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Prison Break Distopia – Il mondo di Prison Break, 13 anni dopo

Prison Break
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Distopia è la rubrica in cui ci immaginiamo i futuri distopici delle serie tv, provando a proiettare le storie tanti anni dopo la loro conclusione televisiva.

*Allerta spoiler delle 5 stagioni di Prison Break.*

Colorado, 25 marzo 2025. Tredici anni dopo la liberazione di Michael Scofield e l’incarcerazione di Jacob Anton Ness, alias Poseidon, a Fox River.

Michael J. Scofield Jr., detto Mike, sta puntando la pistola verso suo padre. Jacob lo incita con un ghigno compiaciuto. Mike è calmo, poi spara. Michael cade al suolo esanime.

Poseidon Prison Break

E pensare che tredici anni fa sembrava tutto finito.

L’incubo di Poseidon sembrava superato. Le sue urla non risuonano più tra i corridoi di Fox River come il suo primo giorno: Jacob ha accettato con rassegnazione ogni ritorsione quotidiana di Theodore Bagwell, il quale invecchia ma non perde il gusto di torturarlo. Non valeva la pena uccidere Poseidon, Whip meritava molto di più. Così T-Bag ha scelto di onorare suo figlio rendendo un inferno ogni nuovo giorno dell’uomo in parte responsabile della sua morte. L’unica consolazione è il desiderio di vendetta verso la famiglia Scofield.

Jacob è stato abbandonato da tutti, ma c’è una persona che ancora potrebbe essere interessata a lui.

Questa persona è il figlio di Michael Scofield che ha cresciuto per anni come fosse il suo. Ha sempre avuto una certa influenza su di lui e se c’è una speranza di evadere da quel buco infernale è proprio sfruttando i sentimenti confusi che il ragazzo potrebbe nutrire nei suoi confronti. Jacob conserva ancora il suo potere persuasivo e riesce a ottenere il privilegio di inviare e ricevere posta. Così, al suo quattordicesimo compleanno, Jacob invia la prima lettera a Mike. All’inizio non ottiene risposta. Sara, Michael e Lincoln non hanno voluto dargli troppe spiegazioni sulla vicenda per evitare di traumatizzarlo, ma quei giorni caotici e il rapimento sono ancora ricordi vividi.

Mike Jr Prison Break

Poseidon è un abile manipolatore e sa come farsi strada nella mente del ragazzo.

Le lettere diventano ogni anno sempre più cariche di dettagli agghiaccianti sul conto dei suoi genitori. Jacob racconta a Mike di come suo padre lo abbia manipolato, sfruttato e incastrato; delle torture quotidiane di T-Bag, storico compagno di fughe di Michael, e di come all’inizio fossero tutti partner fino a quando non lo hanno tradito. In ogni lettera fa sempre riferimento a quei giorni passati insieme a giocare a baseball in giardino, e un dubbio dopo l’altro ottiene la sua fiducia incondizionata. In fondo quando Mike ha incontrato il padre biologico era solo un bimbo confuso, cresciuto con le storie eroiche che gli raccontava la madre. Idealizzava un padre che non conosceva mentre cresceva con Jacob, una figura paterna in carne e ossa. Mike però non riconosce in Michael quel genio che Sara aveva favoleggiato per anni e da quando è tornato vede in lui solo un uomo ordinario, noioso e tranquillo. La loro vita è finalmente pacifica e piena di positività fatta di gite, fiori, picnic e cene di famiglia.

Il ragazzo cresce sotto una campana di vetro mentre Jacob insidia in lui il dubbio.

Ora Mike ha 18 anni ed è un uomo. È ambizioso, intelligente e acuto e vorrebbe provare almeno un decimo di quell’azione che i suoi genitori hanno vissuto. Jacob, al contrario, lo incoraggia, gli racconta della CIA e delle missioni alimentando il desiderio di avventura del ragazzo. Non vuole studiare scienze o letteratura a Yale, come suggerisce Sara. Lui vuole adrenalina, vuole salvare il mondo e sventare complotti. Tutto il contrario dei suoi genitori e suo zio che si sono ritirati e ora sprecano le giornate a coltivare piante esotiche nel vivaio di famiglia.

Prison Break

Jacob è scaltro, sa che Mike è furbo, onesto e di buon cuore e non può chiedergli esplicitamente di tirarlo fuori da Fox River. Così lo manipola per anni dicendogli quello che vuole sentirsi dire un ragazzo ambizioso, sensibile alle ingiustizie e con il sogno di fare qualcosa di eroico. Sarà Mike stesso a comunicargli che lo farà evadere: il piano è semplice e si basa sulle mappe che proprio Michael aveva disegnato anni prima. Jacob non deve fare nulla, deve solo aizzare T-Bag contro di lui per farsi picchiare a sangue. Tumefatto e con il volto sfigurato, Jacob verrà portato in infermeria dove ingoierà una micro pastiglia recuperata dalle polveri presenti sulla carta delle lettere di Mike, ricoperte di una sostanza che ingerita simula una morte apparente. Il suo corpo verrà trasferito in obitorio, proprio secondo i piani.

Quella notte, alle 21:30, Mike viola i sistemi di sicurezza del braccio A e apre tutte le porte delle celle. Il caos si riversa nei corridoi, T-Bag è fuori controllo e tutta la sua rabbia repressa esce in un’escalation di follia. Non ci sarà speranza per lui. Mentre tutti sono impegnati a sedare la rivolta, Jacob si risveglia, sostituisce il suo presunto cadavere sfigurato con un altro e, seguendo le indicazioni criptate che Mike gli inviava per posta, entra in quelle stesse intercapedini dove Michael e i suoi erano passati, segue il tunnel sotterraneo ed esce dall’altra parte della recinzione di Fox River.

