6) Homeland
Per un attimo ha traballato, ma poi si è ripresa rinascendo dalle sue ceneri. Quindi sì, nonostante qualche rimorso, Homeland resta ancora oggi una Serie Tv da vedere su Disney+ e ovunque voi possiate vederla. Anche se la trasmettessero su Marte. Distribuita nel 2011 e giunta a conclusione nel 2020, Homeland è composta da 8 stagioni e un gran finale. Un gran finale nonostante tutto. Perché, come detto anche in The Bear, se si cade si può anche rialzarsi, ed è stato questo più o meno il destino di questa straordinaria Serie Tv.
Con Claire Danes, Damian Lewis e altri attori di livello, Homeland è la Serie Tv perfetta per gli amanti dei thriller politici e delle storie che, con gradualità, evolvono episodio dopo episodio. Perché nulla qui si concretizza con uno schiocco di dita. Ogni cosa ha necessariamente bisogno di una crescita costante ma mai sfrenata, che di certo apprezzeranno anche gli amanti delle Serie Tv adrenaliniche. Paradossalmente, infatti, in Homeland non si respira mai, anche se le cose procedono in modo cauto. La tensione è crescente, quasi la protagonista per eccellenza della storia guidata da Carrie Mathison, un personaggio che di certo non può passare inosservato nel mondo della serialità. Talmente ben costruito da sembrare reale, con tutti i suoi pro e i suoi contro. Demoni e angeli. Oscurità e luce.
Ma chi è, poi, ‘sta Carrie? In sostanza, è una donna che lavora per la intelligence americana. Fin qui niente di strano, se non fosse che la protagonista possiede un segreto che nasconde per timore di perdere il proprio lavoro. Proprio come suo padre, infatti, Carrie è affetta da disturbo bipolare. Stando attenta a tutto ed essendo dotata di un’intelligenza fuori dal comune, la protagonista riesce a non lasciarsi sfuggire niente e seguire piste che nessuno avrebbe mai notato. Anche fin qui, l’impressione è che Homeland possa essere una Serie Tv in cui si scampa dai segreti e si cerca di portarsi a casa la pagnotta nel mondo della politica. E non ci sarebbe nulla di più sbagliato.
Perché Homeland è molto di più. E, come nel caso di 24, è anche una finestra sul mondo. Con forte realismo, infatti, la Serie Tv affronta numerose vicende legate all’attualità, raccontando cose che, purtroppo, si sono poi rivelate reali. Come la firma del trattato sul nucleare con l’Iran. La particolarità risiede anche nei lavori precedenti allo sviluppo della sceneggiatura delle stagioni. In quei momenti, infatti, i creatori della serie erano soliti andare dai membri del National Security Council per chiedere spunti sulla narrazione, in modo tale da renderla più reale possibile.
Ma non solo politica. In Homeland risalta infatti la perfetta caratterizzazione dei personaggi, e in questo senso non possiamo non citare la protagonista. Facendo i conti con una malattia debilitante, Carrie è in continua lotta con se stessa, ma anche con gli altri. Con il capo che la sottovaluta, con i colleghi che la prendono sottogamba. E’ disposta a tutto per il suo lavoro. Anche a sacrificare ogni cosa. Da maniaca del controllo quale è, vorrebbe che ogni cosa fosse sempre al posto giusto, ogni indizio perfettamente chiaro. Ma è anche una donna spaventosamente realista, e quindi capace di comprendere che molte cose devono e possono sfuggire. E così, fa caso a tutto. Anche alle cose che sarebbe meglio lasciare da parte per non alterare ancor di più il caos interiore che non porta solo sul lavoro, ma anche in famiglia.
Quindi, sì: guardate Homeland. Fatelo per la politica, se vi piace. E se non vi piace, fatelo per l’accurato modo con cui ha analizzato sua parte psicologica. E se siete amanti di entrambe le cose, meglio ancora. Perché queste sono, ancora oggi, i punti saldi di una storia straordinaria.