Il palinsesto di Rai Uno ha un nuovo prodotto seguitissimo in prima serata, si tratta di Doc – Nelle tue mani, la cui prima stagione è andata in onda per la prima volta a marzo, per poi riprendere a ottobre a causa della pandemia ed è terminata da pochissimo. Ma come mai questa serie ha avuto tanto seguito? Qual è la ricetta segreta del suo successo?
Innanzitutto il fatto che ci sia una storia realmente accaduta come base per la serie. Infatti, Doc – Nelle tue mani è liberamente ispirata alla vita di Pierdante Piccioni, un primario del pronto soccorso noto come il Dottor Amnesia che, a seguito di un incidente stradale è finito in coma, per poi scoprire – al suo risveglio – di avere una grave amnesia a seguito di una lesione alla corteccia cerebrale.
Il dottor Piccioni ha parlato della propria esperienza nella sua biografia, intitolata Meno dodici. Dodici come gli anni di memoria che ha perso. Nel libro racconta della sua lotta per ricostruire il tempo dimenticato. Ovviamente una perdita di memoria così notevole l’ha messo alla prova sia dal punto di vista personale che professionale. Ha dovuto ricostruire ricordi e memorie con l’aiuto di amici e colleghi e si è ritrovato a dover studiare tutto ciò che era accaduto in quegli anni per poter riprende il lavoro.
Con una storia così forte alla base, gli autori sono stati in grado di costruire una serie decisamente interessante, una serie che si allontana dagli stereotipi della fiction italiana e che fa dei passi per avvicinarsi allo stile dei medical drama americani a cui siamo più abituati, con dei riferimenti continui a colossi del genere come Dr. House – Medical Division e Grey’s Anatomy (qui la recensione del season premiere) e tanti altri ancora.
La somiglianza con Dr. House è palese sia nel modo di arrivare alla diagnosi, sia per la condizione del protagonista, esso stesso sia medico che paziente. I continui richiami alla leggerezza e l’alternarsi prepotente tra le dinamiche amorose e quelle lavorative che – molto spesso – finiscono per mischiarsi, richiama indubbiamente Grey’s Anatomy. E ancora, la scrittura stessa del personaggio di Andrea è simile a quella di Max Goodwin di New Amsterdam proprio per via dell’empatia e dell’umanità che entrambi dimostrano prendendo a cuore ogni singolo caso e paziente.
Ma qual è esattamente la trama di Doc – Nelle tue mani e in cosa si differenzia dalla storia originale? Innanzitutto nella versione fittizia il protagonista, Andrea Fanti, che è interpretato dall’affascinante e bravo Luca Argentero, non perde la memoria in seguito a un incidente automobilistico, ma viene colpito da un proiettile sparato dal padre di un paziente deceduto per via di un errore medico. Miracolato perché una ferita del genere avrebbe potuto innanzitutto ucciderlo e – nella migliore delle ipotesi – provocare danni neurologici non indifferenti, Andrea riesce, invece, a mantenere tutte le sue funzioni cognitive e a tornare al lavoro seppur limitato nelle mansioni per via dell’amnesia.
Non può più essere il primario dell’ospedale e non può più esercitare come medico, dunque decide di ritagliarsi un nuovo ruolo e perciò diventa Doc. Il suo compito è quello di assistere gli specializzandi nella diagnostica delle condizioni cliniche dei pazienti e – successivamente – nella loro risoluzione. Pur non essendo a tutti gli effetti un medico, il personaggio di Argentero si distingue immediatamente come la mente brillante e geniale, colui che riesce ad arrivare alle diagnosi più improbabili e a trascinare nella sua brillante follia il resto degli specializzandi.
Ovviamente i fatti e i casi raccontati nella serie sono molto enfatizzati e romanzati, come è giusto che sia per un prodotto televisivo, c’è addirittura l’introduzione di una storia relativa alla corruzione e alla falsificazione dei risultati di un farmaco sperimentale per un ritorno economico, dunque i racconti divergono molto da eventi realmente accaduti. L’interpretazione di Argentero è, ad oggi, una delle sue migliori. Egli è stato capace di tracciare una differenza netta tra l’Andrea pre-incidente e l’Andrea post-incidente, una differenza fondamentale per capire lo sviluppo del personaggio e la sua stessa evoluzione. Perciò: complimenti Luca Argentero.
Ad accompagnare Argentero in questa avventura ci sono altri attori decisamente promettenti del panorama italiano. La prima, straordinaria nell’interpretazione, è Matilde Gioli che avrete visto ne Il capitale umano di Paolo Virzì. Matilde interpreta alla perfezione Giulia Giordano, la compagna di Doc al momento dell’incidente nonché uno dei medici più bravi e promettenti dell’ospedale. Il suo è un personaggio tutto d’un pezzo, plasmato sull’Andrea Fanti primario, l’Andrea prima dell’incidente, quello severo e implacabile, quello meno empatico e più freddo. Nonostante il suo approccio più rigoroso e inflessibile, la dottoressa Giordano è una fuoriclasse con i pazienti.
