Disney+ è l’ultima arrivata fra le imponenti piattaforme streaming del mercato, eppure è riuscita a conquistare un cospicuo numero di abbonati e a sorprenderli con i suoi numerosi contenuti di qualità. Non solo serie tv e film, per lo più d’animazione, ma anche tante opportunità per imparare qualcosa di nuovo ed interessante attraverso interessanti e stimolanti documentari. Ce ne sono di diversi che trattano di svariati argomenti, con strategie narrative particolarmente attraenti, in grado di tenerci incollati agli schermi e insegnarci senza indurci nella noia. Nonostante si possa pensare a Disney+ come un servizio streaming orientato su altri tipi di prodotti, basta dare un’occhiata al suo ricco catalogo per scoprire affascinanti documentari, selezionati accuratamente tra i grandi classici e le nuove uscite. I migliori documentari Disney+ ci trasportano oltre le mura delle nostre abitazioni, sfidano i confini spazio-temporali e ci conducono in un sensazionale viaggio fra le meraviglie del pianeta Terra nel nome del brivido della scoperta e della curiosità, che si accende in noi sin da quando eravamo bambini. Lasciatevi conquistare dalle storie mozzafiato dei migliori documentari Disney+, non ve ne pentirete!
Ecco i 5 migliori documentari Disney+ più interessanti che puoi trovare in catalogo:
1) Un giorno in Disney
Un giorno in Disney (One Day at Disney) è un film documentario prodotto da Disney Publishing Worldwide e Endeavour Content, presentato come film originale in esclusiva sulla piattaforma di Disney+. Si compone di dieci storie di dipendenti dell’azienda immersi nelle varie filiali di The Walt Disney Company, tra cui ricordiamo Eric Baker e Ashley Girdich, l’animatore Eric Goldberg e lo scultore della Pixar Jerome Ranft. Attraverso l’amministratore delegato Bob Iger, scopriamo le esperienze professionali di ciascuno di loro, in giro per il mondo, tra cui anche quella di colui che ha ideato la nuova generazione di supereroi Marvel. Da ognuno di loro traspare la costante dedizione e passione per il proprio lavoro e, allo stesso tempo, il senso di responsabilità nei confronti di una produzione costantemente creativa e innovativa, che non scada nella ripetitività pur mantenendo intatto lo stile del marchio di fabbrica.
Ogni protagonista di questo mondo si impegna per colorare un po’ ogni parte del mondo con la magia Disney, continuando a far sognare piccoli e grandi di tante generazioni. Insomma, quale modo migliore per mostrare chi e cosa si cela dietro le grandi produzioni targate Disney, se non portandoci dentro il suo straordinario mondo? Siamo abituati a fruire del prodotto concluso, nelle sale e nei parchi divertimento, ma questa volta Disney ci porta dove tutto ha inizio e dove si scatena l’incantesimo!
2) Howard: La vita, le parole
Howard – La vita, le parole (Howard) è un film documentario pubblicato nel 2018, scritto e diretto da Don Hahn, incentrato sulla vita del cantautore Howard Ashman. Ci imbattiamo in una documentazione della vita del cantautore statunitense di origine ebraica, noto per aver scritto e composto i testi delle canzoni dei memorabili classici Disney tra cui La sirenetta, La bella e la bestia e Aladdin, nonché il musical teatrale, La piccola bottega degli orrori. Il musicista morì nel marzo 1991 di complicanze da AIDS all’età di soli 40 anni. La sua è stata un’ascesa esplosiva sotto diversi aspetti: il documentario targato Disney+ è attento a restituirci anche dettagli del suo temperamento, infatti, ci racconta della fulgida motivazione che spingeva Howard a lavorare sempre con più impegno e dedizione. Entrando nella cerchia dello staff Disney, sotto la direzione del capo del dipartimento animazione Jeffrey Katzenberg, Howard fece il possibile per infondere una rinnovata carica energica in film d’animazione destinati ad essere parte della storia dell’immaginario collettivo. Il suo percorso professionale è stato costellato di successi sempre più importante e questo perché ha saputo rimanere sempre fedele alla sua etica lavorativa, tanto da contagiare con enorme entusiasmo qualsiasi persona che avesse l’occasione di lavorare con lui.
L’apporto innovativo di Ashman rivoluzionò per sempre la produzione del lungometraggio Disney. Di fatti, fu lui a inventare la “I want song”, ossia un pezzo musicale cantato dal protagonista della storia, in cui ci vengono presentati i suoi sogni e le sue aspettative. In questo film, tra i migliori documentari Disney+, la storia del suo indiscusso talento viene raccontata di pari passo con la sua vicenda umana. Ashaman era omosessuale e contrasse l’AIDS, quindi fece parte quindi di coloro che divennero capro espiatorio in un momento storico in cui questa malattia era ancora profondamente sconosciuta, e a causa della quale gli omosessuali venivano demonizzati e allontanati. Ashaman, attraverso la sua arte, potè sfogare il suo dolore e parlare ad una società pronta a puntare il dito. Sono state proprio le sue canzoni ad avergli permesso di vivere per sempre, al di là di ogni pregiudizio.
