“Niente di meglio di una birra con dei vecchi amici per farsi due risate in compagnia”. Almeno così pensavo; ebbene sì perché proprio dopo una serata tra amici che non vedevo da tempo, passati i classici convenevoli e andando a parlare delle questioni serie (e cioè, il sacro mondo delle serie tv), sono stato colto da una scoperta inquietante: nessuno, a quel bancone, aveva visto Dirk Gently – Holistic Detective Agency. Inutile nascondere il mio disorientamento.
Deluso, amareggiato e attanagliato dai dubbi (e non solo sulla scelta degli amici), ho quindi deciso di fare un rapido rewatch della prima puntata
la cui visione risaliva al lontano dicembre 2016, quando la serie sbarcò su Netflix.
Forse il mio ricordo era idilliaco? In effetti, pensavo, dopo il flop della seconda stagione (che ha portato alla sua cancellazione) la mia visione da serial watcher mi aveva condotto a dare un giudizio affrettato.
La serie è basata sull’omonima saga romanzesca di Douglas Adams (autore, tra gli altri, di Guida Galattica per autostoppisti) e racconta le quantomeno assurde vicende del detective olistico Dirk Gently (Samuel Barnett) e Todd (Elijah Wood) il suo – riluttante – assisitamico, per dirla alla Dirk. Tra assurde vicende e improbabili personaggi il nostro dinamico duo dovrà venire a capo di un caso di un’altrettanto bizzarro omicidio.
Mentre leggo i titoli di coda del pilot posso dirvi che, se non avete ancora visto la prima stagione avete scelto MOLTO male. Ecco perchè vi propongo 4 semplici ragioni per spiare il primo episodio di un prodotto quanto unico che affascinante.
1) Semplicemente Dirk Gently
Tra le ragioni principali per cui guardare questa serie tv sfido chiunque a non inserire al primo posto il bizzarro e peculiare Dirk Gently. Lui è il classico personaggio che amo definire “sheldoniano” archetipo di un personaggio strambo, tanto adorabile quanto assurdo. La ragione?
È da individuare nella sua qualifica di detective “olistico”: a guidare le sue indagini non vi è nessuna logica stringente, nessuna genialità alla “elementare Watson”. Niente di tutto ciò, quanto piuttosto una fede cieca nel fatto che esista un’interconnessione fra tutte le cose che accadono.
Impronte digitali, il DNA… a un detective olistico non servono queste cose! In un mondo dove ogni evento scatena delle connessioni comprensibili solo da chi coglie lo schema che sottostà a tutto, l’arte della deduzione è OUT. Scardinando ogni concetto di investigatore classico Dirk Gently sembra più uno stramboide che cade in eventi casuali, che costituiscono in realtà indizi fondamentali. Un pazzo, insomma: ma in un mondo dove tutto è legato da misteriosi legami di causa-effetto, solo lui potrà risolvere un grande mistero. Non ci credete? Guardate la prima puntata e dopo ne parliamo.