Distopia è la rubrica in cui ci immaginiamo i futuri distopici delle Serie Tv, provando a proiettare le storie tanti anni dopo la loro conclusione televisiva. Oggi tocca a Buffy L’Ammazzavampiri, 50 anni dopo la sua fine.
Willow aprì gli occhi e le sensazioni che avvertì furono tutt’altro che piacevoli. Il dolore lancinante che qualche ora prima l’aveva pervasa era scomparso lasciandola indolenzita e con la mente annebbiata da pensieri spiacevoli. Decise di alzarsi, ma mentre lo fece la maglia si scostò e i segni dei graffi che si era auto inflitta le furono visibili, questa volta però non aveva lasciato nessun messaggio in quelle ferite, nessun indizio o informazione sul potere del Primo durante la possessione. Così portò una mano al petto e pronunciando un incantesimo le ferite si rimarginarono all’istante.
«Ma come, credevo che le tue allieve ti avessero guarita…» disse Angel ironico entrando nella stanza. Willow scese dalla barella e sorridendo liquidò la sua affermazione con un gesto della mano «Grazie per essere tornato e per aver portato Illirya con te. A proposito, dov’è?». Il vampiro indicò un punto alle sue spalle e Willow si affacciò notando una figura femminile dalla pelle blu decisa a ignorare le cacciatrici e gli stregoni più piccoli, che incuriositi dai suoi poteri le stavano ponendo tante domande.
«Se non ci fosse stata lei questa volta non so come avrei fatto. Il Primo avanza sempre di più verso la mia anima e contrastarlo sta diventando sempre più difficile.» disse la strega preparando una pozione rinvigorente.
«Come procede con l’incantesimo? Avete fatto qualche progresso?» chiese Angel, Willow annuì ma si apprestò ad aggiungere che dovevano sbrigarsi «Il legame delle streghe che riesco a percepire è sempre più debole. Lui le sta attirando pian piano dalla sua parte.».
«Quindi non siete più l’unico bunker esistente a New York?»
«Si, lo siamo. Ma io, Taissa e i gemelli Keen abbiamo percepito altri nuclei magici… in tutto il mondo. Non siamo soli Angel, ma stiamo diminuendo e sapere che gran parte degli umani è morta o asservita ai vampiri non aiuta.».
«Ma ora abbiamo lei!» disse il vampiro indicando di nuovo Illirya.
«E vorrà davvero aiutarci?»
«Penso che annientare il Primo rientri nei suoi desideri di vendetta contro i primordiali che la esiliarono dall’Olimpo demoniaco, quindi…» Angel lasciò che la strega intendesse la conclusione e uscì soddisfatto dalla stanza lasciando che Willow si riposasse ancora un po’.
Xander e i gemelli Keen, nel mentre, sedevano ai piedi della statua dedicata a Buffy.
Meditavano e la guardavano come se farlo avrebbe conferito loro il coraggio necessario per affrontare ogni difficoltà. Aimee e Jaime Keen avevano da poco compiuto sedici anni e conobbero Buffy solo attraverso i racconti delle avventure che l’eroina aveva vissuto negli anni, garantendo alla terra numerosi anni di pace. La conoscenza di quegli eventi così lontani rappresentava per tutti loro una speranza, una possibilità di credere che se avessero unito le forze come spesso sosteneva Buffy, allora avrebbero riconquistato il loro mondo. Erigere una statua in suo onore era un modo per ricordare il suo sacrificio, ma anche per continuare ad averla accanto e ricordare di dover estirpare dalla terra il male che l’aveva portata via.
Willow e Xander (interpretato da Nicholas Brendon che ha spiegato perché non si è pronunciato sulla questione Whedon) trovavano una lieve consolazione nei racconti su Buffy, li consideravano un modo per sentire la loro amica ancora vicina, ma per Angel era diverso.
Il vampiro si avvicinò a Xander e ai due gemelli, in silenzio. Un misto di rabbia e tristezza lo travolse provocando una smorfia sul suo volto.
Serrò i pugni, si sentiva impotente e ogni volta che guardava la statua negli occhi il senso di colpa lo investiva, costringendo la sua mente a tornare a quel momento in cui fu costretto a dirle addio.
Il giorno della battaglia lui e Buffy erano sulla punta di un precipizio e lui le teneva la mano impedendole di cadere di sotto. Il Primo divorava con lingue di fuoco e miasmi oscuri ogni respiro e desiderio di vita, contrapponendo una gravità demoniaca alla forza del vampiro. Buffy lo guardò e sorrise come se non stesse accadendo nulla di male, come se lei non fosse sospesa su un baratro di tenebra, come se non stesse per morire, come se il mondo fosse tornato alle gioie del passato.
Angel non poteva crederci, voleva opporsi alla decisione che la cacciatrice aveva ormai preso e che lui riuscì a leggerle negli occhi, così la tirò più forte a sé, ma Buffy gridò di smetterla e poi sussurrò una frase che Angel avrebbe ricordato solo molto tempo dopo: “sarò io il suo punto debole”. Dopodiché il vampiro non sentì più nulla, la vide solo cadere giù e scomparire nelle tenebre. Non vi fu alcun bacio, nessun abbraccio, nessun addio… solo silenzio e oscurità. I vampiri toccati dalla luce del sole sembravano nutrirsi di quel calore invece di temerlo come un tempo, e scagliandosi contro le giovani cacciatrici le annientarono.
