Alcuni dei migliori film mai realizzati dalla Disney sono stati in grado di incorporare il genere sci-fi con l’intrattenimento tipico della casa di Topolino. La fantascienza ha sempre affascinato il grande pubblico, permettendo di esplorare l’ignoto, immaginare il futuro e riflettere sulle potenzialità della tecnologia e della scienza. La Disney non ha mai smesso di abbracciare questo genere, intrecciando storie avvincenti con elementi fantascientifici. Realizzando così pellicole che hanno catturato, negli anni, l’immaginazione di grandi e piccini.
La storia della Disney nel campo della fantascienza inizia con l’animazione tradizionale, ma si espande rapidamente per includere una varietà di tecniche e stili narrativi. Negli anni Ottanta, la Disney ha iniziato a sperimentare più apertamente con il genere sci-fi (ecco le serie tv migliori presenti su Netflix). Tron (potete vedere la pellicola sul catalogo Disney+ qui) è uno dei film più emblematici di questo periodo. Il film è stato rivoluzionario per l’uso pionieristico della computer grafica e per la sua visione futuristica del mondo digitale, anticipando molti temi che sarebbero diventati comuni nel panorama cinematografico e tecnologico decenni dopo.
Durante gli anni Novanta e poi Duemila, la Disney ha continuato a esplorare il genere sci-fi con film come Atlantis: L’Impero Perduto e Il Pianeta del Tesoro. Con la successiva l’acquisizione di Pixar da parte di Disney nel 2006, poi, il panorama della fantascienza animata si è ulteriormente ampliato con Wall-E (tra i migliori film animati di sempre secondo IMDB). Per non parlare della Lucafilm e dei Marvel Studios che hanno ingigantito l’impero della casa delle idee portando alla creazione di due universi stabili e di successo.
Ecco allora i 9 migliori film sci-fi targati Disney che dovreste vedere almeno una volta nella vita (e si c’è anche Star Wars).
1) Star Wars – Una nuova speranza (1977)
In una galassia lontana lontana, un ragazzo di nome Luke Skywalker si ritrova suo malgrado coinvolto nelle macchinazioni dell’Impero ritrovandosi su una navicella spaziale con un cavaliere jedi, un cacciatore di taglie, un alieno peloso e una principessa in pericolo. Certo, spiegare l’epopea sci-fi di Goerge Lucas in questo modo farebbe probabilmente passare la voglia a chiunque di iniziarla. Eppure, su per giù, è proprio questo l’incipit del primo capitolo della saga di Star Wars. Quel “Una nuova speranza” del 1977 destinato a segnare la storia del cinema e a costituire il primo tassello di un universo espanso denso e affascinante ancora oggi.
Un universo che non ha mai smesso di ampliarsi e arricchirsi. Tra le trilogie cinematografiche, i film stand-alone e le serie tv, produzioni decisamente più recenti di casa Disney+. Star Wars ha letteralmente accompagnato più di una generazione da quel primo film negli anni Settanta stagliandosi nell’immaginario collettivo come un fenomeno pop culture e una pietra miliare della cinematografia di fantascienza. Prima che possiate tirare fuori i forconi, abbiamo deciso di inserire il film in questa lista perché, anche se non nato Disney, ormai è considerato parte integrante del suo parterre.
George Lucas si ispirò a vari elementi della mitologia e delle avventure spaziali per uno dei migliori film Disney di sempre.
Il suo obiettivo era costruire una storia piena di rimandi alla cultura popolare ma allo stesso tempo unica nel suo genere. Il regista fu influenzato, per esempio, dai serial cinematografici degli anni ’30 e ’40, come “Flash Gordon” e “Buck Rogers”. Queste serie tv presentavano infatti eroi avventurosi, imperi galattici e battaglie spaziali, tutti elementi che incorporò in Star Wars. Lucas, inoltre, fu profondamente colpito dal lavoro di Joseph Campbell, in particolare dal libro “L’eroe dai mille volti”. Campbell esplorava i miti di tutto il mondo e individuava archetipi comuni, come l’eroe che intraprende un viaggio, un mentore saggio, e la lotta tra il bene e il male. Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi e Darth Vader sono tutti personaggi che ricalcano proprio questi archetipi.
2) Tron (1982)
Kevin Flynn è un talentuoso programmatore di videogiochi che lavora per la società ENCOM. Un giorno scopre che un collega, Ed Dillinger, ha rubato i suoi progetti e li ha spacciati per propri. Per trovare le prove del furto, Flynn tenta quindi di accedere al mainframe della ENCOM, ma viene risucchiato, tramite un potente raggio laser sperimentale, in un mondo digitale chiamato “Grid”.
In questo universo virtuale, esistono regole ben precise e i programmi appaiono come esseri umani e sono costretti a combattere in giochi gladiatori. Sorpreso e spaventato al tempo stesso, dentro Grid il nostro protagonista incontra Tron, un programma di sicurezza creato dall’amico e collega di Flynn, Alan Bradley. Insieme, Flynn e Tron cercano di fermare il Master Control Program (MCP), un’entità malvagia che governa il mondo digitale e minaccia di invadere il mondo reale.
L’intelligenza artificiale, il libero arbitrio, e la relazione tra uomo e macchina sono alcuni dei temi fondamentali attorno a cui ruota il film. Decisamente all’avanguardia per i suoi tempi, Tron solleva domande sul controllo e la libertà dell’individuo in un mondo digitale dominato dall’IA. Si tratta d’altronde di uno dei primi film a utilizzare estensivamente la computer grafica per creare interi ambienti e sequenze d’azione. Molte delle sequenze all’interno del film, come le iconiche gare di light cycle, sono state realizzate utilizzando wireframe 3D. Ovvero modelli complessi creati da aziende come Magi Synthavision, Triple-I, e Digital Effects.
Oltre alla CGI, poi, il film Disney ha utilizzato tecniche di animazione tradizionale per creare l’aspetto distintivo del mondo digitale nel migliore dei modi.
Una chicca riguarda lo stile delle riprese. Gli attori, infatti, prima sono stati filmati in bianco e nero, poi le riprese sono state disegnate a mano su ogni fotogramma per creare un effetto fluorescente. Proprio questo processo ha dato vita ai ben noti costumi luminosi e agli effetti visivi unici. Alcune scene sono state create utilizzando la tecnica della retroilluminazione, in cui i disegni erano retroilluminati su pellicola fotografica per ottenere un effetto luminoso. Una tecnica particolarmente usata per i contorni dei personaggi e degli oggetti nel mondo digitale.