13) Reservation Dogs
Continuiamo il nostro cammino nel mondo delle comedy accendendo una luce su un’altra delle più sottovalutate. Stiamo parlando di Reservation Dogs, una produzione che qui in Italia non ha mai goduto del successo sperato, finendo tra la lista delle produzioni più bistrattate degli ultimi anni. Anche in questo caso le radici sono estremamente importanti. Per questo motivo è importante sottolineare che questa produzione è l’unica diretta e scritta interamente da registi e sceneggiatori indigeni. Un dettaglio estremamente rivelante, dato che Reservation Dogs racconta proprio la cultura dei nativi americani attraverso gli occhi di quattro adolescenti.
Al centro della narrazione troviamo infatti Elora, Bear, Cheese e Willie Jack. I quattro, uniti da un lutto drammatico, onorano il loro vecchio amico ponendosi l’obiettivo di raggiungere la California. Le sue ultime volontà erano queste, e ciò basta per dargli la spinta di raggiungere la meta senza pensarci troppo, organizzando ogni cosa alla perfezione. Per farlo, però, dovranno scontrarsi con conti in sospeso e metodi non moralmente corretti. Non avendo dei soldi su cui contare, i protagonisti decideranno di organizzare rapine prendendo parte ad attività non lecite.
Prima del viaggio, come anticipato, dovranno dunque vedersela anche con dei punti in sospeso della propria vita. Questo momento li guiderà a loro insaputa a un viaggio prima del viaggio. In questa delicata fase della vita, infatti, i protagonisti avranno l’occasione di crescere e maturare, scoprendo cose su di loro di cui non erano a conoscenza. Per noi, d’altra parte, non sarà solo l’occasione di guardare una grande storia. Ma anche di conoscere in modo più profondo la cultura e la vita degli indigeni del Nord America. Insomma, Reservation Dogs non fa acqua da nessuna parte, e chissà se lo capiremo prima o poi.
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14) Arrested Development
Non tutte le Serie Tv ottengono i riconoscimenti che dovrebbero ottenere. Alcune sono estremamente sfortunate. Altre, invece, rientrano nella definizione di meglio di niente. Questo è il caso di Arrested Development, una Serie Tv del 2003 cancellata dopo tre stagioni, nel corso delle quali ha anche saputo farsi apprezzare dalla critica con diversi riconoscimenti. Ma il plauso della critica non sempre va di pari passo con il favore del pubblico che, per troppo tempo, ha deciso di fare come se niente fosse, come se Arrested Development non esistesse. Ma per la Serie Tv è arrivato il momento della rivalsa nel 2013, anno nel quale la produzione è stata confermata per un revival andato avanti per qualche stagione. Dopo di che, la fine. Insomma, sì: meglio di niente. Non troppo per il merito di questa Serie Tv, ma almeno ha avuto la possibilità di farsi conoscere con una nuova possibilità.
Questa travagliata storia non ha avuto il giusto riconoscimento, ma per quale motivo? D’altronde, questa comedy utilizza espedienti che spesso valgono la fortuna delle Serie Tv, come famiglie disfunzionali e personaggi caratterizzati alla perfezione. Insomma, sì, meglio di niente, ma perché accontentarsi di fronte a una produzione del genere? Non ce lo spiegheremo mai. Scendendo nel dettaglio, Arrested Development racconta la storia di una famiglia disfunzionale che deve vedersela con un cambiamento che ribalta tutto. Da sempre ricca e dalla vita agiata, la famiglia Bluth vede il proprio patriarca arrestato con l’accusa di frode finanziaria e riciclaggio di denaro. A quel punto subentrerà il figlio Michael, da sempre l’unico responsabile dell’intero nucleo.
Mentre tutti si lasciano andare a scelte sbagliate ed errori che costeranno gravi conseguenze, Michael è l’unica persona che cerca di ristabilire l’ordine in un posto caotico. Le regole, qui, non esistono. Si può far fede solo alla frenesia dell’irrazionalità. Per tale ragione, dimenticate qualsiasi insegnamento morale. In Arrested Development la maggior parte dei personaggi è approfittatrice, subdola e manipolatrice. Non aspettatevi dunque la solita comedy in cui ci si raduna in un salotto per ritrovare una soluzione. Qui tutto questo non esiste, ed è tutto sulle spalle di Michael, qui interpretato da Jason Bateman.