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Buffy L’Ammazzavampiri Distopia – 50 anni dopo la fine: i cristalli e il demone (Episodio 3)

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Distopia è la rubrica in cui ci immaginiamo i futuri distopici delle Serie Tv, provando a proiettare le storie tanti anni dopo la loro conclusione televisiva. Oggi tocca a Buffy L’Ammazzavampiri, 50 anni dopo la sua fine.

Aimee cercava di imparare un nuovo incantesimo quando il fratello irruppe nella sua stanza gridando e danzando. Era euforico per una nuova scoperta che certamente li avrebbe cacciati di nuovo nei guai. Lei cercò di ignorarlo e si impose di non ascoltare quello che lui volle dirle, ma Jaime sapeva essere convincente e, non appena terminò la sua arringa, la piccola cacciatrice avvertì un misto di curiosità e agitazione crescerle in petto, che la spinse ad accettare di seguirlo. 

Chiuse il Grimorio e si affacciò furtiva sperando che Taissa non fosse nei paraggi. Una volta confermato che la via fosse libera, i due gemelli uscirono rapidamente dal bunker. Sfruttarono una passaggio nascosto e creato da Jaime con la magia, sapevano entrambi quanto fosse pericoloso, ma l’idea di poter affondare i piedi nell’erba umida e fresca e di poter respirare aria pulita li rendeva impavidi. 

Buffy L’Ammazzavampiri

All’epoca avevano dieci anni e credevano di essere talmente forti da poter contrastare qualsiasi vampiro con uno schiocco di dita. Quella mattina primaverile decisero di uscire recandosi allo stagno. Una volta giunti sulla riva Jaime prese la mano di Aimee e con essa indicò un punto nell’acqua ristagnante.

«Cosa? Non c’è nulla qui!» rispose Aimee arricciando le labbra, ma poi gli occhi le brillarono quando vide un tenue luccichio emergere tra le alghe. Lasciò andare la mano di Jaime e si inginocchiò sporgendosi sull’acqua. Il fratello la trattenne impedendole di caderci dentro, ma anche lui continuò a guardare stupefatto quello sfavillio ipnotico.

Decisero di avvicinarsi di più, così Aimee pronunciò parole confuse, sommesse, e i rami dell’albero che li sovrastava si mossero. Si allungarono verso terra dirigendosi subito dopo verso centro dello stagno, quindi Aimee si aggrappò mantenendo un’espressione corrucciata – al fratello sembrò che stesse impiegando tutte le sue forze. Alla fine la bambina arrivò a destinazione e, piegandosi, tirò fuori dall’acqua un cristallo dalle venature celesti. 

Il fratello emise un urlo di conquista e le disse di tornare a riva, ma Aimee rimase immobile con gli occhi fissi sulla sponda opposta dello stagno. Jaime continuò a chiamarla ma la sorella non si voltò, cercò di seguire il suo sguardo riuscendo a mettere a fuoco un’ombra che si mostrò in tutto il suo orrore: un vampiro. Così saltò sul ramo dell’albero a cui Aimee si era aggrappata e quando la raggiunse la scosse. Notò che lo sguardo non era rivolto alla creatura bensì era assente. Jaime trasalì ma continuò a scuoterla dalle spalle sperando che si destasse, il vampiro invece era sempre più vicino e l’unica cosa che in quel momento Jaime pensò fu: “siamo spacciati”. Poi si diffuse un accecante lampo di luce, lui chiuse gli occhi e si strinse alla sorella proprio nel momento in cui il vampiro si scagliò contro di loro.

Passarono diversi minuti prima che Jaime riaprisse gli occhi e quando lo fece notò che Aimee lo guardava attentamente e con aria dubbiosa. 

«Perché stai piangendo?» chiese la bambina. La prima cosa che Jaime fece fu guardarsi intorno terrorizzato. «M-Ma come Aimee, il vampiro! Ci ha attaccati era proprio…qui.» disse indicando il punto in cui la creatura sarebbe dovuta atterrare con il salto, ma non c’era nulla. Poi guardò la mano della sorella che nel pugno stringeva ancora il cristallo avvolto da una luce fioca.

Buffy L’Ammazzavampiri

«Aimee è stato il cristallo? »

«A far che? Jaime stai delirando, qui non c’era nessun vampiro. Ho preso il cristallo, mi sono voltata e tu eri dietro di me a piangere e a tremare. Che bambino fifone che sei! Buffy non sarebbe fiera di te.» disse fingendo un tono di superiorità. Alla fine decisero che fosse giusto tornare prima del tramonto, anche se Jaime rimase convinto della sua versione dei fatti: il potere di strega e di cacciatrice che Aimee racchiudeva in sé aveva risvegliato quella luce. Quando rientrarono, tutti si erano accorti della loro assenza e li rimproverarono duramente per essere usciti senza protezione. Solo Willow, la sera, li abbracciò e chiese loro del cristallo provocando una reazione di stupore nei gemelli che avevano cercato di nasconderlo meglio che potevano. La strega rispose che si trattava di un oggetto potente e che lo aveva percepito non appena i due avevano fatto ritorno. 