Le prescelte morivano come insetti cadendo al suolo e venendo assorbite dalla tenebra. I cuori di alcune streghe vennero ghermiti dal potere del Primo e volontariamente si gettarono in quel burrone oscuro. Angel rimase immobile un secondo, avvolto dal caos della battaglia, prima di scaricare la sua rabbia, la sua tristezza contro ogni vampiro gli si parasse difronte. Lo scontro durò giorni, finché i sopravvissuti non furono costretti a rifugiarsi nel sottosuolo, mentre i vampiri continuarono a banchettare e a cacciare le loro vittime alla luce del sole.
«Ehi Angel? Angel? Ma sei sveglio? Smettila di guardare con quegli occhi la statua di Buffy…» ripetè Aimee strappando il vampiro ai suoi ricordi.
«Certo che è sveglio, scema.» la rimbrottò il fratello «non vedi che ha gli occhi aperti!»
«Ragazzi, lasciatelo stare, è sempre stato un po’ strano. Andate ad aiutare Willow con l’incantesimo, qui ci penso io.» intimò Xander alzandosi e affiancando Angel.
«”Sarò io il suo punto debole”…» mormorò il vampiro.
«Pensi ancora a quella frase eh?»
«Si. Ci penso da anni ma non ho ancora capito cosa intendesse» rivelò guardando accigliato la statua. «Eh ragazzo mio, così ti farai solo venire un forte mal di testa. Se non l’hai capito finora, non credo che la capirai mai.» Xander fece spallucce e si voltò per andarsene.
«“Ragazzo” a me?» borbottò Angel girandosi verso Xander «Ehi, sono comunque più vecchio di te!» affermò alzando la voce per farsi sentire, ma Xander, orgoglioso, aveva già voltato l’angolo ed era troppo lontano per sentirlo. Il vampiro sospirò, tutto era davvero cambiato in peggio.
Dopo aver dato un ultimo sguardo alla statua di Buffy, Angel si avvicinò a Illirya.
Il demone aveva di nuovo assunto l’aspetto di Winifred, questa volta per togliersi di torno i bambini che la stavano esasperando. Quando Angel la guardò represse il senso di colpa, cosa che Illirya avvertì grazie ai suoi poteri, quindi, annoiata, roteò gli occhi e gli si avvicinò mutando aspetto: la pelle bianca e liscia divenne blu e squamosa, i capelli castani cedettero il passo a una chioma nera e crespa, e il volto dolce di Winifred venne oscurato da sfumature violacee e da occhi blu, opachi, che le conferirono un’aria malaticcia.
La sua espressione era impassibile, ma dalle sue labbra uscì un avvertimento che informò Angel del pericolo imminente. «Invece di ripensare alla tua amata Buffy “l’Ammazzavampiri” ti farà piacere sapere che i vampiri veri stanno arrivando.». Il Primo grazie all’ultimo contatto avuto con Willow aveva incrinato l’incantesimo protettivo scagliato dalla strega sul territorio. Ci sarebbe stato un nuovo attacco e da lì a poco tutto sarebbe stato travolto dal caos. Illirya era riuscita per pochi secondi a toccare l’essenza del Primo quando aveva liberato Willow dal dolore, e tanto era bastato affinché avesse solo la percezione di ciò che stava per accadere.
Il vampiro si mosse rapidamente, cercò la strega dai capelli rossi, Taissa e i gemelli Keen, ma non li trovò. Chiese a Xander, avvertendolo di preparare le armi e di riunire le altre cacciatrici, ma il vecchio non seppe dire dove Willow si trovasse. Fu proprio quando Angel la scorse da lontano e fece per raggiungerla che il soffitto cadde sbarrandogli la strada e distruggendo la sala principale del bunker. Seguirono urla di terrore e grida di guerra. I vampiri erano numerosi, invasero la sala in pochi istanti ringhiando e mostrando i loro musi deformi pronti ad attaccare e a uccidere. Angel ne bruciò alcuni e tagliò la testa ad altri, unici modi con cui poter contrattaccare quelle creature.
Illirya avanzò sorridente verso la battaglia e spazzò via un gruppo di vampiri pronti ad azzannare due giovani stregoni.
Quando cercò di attaccarne altri dovette fermarsi improvvisamente, “Raggiungici” diceva la voce femminile che si era insinuata con prepotenza nella sua mente. Illirya si voltò di scatto e localizzò con facilità Willow, Taissa e i gemelli. Annoiata e infastidita dall’intrusione della strega decise comunque di raggiungerli e con un salto fu subito dall’altro lato della sala.
La situazione divenne critica quando il Primo fece il suo ingresso in battaglia sotto forma di miasma oscuro.
«Willow, non eravamo preparate, non riusciremo mai a completare il rituale.» gridò Taissa cercando di sovrastare il rumore delle grida e delle armi.
La strega dai rossi capelli la ignorò e si concentrò sul marchio magico a tre punte inciso sul pavimento. Disse a Illirya di porsi al centro del disegno e le consegnò il cristallo che Xander era riuscito a procurarle mettendosi in pericolo. Guardò poi Aimee e Jaime e ordinò loro di chiudere il cerchio magico prendendosi per mano. Nel mezzo il simbolo a tre punte iniziò a brillare « invece ci riusciremo, era proprio questo il momento che stavamo aspettando!» affermò Willow mostrando un ghigno. Dopo di ché il bunker venne invaso da una luce accecante.