenter), è la sorella di Dexter, lo ama infinitamente, amore platonico, fraterno, ideale o altro che sia. Suo padre Harry, prima di morire, ha dedicato molte più “attenzioni” a Dex che a lei, ma Dex è tutta la sua famiglia, il ragazzo complicato da capire e amare. Lei spesso non riesce a capirlo, ma scoprire l’essenza di Dexter è operazione indecifrabile per chiunque; la maschera che Dex indossa è una barriera invalicabile, riesce a nascondere il suo disagio esistenziale tra gli altri. Deb è una poliziotta sui generis, manifesta spesso un atteggiamento “mascolino” tra i colleghi e grande sensibilità verso il prossimo.
Il protagonista si vergogna di ciò che è veramente, soltanto per l’opinione della sua amata sorella Debra; lui vorrebbe una vita normale o desiderare di essere solo al mondo, per non continuare a mentire a se stesso e a chiunque. Trova piccoli frammenti di serenità e conforto, con le battute (freddure, meglio) e innumerevoli cazzate del suo stravagante collega Vince Masuoka, si confronta con l’amico\collega Angel Batista, che non nasconde mai tutta la sua stima per Dex. Ma avviene l’inatteso e l’inspiegabile, Dex conosce Rita (Julie Benz), donna dal sorriso luminoso e madre amorevole, con un matrimonio poco felice alle spalle, ricco di violenze e tensioni. Ora i suoi occhi da apatico comunicano speranza, sofferenza e amore, è la donna che insieme alla sorella Deb rappresenta tutta la sua vita, la sua rinascita da uomo. Dex diventa per i figli di Rita, Astor e Cody, ciò che Harry era stato per lui, un vero padre, non un comune “patrigno”.
In questa serie il genere crime/poliziesco viene riscoperto, in quanto visto e raccontato attraverso gli occhi apatici del killer D.M.; il concetto di anti-eroe viene portato all’estremo del suo significato; ha un’impostazione narrativa adattissima ad una grande opera cinematografica. La serie “Dexter” ha conseguito numerosi e prestigiosissimi riconoscimenti : Emmy (John Lithgow, M.C. Hall) Satellite Awards (J.Benz e J.Carpenter) Golden Globe (M.C. Hall e J. Lithgow), per citare il massimo inarrivabile.
Dexter è un’opera che riesce incredibilmente a trovare piccoli ma significativi momenti di ironia e comicità (impossibile da credere, per chi non conosce Dex), c’è poi quella geniale sigla, fatta di suoni, immagini quotidiane ed innocue, ma che ripropongono ogni ossessione del nostro caro omicida, siamo piacevolmente disturbati da simboli innocenti ed usuali.
Questi e infiniti altri motivi spiegano in breve che “Dexter” è la grande innovazione nel mondo delle serie tv noir/crime, Dexter è già un “cult” per definizione.
La necessità di appagare il suo brutale istinto e l’uso costante della sua virtù camaleontica, tengono sempre col fiato sospeso lo spettatore, molti episodi di Dexter divoreranno il concetto di noia, soffriremo per Dexter e con Dexter, saremo inghiottiti dal vortice di adrenalina e paura, che invade la mente del nostro killer.
La lotta col sergente Doakes, la caccia al killer del camion-frigo, le brillanti intuizioni e deduzioni sulla scena del crimine, la scoperta di una sorta di alter-ego noto come Trinity, gli occhi sospettosi della LaGuerta, la verità che continua ad essere oscura agli occhi di Deb (ma nulla è per sempre).. e la grande domanda: ” Chi è il Macellaio di Bay Harbor ? La serie è, più o meno, tutto questo, con altre mille cose.
Lo sviluppo della trama nella serie-tv si divide da quella letteraria dopo i primi due libri, durando ben otto stagioni televisive (un paio di esse, purtroppo, non eccelse). Dexter nelle prime stagioni riscontra un successo sempre più in ascesa, le prime due stagioni sono, tra i punti più alti nella storia della serialità, toccando forse l’apice nella quarta stagione, nel confronto con il Killer Trinity (un immenso e irripetibile John Lithgow, che definire “epico” sarebbe limitante e poco consono). “HELLO.. DEXTER MORGAN” (ep. 04×11) pronunciata da Trinity nel dipartimento del M.M.P.D, sarà uno dei momenti indimenticabili della serie, una semplice frase, pronunciata con un aria minacciosa e allo stesso momento appagata, una frase che rivela la scoperta della doppia identità del nostro protagonista.
Una semplice e breve frase potrebbe riassumere la tematica centrale presente in Dexter : “Una vita nel sangue (ossessione traumatica), una vita per il sangue (nel lavoro di ematologo forense) e una vita con il sangue (l’essere un serial killer)”.
La riflessione diventa acuta, quando pensiamo al modo in cui anche il male possa mutare nel bene, Dex ripulisce Miami da assassini, pedofili, criminali senza scrupoli, i veri mostri della società.. ma Dex non è un eroe, lo fa prima di tutto per appagare il suo istinto , è il male che lotta contro un altro male, con uno scopo utilitario, ben celato e coperto, da un secondo fine di giustizia e senso del dovere.
La vita è una strana e fantastica combinazione di eventi, spesso casuali ed incomprensibili, accompagnata e sempre combattuta tra nuove emozioni e vecchi ricordi.. e lo è, ancora di più, se vista e raccontata con gli occhi di un grande personaggio… il nostro, caro, Dexter.