Jacob è libero.

Il primo piano di fuga di Mike ha funzionato, adesso può dare il benvenuto alla sua nuova vita. Non si rende ancora conto però di essere stato manipolato. Ora che è in libertà e tutti lo credono morto, Jacob può sfruttare il ragazzo per pareggiare qualche conto, formare una squadra di mercenari assetati di sangue e con il tempo riguadagnare la posizione di potere che aveva. Seguirà un anno frenetico nel quale – senza saperlo e con motivazioni ambigue da parte del suo nuovo mentore – Mike si macchierà di crimini molto gravi. Il ragazzo inizia a sospettare che Poseidon – che ora si fa chiamare Seth, dio della violenza, del caos e della forza – non sia quello che crede, ma per la prima volta si sente utile, valorizzato ed elettrizzato.

Jacob ha tutto per la sua nuova operazione, Operazione Shabaka, può finalmente liberarsi del ragazzo e attuare il suo piano di vendetta. Il primo passo sarà quello di far ricadere la colpa su Mike per tutti i reati compiuti in quel folle anno. Poi costringerà Michael, Sara e Lincoln a costituirsi per lasciarlo libero.

Michael Scofield

I federali rintracciano Mike che riesce a scappare. Non capisce cosa stia succedendo e chi lo stia incastrando. Jacob gli fa credere che dietro c’è suo padre che ha scoperto il loro piano e ora cerca di sabotarli. Mike è sconvolto, è ricercato per dei reati che non sa neanche di aver commesso, è solo e non sa di chi fidarsi. Jacob gli suggerisce di fuggire in un luogo sicuro in Colorado che lui stesso usava quando era alla CIA.

Jacob non ha più bisogno di Mike, deve fare solo un’ultima mossa prima di pareggiare i conti.

Michael, Lincoln e Sara sono ignari di tutto. Da quando sono liberi l’unica loro preoccupazione è stata quella di restare al sicuro, godersi una vita non in fuga e tenere fuori dai guai il piccolo Mike. Credono che loro figlio sia a New York a studiare microbiologia! Non appena sentono al telegiornale che Mike è ricercato il loro mondo va di nuovo in frantumi. Come è possibile? Perché è coinvolto in una cosa simile?! Credono che non ci sia più nessuno che voglia far loro del male e che Jacob sia morto un anno prima.

Michael ha smesso da un pezzo di fare piani, origami e complessi calcoli mentali, è stanco. Il 21 marzo arriva un pacco davanti alla loro porta di casa: delle coordinate GPS, una foto di Mike imprigionato e alcune istruzioni. Michael, Lincoln e Sara non riescono proprio a capire chi possa esserci dietro. Per la prima volta il genio della fuga non ha nessun piano e si sente perduto.

Prison Break

Decidono di andare all’incontro il 25 marzo in Colorado.

In una radura polverosa vedono arrivare una macchina. A bordo c’è Poseidon, ora Seth! Non riescono a crederci, come fa a essere vivo e perché è lì? Troppe domande e troppo in fretta. Il vantaggio di Michael è sempre stato quello di essere tanti passi avanti rispetto al suo nemico, ma credeva che quei tempi fossero finiti e di non avere più nemici. Jacob scende dal pick-up, ma anche lui sembra stranamente sorpreso. Non fanno in tempo a dire una parola che arriva un’altra auto. Questa volta è Mike. Da lontano sentono il suono delle sirene: c’è poco tempo. Mike estrae la pistola e spara. Prima suo zio Lincoln, poi sua madre Sara e infine, tra lo sguardo sorpreso ma compiaciuto di Jacob, spara a suo padre. Mike guarda Seth, poi rivolge la pistola verso se stesso e preme il grilletto.

L’intera famiglia Scofield è a terra.

Le sirene sono sempre più vicine, Jacob prova a scappare ma è accerchiato da elicotteri e camionette blindate. È in arresto e questa volta per tantissimi capi d’accusa tra cui evasione, complotto internazionale, terrorismo e infine l’omicidio di Micheal, Sara, Lincoln e Mike: dovrà scontare la pena presso l’ADX-Florence Supermax Facility – noto anche come The Alcatraz of the Rockies – uno dei carceri di massima sicurezza più atroci degli USA dove i detenuti sono in isolamento totale.

Poseidon Jacob Prison Break

Sono passati tre mesi dalla detenzione.

Per Jacob ora c’è solo isolamento e rimpianto, ma almeno il suo nemico è morto. Finché sotto la fessura della porta qualcuno inserisce qualcosa: 4 origami. Mike ha impiegato qualche mese a capire che Jacob lo stava usando, ma ha deciso di risolvere tutto da solo sfruttando le lezioni apprese quando origliava i discorsi dei grandi. Michael Scofield è stato salvato e battuto in astuzia dall’unica persona che avrebbe potuto farlo, suo figlio. Non è riuscito a prevedere neanche una sua mossa e per la prima volta è stato l’ignara pedina di un piano architettato ad arte.

Una vita tranquilla non è adatta a delle menti come le loro. Lincoln che consegna piante esotiche a domicilio non è mai stato credibile. Mike è stato raggirato, ma ha rimediato senza chiedere aiuto, dimostrando di non essere più un ragazzino. In fondo suo padre diceva che a volte il modo migliore per proteggere le persone che ami è quello di stargli il più lontano possibile. Con i crimini che ha commesso a sua insaputa per volere di Jacob, per lui non ci sarebbe stato scampo dal carcere. Fingere la sua morte e quella dei suoi cari era l’unica mossa da fare, una mossa che proprio Michael gli aveva insegnato.

A quanto pare per la famiglia Scofield e Burrows l’unica via di fuga è la morte, almeno quella apparente.

Adesso sono tutti liberi.

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