3) Free Solo
Free Solo – Sfida estrema è un film documentario del 2018, diretto da Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi, che ripercorre la storica scalata in free solo dell’arrampicatore statunitense Alex Honnold sulla parete di El Capitan, nel Parco nazionale di Yosemite, dal periodo di preparazione fino all’impresa compiuta il 3 giugno 2017. Preparatevi a restare per tutto il tempo col fiato sospeso davanti all’epica scalata di quest’uomo compiuta a mani nude e senza equipaggiamento. Le riprese riescono a trasmetterci in maniera lucida ed estremamente coinvolgente cosa possa significare stare a 2307 metri di altezza, sospesi nel nulla, con la sola natura a fare da scudo e, al tempo stesso, a costituire la principale minaccia. Durante il documentario, viene introdotto un altro capitolo della storia, ossia quello della sua vita sentimentale con Sanni McCandless, sua fidanzata dell’epoca e destinata a diventare a breve sua moglie. Saranno proprio le riflessioni compiute da Sanni, insieme a quelle del protagonista, della mamma, dell’amico scalatore Tommy Caldwell e dei membri della troupe di ripresa, a guidare l’esperienza dello spettatore che in questo modo ha la possibilità di destreggiarsi non soltanto fra pareti rocciose, ma anche nei meandri della mente, delle sue paura e dei suoi invalicabili limiti.
Inoltre, alcune analisi cliniche hanno ipotizzato che il segreto dell’impulso di Alex a sfidare la morte risieda nella sua amigdala, l’organo che gestisce le emozioni e la paura. A quanto pare, questa parte di se lavora in modo anomalo rispetto alla media e questo spiegherebbe la sua necessità di costanti stimoli per percepire brivido e l’adrenalina. Accompagnato da una colonna sonora enfatica, Free Solo è una sensazione coreografia atletica sospesa sul vuoto, il quale regala uno sguardo inedito su luoghi della natura all’apparenza inespugnabili, in cui all’uomo non resta che fare affidamento solo su sé stesso per poter fronteggiare simili ostacoli. Sfidare queste vertigini e vincere la paura rischiando la vita potranno rappresentare un’occasione imperdibile per riflettere anche sulla natura umana e sulle infinite potenzialità che ciascuno custodisce dentro se stesso.
4) Frank e Ollie
Frank and Ollie è un film documentario del 1995 scritto, co-prodotto e diretto da Theodore Thomas. È un racconto della vita e dellaa carriera di Frank Thomas (padre del regista)[1] e Ollie Johnston, due dei principali animatori che hanno lavorato alla Walt Disney Productions dalla metà degli anni trenta fino al 1981. Si tratta di uno dei migliori documentari Dinsley+ consigliato a chiunque abbia un interesse per la storia della Disney e dell’animazione americana. Frank e Ollie hanno lavorato a tutti i principali film animati della Disney, come Biancaneve e i sette nani. Questi aneddoti vengono intervallati da filmati d’archivio di vari film Disney e da interviste con animatori Disney contemporanei (del 1995 si intende) e storici dell’animazione. Sono presenti anche filmati della vita quotidiana dei due in quanto vicini di casa a La Cañada Flintridge.
Le scene più rivelatrici del film ci rivelano momenti salienti del processo creativo, che per entrambi ha significato non solo il disegno dei personaggi, ma anche la recitazione di tutto ciò che hanno prodotto, gesticolando e traducendo quel linguaggio del corpo in maniera diretta nei loro disegni. I due hanno spiegato come sincerità non significhi avere un approccio autentico ai personaggi e alle situazioni dei cartoni animati ma che consiste nella capacità di entrare a pieno contatto col mondo immaginato al punto da abitare i corpi immaginati che si sprigionano dalla matita. É qualcosa di sorprendente a cui non possiamo dare una spiegazione razionale e che oggi, come allora, ci fa innamorare del mondo di Disney e delle sue innumerevoli magie!
5) Punto di Non Ritorno
Punto di non ritorno – Before the Flood è un documentario del 2016 diretto da Fisher Stevens incentrato sulle disastrose conseguenze del cambiamento climatico. Leonardo di Caprio, principale protagonista della narrazione, si fa promotore di una vera e propria “chiamata alle armi”, un appello rivolto a tutti gli abitanti del globo, a cui si rivolge affinché prendano coscienza del surriscaldamento globale che sta irrimediabilmente modificando gli ambienti naturali rendendoli invivibili e, dunque, inducendoli alla distruzione. Per introdurre il suo racconto, l’attore parte da un poster di Hieronymus Bosch della sua infanzia, appeso in camera, ossia il Trittico del giardino delle delizie. É chiaro che, sin da bambino, Di Caprio abbia manifestato una particolare attenzione e curiosità nei confronti delle tematiche ambientali, ribadendo di voler dare il proprio contributo per conservare le meraviglie del pianeta Terra.
Punto di non ritorno è un esperimento ben riuscito perché riesce a dimostrare cosa significhi porsi al servizio di una causa, rinunciando a qualsiasi altro interesse collaterale. Il divo di Hollywoord si spoglia di ogni divismo assumendo i panni di un comune documentarista interessato e coscienzioso che voglia fornire uno sguardo accurato e, soprattutto, evocativo sulla realtà che sta mostrando. I suoi 95 minuti hanno tanto da insegnare a ciascuno di noi perché, oramai, la nostra Casa non può più aspettare. La natura ha bisogno del nostro coscienzioso rispetto e dalla nostra amorevole cura, altrimenti lascerà il passo alla distruzione e noi, con lei, finiremo per soccombere.