L’unico suo difetto, che poi difetto non è esattamente il termine giusto, riguarda la sua vita privata ed è la sua fissazione per il dottor Fanti che non le permette di guardarsi attorno e per guardarsi attorno si intende il suo non accorgersi di Lorenzo Lazzarini, il suo più fidato amico in ospedale, interpretato dall’amatissimo Gianmarco Saurino, con cui potrebbe formare una coppia straordinaria.
Gianmarco Saurino è noto per aver interpretato ruoli in diverse fiction di Rai Uno molto amate dal pubblico, da Che Dio ci aiuti, passando per C’era una volta Studio Uno e arrivando a Non ditelo al mio capo. Il suo personaggio in Doc – Nelle tue mani è quello di Lorenzo Lazzarini. Anche lui preparatissimo, bravissimo nel suo campo, un donnaiolo nella vita, ma un ragazzo dal cuore d’oro nel profondo con tante problematiche interessanti che nella prima stagione sono state appena approfondite, ma di cui sarebbe bello conoscere i dettagli. Dal rapporto con sua sorella ai suoi problemi sentimentali, passando per il brutto periodo della dipendenza da sostanze stupefacenti.
Poi ci sono gli specializzandi che sono la parte più divertente e interessante della serie, quella che in qualche modo ti riporta alle prime stagioni di Grey’s Anatomy. Elisa, Riccardo, Gabriel e Alba sono un po’ i MAGIC (così erano chiamati Meredith, Alex, George, Izzie e Cristina) di Doc – Nelle tue mani. Un gruppo estremamente diverso, ma che regala infinite gioie. È facile affezionarsi a loro e a tutti i loro dubbi, a tutte le sue paure, alle loro storie private e soprattutto a quelle romantiche. La relazioni tra Elisa e Gabriel e quella tra Alba e Riccardo sono – non a caso – le più apprezzate e amate dal fandom che su Twitter imperversa commentando ogni loro singola interazione.
Poi c’è Agnese Tiberi interpretata da Sara Lazzaro che è avrete visto in qualche episodio di The Young Pope e nel film di Francesco Amato, 18 regali. Il personaggio di Agnese è controverso e in continua lotta con se stessa e con i sentimenti che prova per Andrea, suo ex marito che – dopo l’incidente – è tornato a essere l’uomo di cui lei si era innamorata. Lei è la direttrice sanitaria dell’ospedale, è colei che regge sulle spalle l’intera baracca e forse è il personaggio più sottovalutato tra tutti. Potrebbe darci tanto, tantissimo. Agnese non è stata ancora scoperta, c’è molto da tirare fuori su di lei, partendo dal modo in cui ha affrontato la perdita di suo figlio, al suo rapporto con sua figlia Carolina e ai suoi sentimenti irrisolti con Andrea.
C’è anche il collante di ogni storyline, colei che sta sullo sfondo ma che è necessaria, indispensabile: ovviamente parliamo di Teresa, la caposala, interpretata da Elisa Di Eusanio. Teresa che un po’ ricorda Carla di Scrubs. È una donna pratica, preparata, pronta a intervenire in qualunque momento e a spronare chiunque a dare il meglio di sé. Anche questo è un personaggio su cui si potrebbe puntare e costruire molto.
E, come ogni serie che si rispetti, c’è anche l’antagonista, il cattivo per definizione che – in questo caso – è il dottor Marco Sardoni, interpretato da Raffaele Esposito. Marco Sardoni che per anni ha vissuto nell’ombra di Andrea e che subentra a lui nel momento dell’incidente. Sardoni che è la causa dell’errore che ha portato all’incidente di Doc e che gli ha causato l’amnesia. Lo stesso che ha tentato di incastrarlo nella falsificazione dei dati relativi alla sperimentazione di un farmaco per un mero tornaconto economico e la promessa di un trasferimento negli Stati Uniti.
Insomma, la fortuna di Doc – Nelle tue mani è di certo una storia intrigante, appassionante che ha come base una storia vera e non è da sottovalutare il cast molto talentoso capace di restituire un’interpretazione soddisfacente e quasi mai mediocre. Per essere un mediacal drama italiano, non ha nulla da invidiare a quelli internazionali e – in modo particolare – a quelli americani. Anzi, forse è anche meglio di tanti che ci sono in giro al momento.
Se dovesse capitarvi di sfogliare il catalogo di RaiPlay, vi consiglio di guardarlo. Non ve ne pentirete.