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Le 10 Migliori Miniserie da vedere su Disney+

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Non soltanto grandissime Serie Tv da vedere per forza almeno una volta nella vita o cult comedy irrinunciabili: su Disney+ si nascondono anche ottime miniserie. Non sempre ci si fa troppo caso, e spesso passano in sordina anche se hanno ottenuto il consenso della critica, come nel caso de In Nome del Cielo. Insomma, anche se spesso vengono disperse o poco considerate, ci sono grandissime miniserie da vedere su Disney+, e una di queste vede perfino Steve Carell nel ruolo da protagonista. Ma non solo. In altri casi incontriamo altri attori importanti dal calibro di Amanda Seyfried, Andrew Garfield, Daisy Edgar-Jones, Elizabeth Olsen e tanto, tantissimo altro.

Il momento di dare una voce alle migliori miniserie da vedere su Disney+ è oramai arrivato, ma va fatta una precisazione: in lista non troverete Shōgun, in quanto è stata da poco rinnovata per una seconda stagione. Stessa cosa per Andor, la fortunatissima Serie Tv tratta da Star Wars, che si appresta a tornare nel 2025. Fatta questa premessa, il viaggio tra le migliori miniserie da vedere su Disney+ può ufficialmente cominciare!

Da This Going to Hurt a Dopesick: ecco le 10 migliori miniserie da vedere su Disney+!

1) The Patient

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The Patient

Tra le migliori miniserie da vedere su Disney+, spicca di certo The Patient, una produzione che non è passata del tutto inosservata ma che non ha mai ottenuto il successo che avrebbe meritato. Resta sempre un passo indietro rispetto ad altre, non esplodendo mai davvero. Un evento ambiguo, soprattutto considerando la presenza principale di Steve Carell, uno dei volti per eccellenza delle Serie Tv. L’attore non è mai stato solo uno stroardinario attore comico. Negli anni ha infatti dato prova di grandissimo talento anche nei ruoli più drammatici, come abbiamo potuto vedere in Little Miss Sunshine, Beautiful Boy, La Grande Scommessa. Ed eccolo qui, adesso, in un ruolo drammatico seriale. In un thriller complesso e a tratti estenuante, concentrato soprattutto sul ruolo che i traumi hanno della vita degli esseri umani.

Steve Carell è infatti qua un terapeuta che non ha mai seguito troppo i consigli che restituisce. Dopo l’allontanamento del figlio e della moglie, Alan ha infatti vivacchiato senza mai affrontare davvero il problema. Un giorno però tutto cambia. Un suo paziente lo rapisce e lo tiene prigioniero. L’unico modo che Alan ha per tirarsi fuori da lì è salvare la mente del suo rapitore, ma ben presto i ruoli si confonderanno annientando del tutto qualsiasi posizione. Anche Alan dovrà infatti vedersela con i suoi traumi irrisolti, diventando parte di qualcosa che ha sempre tentato di allontanare e che riguarda la sua parte più intima. I due protagonisti, da carnefice a vittima, si ritroveranno così a darsi il cambio nei momenti di buio e di luce.

Quella gabbia in cui Alan si ritroverà sarà metafora di qualcosa di molto più grande che avrà a che fare con i traumi della mente, gli stessi di cui il carnefice è consapevole, ma non la vittima, che si ritroverà a conoscere se stesso in una delle situazioni più difficili in cui si sia mai trovato. The Patient è una delle miniserie da vedere su Disney+ più interessanti degli ultimi anni, un thriller che scava all’interno della mente umana ribaltando i ruoli e affrontando, in modo diverso dal solito, il tema della salute mentale. Con delle interpretazioni che lasciano il segno e un ritmo incalzante, The Patient va avanti da sola in un ambiente minimalista, dimostrando di sapere camminare con il solo aiuto delle sue gambe senza troppi personaggi o dinamiche. Tutto quello che serve risiede nel rapporto tra i due protagonisti, nella loro mente e nei loro traumi irrisolti.

2) Fleishman Is in Trouble

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Fleishman is in Trouble

Niente caccia all’assassino per Claire Danes che, dopo ben otto stagioni di Homeland, sveste i panni da agente della CIA per indossare quelli di una moglie…particolare. Nonostante qui in Italia sia stata praticamente ignorata, Fleishman Is in Trouble raggruppa in una sola Serie Tv alcuni dei volti principali più iconici mai visti nella storia della serialità. Stiamo parlando infatti non solo di Claire Danes, ma anche di Lizzy Caplan, Jesse Eisenberg, Adam Brody e Josh Radnor. Insomma, praticamente cominciamo dai primi anni 2000 con The OC, proseguiamo con How I Met Your Mother e concludiamo con Homeland. Un viaggio nelle Serie Tv che di certo non dovremmo perderci. Se a un certo punto spuntasse dal nulla Giancarlo Esposito nelle vesti di villain non sarebbe niente di strano, ma questo è forse sognare un po’ troppo.

Crossover mancati a parte, Fleishman Is in Trouble è una miniserie che si è limitata a essere tale, anche se i presupposti per andare avanti ci sarebbero stati tutti. Il punto centrale di questa storia è infatti l’evoluzione e la rivoluzione dei personaggi, la loro ricerca di una propria dimensione e la crescita di ognuno di loro puntata dopo puntata. Per prima cosa, infatti, Fleishman Is in Trouble è una miniserie sulla vita. Con tutti i suoi paradossi e tutte le cose senza senso. E’ la rassicurante certezza di essere tutti nella stessa barca sovraffollata. Fatta di problemi condivisi che non sempre trovano risoluzione. E va bene così. O si impara a far sì che vada bene anche così. Chiedetelo a Toby Fleishman, un laureato in medicina da poco divorziato che cerca di trovare nuove opportunità attraverso delle app di incontri.

Questa calma apparente viene però interrotta dalla scomparsa della sua ex moglie, evento che lo porterà a vivere con i suoi due figli, senza sapere se e quando Rachel tornerà. In attesa di una promozione, Toby si ritroverà a dover fare i conti con la sua vita professionale e privata, capendo che tra le due non esista più oramai un confine. Insieme a lui ci saranno anche i soliti amici che girano per casa, tutti diversi ma uniti dalla stessa condizione: ritrovare una propria dimensione. Un drama familiare divertente quando serve e profondo nei momenti che lo richiedono, sempre attento a rimanere in equilibrio senza mai cadere nel melodramma o in gag forzate. Fleishman Is in Trouble avrebbe potuto essere una delle miniserie di più successo, ma chissà perché è rimasta confinata in un angolo ad aspettare un’occasione che non è mai davvero arrivata.

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