La piattaforma streaming Disney+ è il teatro di alcune delle più importanti produzioni di tutti i tempi. Sul suo palco, infatti, si mischiano dei veri e propri capolavori da vedere obbligatoriamente almeno una volta nella vita. Scopri di più su Disney+ e sulle storie che hanno cambiato il mondo dello streaming. Partendo da Sons of Anarchy fino ad arrivare a Lost, sono numerose le Serie Tv da vedere senza pensarci troppo, preparandosi soltanto alla meraviglia di produzioni che non hanno eguali. Nata in un primo momento con un catalogo limitato, la piattaforma si è sempre più espansa, arrivando a contenere al suo interno perle seriali che nessuno di noi dovrebbe mai perdere, diventando un temuto competitor per la dominatrice Netflix. Insomma, di scelta ce n’è davvero tanta, ma quali sono – tra tutte queste – le Serie Tv da vedere su Disney+ per forza almeno una volta nella vita? Scopriamolo!
Da Homeland a Scrubs: ecco 10 Serie Tv da vedere su Disney+ per forza almeno una volta nella vita
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1) Sons of Anarchy, la Serie Tv da vedere su Disney+ oggi e per sempre
Quando pensate che i premi facciano le Serie Tv, ricordatevi di Sons of Anarchy. Un capolavoro, questo, snobbato fin troppe volte non ottenendo mai, dalla critica, quel riconoscimento che avrebbe meritato fin dal suo primo episodio. Ma che diciamo, forse dal primo istante. Perché non esiste qualcosa come Sons of Anarchy nel mondo, neanche inventandocela. Questa storia è fedele solo a se stessa, alla sua religione, alla sua lotta spietata contro un tempo che corre sempre troppo veloce, lasciando Jax Teller sempre inerme di fronte all’incontrollabile. Perché per quanto lui riesca a dominare gli affari di famiglia, non può pensare di aver la meglio anche sul corso degli eventi, sempre troppo spietati e crudeli nei suoi confronti.
Il dolore, d’altronde, è tutto nei suoi occhi. Nei rimorsi e nelle mancanze delle persone che, con il corso del tempo, ha perso una dopo l’altra. Anche per mano di chi, da sempre, aveva il dovere di difenderlo dalla sofferenze, e invece ha deciso di provocargliene delle nuove. E’ d’altronde questo, Sons Of Anarchy: una storia universale, fatta di vita, di amore, di sofferenza. Di decadimento e tantata in rinascita, due momenti che traggono spunto dall’opera di William Shakespeare, musa della Serie Tv. E a portare tutto questo è sempre lui: Jax Teller. Il filo conduttore di una storia in cui ci si dispera, camminando sempre sul filo del rasoio tra la lealtà all’MC e alla sua famiglia, e il desiderio di essere, per un istante, protagonista di una vita diversa.
Come la spieghi Sons of Anarchy a chi non l’ha mai vista? Forse non puoi, servendoti solo del solito spassionato consiglio, che appare quasi come un obbligo morale: quello di guardarla. Per conoscere a fondo qualcosa che non può essere soltanto trasmesso con il solo ausilio delle parole, che sono sempre troppe poche rispetto alla grandezza di questa Serie Tv. Un’opera senza tempo in cui i protagonisti portano con loro tracce di umanità che si tramutano in decadimento a seconda degli eventi, e lo stesso vale al contrario.
Sons of Anarchy ti mette di fronte a sfide impossibili da vincere, sfide che neanche l’amore romantico di Shakespeare ha saputo vincere. Come in quel mastodontico finale che tutti conosciamo. Come la spieghi Sons of Anarchy? Solo guardandola. Solo assaporando ogni episodio, dal primo all’ultimo. Cercando, come Jax, un senso a tutto quello che ci circonda. Scoprendo che molto spesso non ne ha.
In viaggio su delle Harley-Davidson, viaggiamo in un’America in cui ogni momento è quello giusto per perdere, in cui la criminalità si espande e i sentimenti pulsano forte. Siete pronti a mettervi in moto?
2) Scrubs
Quanto si ride, in Scrubs. E quanto si piange. O mamma, quanto. In una Serie Tv in cui ritroviamo sia un sognatore che un cinico, scopriamo quanto ognuno di questi abbia bisogno dell’altro. Per sopravvivere, diciamocelo. Quando l’altro vola troppo in alto, il secondo gli attutisce la caduta. E quando questo scivola troppo verso terra, il primo lo aggancia, impedendogli di cadere. E’ un do ut des necessario nella vita, tanto quanto lo è in Scrubs. All’Ospedale Sacro Cuore, d’altronde, è così che si va avanti. E non parliamo solo di J.D e del Dott. Cox. Parliamo anche dei pazienti, di quelli che arrivano in reparto senza una speranza ma lì la ritrovano, e di chi invece arriva troppo sicuro che la vita sia scontata, e lì impara a non sottovalutarla.
Scrubs è così. Un momento prima sei in cima, e un attimo dopo sei a terra. Ma se sei fortunato, e in questa serie lo si è, trovi qualcuno che ti tende una mano per aiutarti, salvandoti. Soprattutto dal punto di vista umano, prima ancora che medico. E in mezzo a tutto questo puoi aggiungerci anche una risata spontanea, mirata soltanto a farti ridere di quella vita infame che spesso ti delude, ma che riesce anche a essere sorprendente quando vuole. Scrubs non è una comedy come tante, e non è neanche un medical drama come tanti altri.
E’, per prima cosa, il tragitto tra la vita e la morte. Tra il prima e il dopo. Da quando non è ancora troppo tardi a quando invece comincia a esserlo, e tu devi essere bravo a mangiarti gli ultimi istanti di vita, concludendo con un buon finale. Uno di quelli capaci di salvarti dai rimorsi, anche se a volte sfuggirgli è impossibile. E’ il tributo al valore dell’amicizia, un argomento spesso caro alle Serie Tv ma non sempre sviluppato con l’accuratezza qui presente. In questa produzione quest’ultima si sviluppa non solo tra chi conserva tratti simili, ma anche tra chi in comune non ha niente.
E lo stesso accade nelle storie d’amore, rappresentate da coppie in cui c’è sempre chi va d’istinto e chi fa prevalere la razionalità. Di chi senza un piano preventivato non farebbe una minima mossa e di chi, invece, non ha neanche comprato una penna per delineare lo schema. In Scrubs, nonostante i toni comici, non c’è mai la garanzia della felicità. Te la devi guadagnare. Si cerca di andare avanti cercando di far leva su una felicità presente, e non nostalgica. Troppo spesso ci si ricorda sempre troppo tardi della felicità vissuta, facendone un ricordo che non è mai stato respirato davvero a pieni polmoni. Ed è qui che Scrubs ci aiuta, diventando davvero un medico. Pronto a salvarci, ora e per sempre, di fronte alla perenne nostalgia della felicità.
Non consideriamo, in questo termini, l’ultima stagione della serie. Chiaramente, pur se non da buttare completamente, non è all’altezza delle 8 precedenti. Se fosse stata presentata come uno spin-off il giudizio sarebbe diverso, ma in questo modo non ci resta altro da fare se non escluderla, considerandola come l’unica parentesi sfortunata della Serie Tv da vedere su Disney+ oggi e per sempre. Ogni volta che ne avrete bisogno.