Noi tanto bene non stiamo, ma neanche i personaggi di Doc – Nelle tue Mani 3 scherzano. Se nelle prime puntate il buon Doc andava nell’orto lasciando i pazienti tra la vita e la morte, nella seconda porta i suoi specializzandi in sartoria per insegnargli a utilizzare aghi e strumenti annessi. Questa parte della Fiction dice molto sulle università italiane e sulla pratica che fanno fare ai loro studenti, ma non è questa la sede adatta per parlarne: sono gli studi Mediaset di Barbara D’urso. Ah no? Scusate. Insomma, tra personaggi sempre più esauriti e Vis a Vis di un certo tipo, la terza e la quarta puntata di Doc – Nelle tue Mani 3 ci fa entrare nel vivo della storia confermandomi una cosa che personalmente ho sempre saputo: i medical drama non sono per me. In poco più o meno di 120 minuti mi sono sentita tutte le malattie addosso. Anche quelle che credevo debellate. Doc, abbi pietà di me.
Tra Federico che va via e ritorna dopo una sbronza e Giulia che friendzona Damiano, il piatto è servito. Ecco le folli pagelle della terza e quarta puntata di Doc – Nelle tue Mani 3
Andrea Fanti: Un breve salto in sartoria
Voto: 6 1/2
Nessuno è perfetto amici, neanche il nostro Doc che, tra un sequestro di paziente e l’altro, porta i suoi specializzandi in sartoria per spiegargli come si faccia a utilizzare un ago senza peggiorare la salute già precaria di un paziente. Tempi duri per il nostro Andrea Fanti.
Damiano Cesconi: Orgoglio e pregiudizio
Voto: 5 1/2
E’ inutile che ti metti con questo sguardo, amico: la friendzone arriva anche per i figoni da paura. Evitiamo di essere ipocriti e ammettiamo che tra lui, Andrea Fanti, Riccardo e Federico non sapremmo neanche noi dove andare a sbattere la testa prima. Probabilmente tra un prelievo e l’altro chiameremmo Queen Mary chiedendole di organizzare una scelta last minute con i petali e Tina Cipollari in reparto. Ma noi non siamo lì, e chi c’è ha sicuramente più polso di noi, dato che riesce a chiudere la sua pseudo storia con Damiano senza la minima difficoltà. Le parole che il medico si sente dire sono quelle che tutti abbiamo sentito: non sei tu, sono io, ho bisogno di tempo. E’ inutile, la friendzone non conosce amici nonostante il suo nome. Siamo tutti sotto il suo occhio vigile. Alla fine, per cercare di portare avanti l’orgoglio, Damiano esce con una ragazza di cui a malapena ricorda il nome, giusto per dare un po’ di fastidio a Giulia. Un po’ come quel nostro ex che, per farci ingelosire, si è addirittura sposato procreando dei figli. Mamma mia, quante se ne inventano per avere un po’ di soddisfazione, vero Damiano?
Agnese Tiberi: Maga Magò presso se stessa
Voto: 3
Nelle scorse pagelle aveva un quattro, in queste un bel 3. Il primo voto era d’incoraggiamento, una sottile speranza che le cose potessero cambiare in qualche modo. Invece la nostra ex moglie (che sembra una suocera stile Stephanie di Beautiful) torna più agguerrita che mai riservandoci ancora una volta le stesse mosse. La maggior parte dei suoi dialoghi con Andrea finiscono con una chiamata al professore a cui, puntualmente, dice che l’ex sta recuperando la memoria. Puntualmente, dopo questa rivelazione (che giuriamo, il professore ha capito, non serve chiamarlo ogni giorno come i call center) chiude la chiamata senza dire o fare nulla. Almeno che la nostra amica non sia Maga Magò, non può far nulla per evitare che il suo ex marito riacquisti la memoria. Ma che cavolo, comunque, ci pensate che non fai in tempo a lasciarti che subito vogliono mandarti al manicomio?
Giulia Giordano: Ti amo, ti odio, mi fai una raccomandazione?
Voto: 7
E’ più o meno Giulia Giordano a spiegarci come funzioni il sistema italiano. Dopo un piccolo riassunto deprimente della vita, che la porta a chiedere aiuto ad Andrea, la giovane Giulia friendzona Damiano, si riavvicina ad Andrea chiedendogli anche un aiuto per diventare primario e infine asfalta Maga Magò in un confronto da cui ne esce vincente in poco meno di 60 secondi, e tutto questo in sole due puntate. Pensate che cosa riuscirebbe a fare se diventasse primario: probabilmente il 90% dei problemi della sanità italiana sparirebbero nel nulla. Ma che diciamo, ma no. Non fatela primario: fatela direttamente ministro della sanità, così se arriva un’altra pandemia la manda da dove è venuta in mezzo secondo. E i pipistrelli muti.
Federico Lentini: Il villain che diventa Dr. House
Voto: 8
Vorremmo tutti vivere la vita come Federico. Da specializzando che non riesce a fare un prelievo, a Dr. House dopo una notte passata a bere. Qualsiasi cosa ci fosse nel suo bicchiere, la vogliamo anche noi. Rimane meraviglioso il momento in cui, non beccando il punto giusto, si giustifica con il paziente esclamando Hai le vene nascoste. E dove se sono andate, Federico? A fare serata con te? Vene che giocano a nascondino a parte, il nostro amico Lentini ha già fatto breccia nel nostro cuore quando, tornando dal suo after, è riuscito a capire il sintomo di un paziente da piccoli gesti. Che fosse un personaggio promettente lo avevamo capito, ma che fosse anche Nostradamus non lo avevamo per nulla chiaro. Continua così amico, insegnaci come fare after per poi diventare degli illustri della medicina.
Riccardo Bonvegna: Severus Piton (ma con i vestiti della nonna di Neville)
Voto: 10+
Riccardo ci prova anche a essere severo, ma proprio non ci riesce. Cercando di darsi un tono alzando il dito, il nostro amico si rende poco credibile perfino per i suoi specializzandi per cui, intanto, comincia anche a provare un certo interesse (*Martina è appena andata a rispondere al telefono. Non è al momento presente*). Nelle scorse pagelle si era beccato un bel 10, in questa un bel 10+. Con tutti i traumi che sta accumulando, almeno una gioia gli va conferita. Non sappiamo cosa accadrà al suo personaggio, ma siamo certi di una cosa: da quell’ospedale ne uscirà sempre più esaurito e pieno. E come non capirti amico.
Considerazioni varie
Dopo il bel giretto in sartoria, il personale dell’Ambrosino di Milano torna in ospedale in pieno stile Avengers. Di base diamo un 10+ a tutto il gruppo, soprattutto perché cade dal cielo ogni volta che Giulia dà la stessa notizia. Sono tre anni che vuole scappare da quel posto per non vederli più neanche in cartolina, ma loro continuano ad accogliere la notizia come una novità. Sono dissociati dal mondo e dall’universo. Tengono i pazienti sotto sequestro ma ne mandano uno a dirigere l’orchestra per poi improvvisarsi Maria De Filippi in C’è Posta per Te per riunire una famiglia di fornai. E’ tutto così dissociato dalla realtà che non ce la facciamo a non amarli. Per voi solo 10+, e un giorno libero a settimana. Ci fate caso che, a parte il solito pub, questi non escono mai da lì? Ma il giorno libero in Doc – Nelle tue Mani è solo un’allucinazione collettiva? Chiediamo per un amico: lo specializzando Federico Lentini, che dice che si sarebbe anche fatta una certa.