Diavoli 1×05 e 1×06 recensione e commento con spoiler
“Si dice che Lucifero, il più splendente tra gli angeli, fosse il prediletto di Dio. Che Dio lo amasse più di tutti gli altri angeli. Ma quando seppe che Lucifero aveva trasgredito alle sue regole… non ebbe pietà . Con tutta la sua schiera di demoni, gettò Lucifero all’inferno.”
Diavoli 1×05 si apre con la consueta voce di Massimo Ruggero che rievoca la caduta di Lucifero dal paradiso. Le parole del personaggio di Alessandro Borghi non solo ci danno la cifra di ciò che andremo a vedere nel doppio episodio di questa settimana, ma ci dichiara ancora una volta semmai ce ne fosse stato bisogno il rapporto di forza tra lui e Dominic. Eppure le conseguenze di quanto abbiamo visto venerdì scorso nelle due precedenti puntate non sono il fulcro di Diavoli 1×05.
I temi principali di questo nuovo appuntamento infatti sono le donne. Se la scena finora è stata dominata dalla binaria forza gravitazionale dei due protagonisti, Massimo e Dominic, è giunto finalmente il momento di far fare un passo avanti anche a Sofia, Nina e Carrie. Su quest’ultime due viene infatti costruita Diavoli 1×05. Un episodio che vive quasi esclusivamente di flashback. Si apre con Nina (Kasia Smutniak) mentre sta accompagnando in piscina i figli di Ed Stuart e ricorda quando suo figlio John, morto in Afghanistan, era piccolo. Nina non arriva alla piscina e non risponde al telefono. Nel frattempo oltre alle riminiscenze di Nina viviamo anche quelle di Massimo. Assistiamo al momento in cui Dominic apprende davanti a Massimo della morte del figlio e della difficoltà di Nina di superare il lutto. Ma vediamo anche Massimo e la moglie Carrie, giovani e felici, nel momento in cui inizia la distruzione del loro rapporto e la fine della loro relazione a una festa a casa di Dominic.
Diavoli 1×05 è un episodio compassato che porta a galla i dolori. Da un lato la perdita del figlio per Dominic e Nina e dall’altro la fine del matrimonio tra Alessandro e Carrie.
Sono ovviamente perdite molto diverse tra loro, ma che hanno in comune il dolore. Ed è questo dolore che avvicina e fortifica il legame tra Nina e Massimo. Dominic non è certo inconsapevole di tutto questo. Né del dolore, né del legame.
In questo episodio abbandoniamo i colori freddi e algidi di Londra per scendere in una cromia più tenue e calda. Colori che accompagnano l’universo più umano ed emotivo delle due donne. Donne destinate a perdere tutto soverchiate da quel universo della finanza nel quale sono state risucchiate per amore. Approfondiamo così, grazie all’elegante recitazione di Kasia Smutniak la sua Nina. Come avevamo già intuito in precedenza, e oggi ne scopriamo il motivo, è il trait d’union tra Dominic e Massimo. Un elemento in grado in qualche modo di unirli, ma che infine li divide anche. Kasia Smutniak entra perfettamente nel ruolo grazie a quel tocco e sguardo sempre triste, privo di sorriso. Una donna che rinuncia a nascondersi, anche solo tramite il trucco, di cui è quasi sempre priva, ma che con la sua ferma consapevolezza risulta forse l’unico perno attorno al quale i due squali possono liberamente nuotare. Dire quanto della personale esperienza di Kasia Smutniak emerga nel personaggio di Nina è difficile dirlo, ma almeno all’apparenza verrebbe da dire molta.
Ma Diavoli 1×05 è anche tanto Carrie, l’ex moglie di Massimo, interpretata da Sallie Harmsen. Sempre grazie a una serie di flashback, scopriamo finalmente quello che è realmente successo tra lei e Massimo prima di quel dialogo in macchina a cui abbiamo assistito fin dall’episodio d’apertura.
Carrie è un’artista e uno spirito libero. Colma di una trasparenza e sincerità che sembra entrare in conflitto con il mondo dell’alta finanza nel quale Massimo sta muovendo i primi passi. Le parole di Carrie sono la chiave del loro rapporto:
“Io e te ci amiamo come vasi comunicanti. Quando tu ti riempi io mi svuoto”
Sarà Nina e non Dominic a far riflettere Carrie sull’opportunità di continuare la relazione con Massimo e che infine la porterà a lasciarlo. Non per disgusto di quel mondo freddo e distaccato ma per amore di Massimo, per non essere un freno per lui e per la sua carriera al fianco di Dominic. Sallie Harmsen è di una bellezza particolare ed effimera. Fragile e sfuggente come il suo personaggio. Ma ha una cosa in comune con Nina, gli occhi. Diversi fisognomicamente ovviamente, ma ugualmente con una punta di perenne tristezza. Una tristezza che infondo risiede nel profondo delle iridi anche della giovane Sofia. Le donne che ruotano attorno a Massimo Ruggero hanno tutte come denominatore comune la tristezza.
Diavoli 1×06 torna invece nel pieno della Londra capitale dell’alta finanza. Le emozioni e le fragilità umane del precedente episodio lasciano spazio alla paura. La puntata è frenetica e incentrata attorno a Oliver Harris (Malachi Kirby), che aveva hackerato il sistema della New York London. Oliver e il resto del team sono coinvolti e Massimo ne pagherà le conseguenze.
Come nella frase d’apertura di Diavoli 1×05: “Ma quando seppe che Lucifero aveva trasgredito alle sue regole… non ebbe pietà “. E Dominic non mostra pietà nel riaffermare il proprio potere e controllo.
Nel frattempo Massimo stringe ancora di più il suo legame con Sofia Flores (Laia Costa). Ambiguo e conflittuale cercare di capire se lo faccia solo per entrare in contatto con Subterranea, l’organizzazione di Daniel Duval (Lars Mikkelsen), o anche per un reale interesse per lei. Probabilmente entrambe le ipotesi sono vere.
La storia sta entrando nel vivo. Il ritmo torna a crescere con i ritmi e i cliché delle spy-story. O dei thriller. Appuntamenti segreti, insabbiamenti, doppio giochi e inseguimenti: Diavoli mantiene alta la tensione e l’attenzione del pubblico. La partita che finora era stata solo un gioco a due tra Massimo e Dominic è chiaramente diventata una partita a tre. Daniel Duval è letteralmente entrato, come ha fatto nell’appartamento di Massimo, nella lotta di equilibri e potere tra i due squali. Che sia per fare la parte della vittima o del carnefice ancora è presto per dirlo. Anche se mancano ormai solo quattro episodi alla fine.