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Disincanto: che fine farà Elfo?

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Attenzione questo articolo contiene spoiler

Un libro aperto, una fotografia, un monumento del passato e perché no, una giusta ambientazione televisiva. Tutti elementi in grado di far galoppare la nostra fantasia verso un mondo a noi sconosciuto. Una pillola per la nostra mente, in grado di illuderci di poter vivere qualcosa di diverso e di fantastico. Disincanto come ogni prodotto fantasy è esattamente questo. Una pillola, in questo caso dai toni fortemente umoristici, in grado di farci viaggiare e incontrare creature tanto famose quanto misteriose.

Tra queste spicca per fantasia e interesse uno dei protagonisti principali, un piccolo elfo verde che prende il nome propri di Elfo. Questi, nell’immaginario fantasy, sono creature da sempre affascinanti e intriganti. In Disincanto non esiste eccezione e il suo personaggio appare immediatamente misterioso. Elfo non è una creatura uguale ai suoi simili. Egli desidera conoscere il mondo al di fuori del suo villaggio, tenta di fuggire non solo da un luogo per lui così familiare ma anche da un modo di vivere che non gli appartiene. La bontà, la gentilezza, l’amore, sono i capisaldi del suo popolo.

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Tuttavia rappresentano una vita mozzata, falsa, priva di tutto ciò che tempra e dona esperienza all’esistenza terrena: la parte cattiva del mondo.

Come il cielo e la terra, sebbene diversi, necessari entrambi per la conformazione del mondo. A seguito di ciò è fin dal principio interessante osservare una psicologia atipica per un elfo, quale ci viene descritto in Disincanto. Tale “anomalia” non avrà una risposta chiara fino alla fine della storia ma servirà al suo scopo: creare interesse nel pubblico.

“Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.”

Questa famosa affermazione appartiene a Jostein Gaardner, filosofo e scrittore. Oltre che per la vita stessa mi piace pensare che sia un elemento di fondamentale importanza per uno show televisivo. In questa prima parte di Disincanto difatti molti sono ancora gli interrogativi che lo spettatore si pone. Nello specifico abbiamo la domanda più martellante: chi è davvero Elfo? La prima delle tante domande prive di una risposta. Nella penultima puntata “Sii fedele a te stesso, Elfo”  Matt Groening ci lancia l’amo regalandoci l’effimera illusione di una risposta che in breve si smaterializza così come il foglio che viene mostrato a Elfo raffigurante i suoi veri genitori. È intuibile che possa essere un mezzelfo, tuttavia non è chiaro chi possa essere la sua reale madre.

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Tale premessa risulta importante ai fini della comprensione del secondo quesito, nonché tema principale dell’analisi: che fine farà Elfo?

Alla fine di questa prima parte di Disincanto Elfo è morto, sacrificato in nome di un amore tra madre e figlia, più forte di qualsiasi altro legame. Eppure è onnipresente nella storia, viene ricordato e citato più volte. Inoltre il suo funerale si trasformerà in un disastro nel quale il suo cadavere cadrà dalla rupe per perdersi nell’immensità dell’oceano.

Potrebbe esser finita qui, mettere un punto a questa vicenda non sarebbe neanche stata un’idea malvagia. Un modo come un altro per accantonare la questione e liquidarla con semplicità. Tuttavia in Disincanto la narrazione nasconde della profondità al di sotto della sua superficiale scorza. Gli elementi visivi che favoreggiano questa ipotesi, soprattutto nel caso del nostro co-protagonista, sono tutti nella nostra mente, facilmente individuabili.

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Primo fra tutti è interessante osservare la figura di una controparte “malvagia” di Elfo mentre lui entra nelle segrete del castello di Dreamland per chiedere aiuto contro l’invasione normanna. La domanda sorge spontanea: perché inserire di sfuggita un’immagine simile senza alcun apparente significato?

Può forse rappresentare la sua parte cattiva che si sviluppa nel corso della storia? Ipotesi ma non certezza.

Abbiamo inoltre il ruolo di una figura femminile molto importante nella sua vita della quale tuttavia non si conoscono le fattezze. Appare nella visione di Bean ed Elfo sotto effetto di droghe, come una donna corpulenta e dai capelli estremamente lunghi. Il fisico e i capelli difatti sono gli unici due elementi visivi su cui è possibile speculare. Questo è proprio ciò che farà Bean presentando a Elfo una gigantessa credendo che fosse il suo amore perduto.

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La stazza di questa figura in Disincanto potrebbe essere un’illusione, un inganno visivo per lo spettatore. In fondo stiamo parlando di una situazione tutt’altro che lucida per i nostri protagonisti. Ciò nonostante esiste un elemento che riconduce a lei, ed è proprio nel finale. Quello reale, oltre i titoli di coda, tanto semplice quanto misterioso ed efficace. Il corpo galleggiante di Elfo viene prelevato da due mani presumibilmente di persone diverse, data la loro posizione. Una in particolare ha un braccialetto femminile e si intravedono i suoi capelli, uguali al taglio della figura misteriosa.

Alla luce di ciò non è difficile ipotizzare un proseguimento in cui Elfo avrà un ruolo determinante per la seconda parte dello show. Potrebbe non essere morto o tornare in vita. In questa ipotesi potrebbe diventare qualcosa di diverso da ciò che abbiamo conosciuto in questa prima parte (la figura nelle segrete?). Inoltre è chiaro l’importante ruolo di questa figura femminile, presumibilmente umana, nella sua vita.

Matt Groening riesce così a stupirci fino alla fine, regalandoci il vero tema portante dello show: la fantasia.

Sarà proprio questo l’elemento da utilizzare in attesa della sua definitiva conclusione. Che fine farà Elfo? Per rispondere a questo domanda non resta che usare la fantasia e speculare nel migliore dei modi, un ruolo che possa riscattare lo stesso show.

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Nella fattispecie si può immaginare un ruolo per il nostro simpatico amico verde: Dreamland è caduta per mano della regina. Elfo si risveglierà dalla sua apparente morte e andrà in aiuto di Bean con la quale dovrà fare i conti in uno scontro con i due stregoni. Grazie alle sue capacità “magiche” potrebbe riportare in vita gli uomini caduti a Dreamland ed essere il motivo di un nuovo inizio per il regno. Magari tra le braccia del suo reale amore, la principessa Bean.

Il nostro co-protagonista potrebbe rappresentare l’elemento mancante in grado di rendere speciale una serie bella ma che rischia pericolosamente di finire nel dimenticatoio. Una serie intrigante, satura di contemporaneità ed easter eggs con i quali costruisce un labirintico gioco di riflessioni interessanti per uno show.

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