Distopia è la rubrica in cui ci immaginiamo i futuri distopici delle Serie Tv, provando a proiettare le storie tanti anni dopo la loro conclusione televisiva. Oggi tocca a Buffy L’Ammazzavampiri, 50 anni dopo la sua fine.
Per la prima volta dopo tanto tempo l’idea di passeggiare in superficie non venne accostata alla paura di morire. Eppure, molti ancora non credettero di essere al sicuro, così rimasero nascosti dopo la battaglia. L’aver vissuto per così tanti anni sottoterra con il terrore a fior di pelle impedì a molti di assaporare quell’improvvisa libertà, ma Willow (interpretata da Alyson Hannigan) comprese. Con loro vivevano anche persone normali, che avevano visto morire i loro cari senza poter fare nulla, e l’idea di poter perdere qualcun altro solo per salire in superficie non gli sembrò allettante.
Xander, per quanto avesse dimostrato una certa empatia nei loro confronti, quel giorno li ignorò. Era troppo abituato alla battaglia, e per nessun motivo la paura lo avrebbe fermato dal godersi quei fugaci momenti di felicità. Al suo fianco c’erano Aimee e Jaime che lo aiutavano, impedendogli di inciampare sui resti del soffitto: il vecchio li amava come se fossero sangue del suo sangue. Li portò via da Cleveland, tanti anni prima, salvandoli da un’imboscata organizzata dai vampiri, che tuttavia riuscirono ad avere la meglio sui genitori dei gemelli.
“Buffy L’Ammazzavampiri”, pensò nuovamente Willow, contemplando il paletto che teneva nella mano destra.
Non gli era servito neanche questa volta, ma continuava a portarlo con sé da decenni: un paletto di legno di frassino, inutile con la nuova generazione di vampiri, ma ricco di così tanti ricordi. Poi posò lo sguardo sul Bow Bridge e ricordò che, solo qualche ora prima su quel ponte, Xander avrebbe potuto perdere la vita. Sospirò, era felice della vittoria ma al tempo stesso una sensazione fastidiosa, di incertezza, non la abbandonava. “Non sarà stato troppo facile?” ripeté a se stessa, e ci ripensò più volte quel pomeriggio, aspettando e osservando il tramonto seduta sotto un albero, meditando.
Chiuse gli occhi e si concentrò sul suono della natura, affondò le mani nel terreno percependo l’essenza e il potere della terra, dalla superficie fino alle più sconosciute profondità. Poi lasciò che quello stesso potere la investisse rigenerando le ferite, scacciando la debolezza e allontanando i pensieri più tristi. Quando aprì gli occhi, Taissa sedeva al suo fianco.
«Così…ce l’abbiamo fatta!» disse Taissa portandosi le gambe al petto e appoggiando il mento sulle ginocchia. Willow annuì «Sei stata coraggiosa.»disse sfiorando la mano che la ragazza aveva poggiato accanto alla sua. «Io invece credo di essere stata una codarda. Mi dispiace Willow, non avrei mai dovuto dubitare di te in quel momento.».
La strega dai capelli rossi si spostò per guardarla degli occhi, lasciando che ci fossero pochi centimetri tra i loro volti. «Hai combattuto i vampiri, li hai tenuti lontani dal rituale, hai aiutato le cacciatrici in difficoltà, i più piccoli e gli umani. Taissa (che nella nostra immaginazione ha il volto di Elizabeth Debicki) un momento di incertezza non ha valore, se paragonato a tutto questo!» poi la baciò sulla fronte e ritornò al suo posto. Taissa cercò di trattenere le lacrime, ma non ci riuscì. Willow non disse nulla, lasciò che si sfogasse e che si addormentasse lì, sul suo grembo.
Pensò di nuovo a Buffy (interpretata da Sarah Michelle Gellar che ha parlato di un possibile reboot) e sperò che dopo tutto quel tempo l’amica potesse finalmente riposare in pace.
Qualche giorno dopo i preparativi erano pronti: avrebbero lasciato quel bunker e si sarebbero spostati a nord per congiungersi con le streghe di cui Willow e gli altri avevano percepito il potere settimane prima. Il momento di ricostruire una mondo pacifico era arrivato, anche se tutti erano consapevoli del fatto che sarebbe stato difficile. I vampiri non erano stati sterminati, ma l’aver sconfitto il Primo li avrebbe di certo fatti scomparire per un po’. Mentre Willow e Xander raggruppavano gli ultimi Grimori, la loro attenzione venne attratta dal vampiro che, solo, guardava la statua di Buffy.
I due amici si guardarono e senza dir nulla misero da parte la scatola con i Grimori e si avvicinarono a Angel.
«Non possiamo portarla…» disse Xander con un filo di voce, riferendosi alla statua, che tuttavia bastò affinché il vampiro lo sentisse. «Lo so!» la risposta fu secca, fredda e ad essa seguì un silenzio d’imbarazzo. Willow comprese ciò che il vampiro stava provando, così poggiò una mano sulla sua spalla, Angel non si sottrasse. Poi, dopo un lungo silenzio, rivelò di aver finalmente compreso il significato della frase che Buffy gli aveva sussurrato prima di morire.
«Credo di averlo capito anche io!» ammise Willow. L’unico che sembrò confuso fu Xander, che abbandonò il tono pacato e rispettoso per chiedere senza remore cosa volesse intendere la cacciatrice quel giorno. «E non crediate di potermi ignorare!» aggiunse alla fine.
«Ma come, Xander tu non eri forse più vecchio e più saggio di me? Dovresti averlo compreso!» Angel (ecco che fine ha fatto l’attore della serie) si beò della risposta e dell’espressione che vide comparire sul volto dell’amico, rosso di rabbia.
«Smettetela voi due, non imparerete mai.» si intromise Willow cercando di essere superiore. «Quel giorno, prima dell’ennesima battaglia, diedi a Buffy il primo cristallo celestiale. Riuscimmo a trovarlo dopo due anni di ricerca, e ingenuamente credemmo che bastasse la forza di uno di loro per annientare il Primo con la maledizione bianca.» Willow ora guardava con un misto di malinconia e soddisfazione il volto della statua «Così quando Buffy… cadde e le tenebre la avvolsero pensò, credo, che il male primordiale sarebbe stato sconfitto. Ma così non è stato e lo sappiamo tutti.».
«Ma quella luce che ha squarciato il Primo dall’interno…quella luce» Angel la interruppe.
«Si Angel, credo anch’io che la luce che abbiamo visto uscire da quelle tenebre fosse il quinto cristallo, credo che la sua potenza sia stata chiamata dai quattro che avevamo usato nel rituale.».
«Quindi mi state dicendo che Buffy era viva per tutto questo tempo nel Primo?» irruppe Xander bianco in volto. Ma Willow si affrettò a negare «Buffy non è viva, ma una parte della sua anima si, quella a cui il cristallo si era aggrappato dopo la sua morte. Credo sia rimasto dormiente nell’oscurità aspettando il richiamo dei suoi pezzi gemelli.».
Xander sospirò deluso e guardò la base della statua, dove era stata riportata la data di morte: 22 dicembre 2033, tre anni dopo l’inizio di tutto. L’idea di non poter portare quel ricordo con loro era doloroso ma tutti e tre sapevano che avrebbero sempre portato nel cuore il volto della cacciatrice e che, il suo ricordo, li avrebbe aiutati nei momenti di difficoltà e dì sconforto proprio come aveva fatto negli ultimi vent’anni.
Willow e Xander lasciarono che Angel restasse lì un altro po’, da solo, mentre loro si diressero in superficie con gli ultimi bagagli, pronti per un nuovo inizio.