Negli anni Aimee avrebbe appreso da Willow che di quei cristalli ne esistevano altri, cinque per la precisione. Insieme costituivano il cristallo celestiale con cui, forse, un giorno il Primo sarebbe stato distrutto per sempre. 

Il mito di Buffy non sarebbe stato più l’unico e solo ad essere tramandato nei secoli.

Quella notte, sei anni dopo il ritrovamento del cristallo, nel bunker invaso dai vampiri, Aimee, Willow, Jaime e Illirya (Tra i protagonisti di Angel) avrebbero cambiato di nuovo la storia del mondo con l’aiuto di quelle pietre.

I due gemelli guardarono Willow, tutti e tre avevano un frammento di cristallo celestiale legato al collo, Illyria stringeva invece tra le mani quello rubato da Xander ai vampiri. La strega dai rossi capelli li guardò con fermezza, annuì e chiudendo gli occhi iniziarono a intonare una litania. Illyria lasciò che la magia la investisse e capì di dover essere un tramite, un catalizzatore. Avvertì il potere scorrere attraverso il suo corpo, si sentì rinvigorita dopo tanto tempo, come se potesse sprigionare ogni fibra del suo essere fino a quel momento incatenato. Fu grazie alla sua immortalità e alla sua forza di demone primordiale che Willow e gli altri riuscirono a contenere e a indirizzare la luce del cristallo celestiale contro il Primo e molti dei suoi vampiri.

Nel momento stesso in cui la luce investì il miasma mortale sembrò non accadere nulla, quella nebbia oscura restava immobile annientando ogni forma di vita. Poi qualcosa cambiò, videro una luce provenire dal miasma stesso, come se un altro fascio luminoso lo stesse squarciando dall’interno per ricongiungersi con il raggio dei cristalli provocato da Willow e gli altri. Così il Primo perse pian piano potere diradandosi del tutto.

Il male primordiale venne contaminato dalla luce celestiale che, grazie ai cristalli, scagliò su di lui la maledizione bianca. L’evento provocò un terremoto che causò la caduta di altre macerie, le cacciatrici si misero al riparo mentre molti dei vampiri furono spazzati via abbandonando le loro vittime. In pochi istanti il bunker era vuoto, distrutto, silenzioso e illuminato dalla tiepida luce del mattino. 

Angel (così diverso da Spike) guardò la statua di Buffy e capì finalmente il significato delle parole che la ragazza gli sussurrò prima di morire.

Angel si girò e raggiunse Willow, poi aiutò Taissa a sorreggere i fratelli Keen che erano svenuti ma sani e salvi. Illyria invece lasciò andare il cristallo contemplandosi le mani e il resto del corpo. Sul viso le si dipinse un’espressione contrita che ben presto venne sostituta da una piena di rabbia. Si era sentita libera, viva e ora era tornata prigioniera del vincolo imposto secoli prima. Trovò ironico che fosse stato un cristallo celestiale a renderla libera, anche se per poco tempo, così come trovò strano il fatto di essere stata proprio lei, un demone primordiale, il tramite prescelto per distruggere il male. Era tutto così confuso, e in apparenza contraddittorio… eppure aveva funzionato. Ma Illyria non si fermò a lungo in quel luogo, superò Angel e Willow con una falcata e uscì dal bunker con un salto, che le fece raggiungere la superficie, poi scomparve. 

Quando Aimee e Jaime ripresero conoscenza tutto era finito, il cielo che si intravedeva dalle macerie era terso e non poterono credere ai loro occhi. Aimee per prima cosa guardò il suo cristallo, era opaco e grigio, come se avesse esaurito tutto il suo potere. La ragazza sorrise perché quell’esito poteva significare solo una cosa: il Primo era stato maledetto e sarebbe stato divorato dalla luce celestiale abbandonando il mondo terreno.

Entrambi abbracciarono Taissa e Xander e cercarono Willow con gli occhi, la videro aiutare Angel a riporre i corpi in un angolo. D’improvviso capirono che nonostante tutto avrebbero pianto la scomparsa di molti amici e amiche che si erano battuti coraggiosamente per permettere loro di portare a termine l’incantesimo.

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