Il seguente articolo contiene SPOILER su Doctor Odyssey
Quel genio di Ryan Murphy è probabilmente nel periodo più prolifico della sua carriera. Infatti, dopo la recente Grotesquerie, su Disney+ è sbarcata anche Doctor Odyssey. Si tratta di un medical dai toni leggeri ambientato su una lussuosa nave da crociera, e in America ha già conquistato il favore dei fan. Quella di Ryan Murphy è una rivisitazione in chiave moderna (anzi, modernissima) del classico medical drama. Doctor Odyssey mescola gli elementi di questo genere a quelli della commedia grottesca. Joshua Jackson interpreta il protagonista, il dottor Max Bankman, medico carismatico e segnato da un passato complesso che deve ancora emergere con decisione. La serie è disponibile su Disney+ dal 28 novembre: i primi due episodi gettano le basi per un mix di casi medici surreali e dinamiche interpersonali a dir poco stravaganti. La nostra recensione.
Doctor Odyssey è il nuovo porto sicuro per gli amanti del medical drama
Nel primo episodio di Doctor Odyssey il pubblico fa il suo ingresso nell’ambientazione unica della serie, che viene presentata fin da subito come un vero e proprio “personaggio” in più. La nave da crociera Odyssey, infatti, vive di vita propria, tra il lusso dei propri spazi e la stravaganza dei suoi passeggeri. La nave è una città galleggiante dotata di tecnologie mediche all’avanguardia, il luogo perfetto per Max Bankman, il nuovo medico dell’equipaggio. Il suo arrivo lascia un po’ titubanti i due membri del suo team: l’assistente Avery Morgan e l’infermiere Tristan Silva. La prima, dopo aver lavorato per il precedente medico della Odyssey, avrebbe voluto prendere il suo posto. Dal canto suo, il dottor Bankman porta con sé una personalità magnetica ma anche un approccio arrogante che inizialmente lo mette in contrasto con l’equipaggio. Il pilota svela subito uno degli elementi centrali della narrazione: il “triangolo” amoroso tra i tre colleghi.
Tristan rivela a Max di essere profondamente innamorato di Avery, ma lo stesso Max si invaghisce della nuova collega. Il primo episodio mette al centro della trama il lato sentimentale dei suoi protagonisti, ma la soluzione agli intrighi amorosi della Odyssey è ben lontana. Un altro personaggio centrale e onestamente molto interessante è il capitano della nave, Robert Massey. Sarà la sua travolgente eleganza, sarà forse il doppiaggio di Luca Ward, ma tra i protagonisti della Odyssey, il personaggio interpretato da Don Johnson è uno dei più convincenti fino a ora. Capitan Massey è un grande sostenitore del nuovo dottore di bordo e, soprattutto, della sua preziosa nave, di cui parla continuamente con estrema fierezza. Ryan Murphy ha scelto di ambientare la serie in un contesto attuale – è immediato il riferimento al post-pandemia – dando dunque importanza alle inevitabili trasformazioni sociali.
Ryan Murphy preferisce giocare in casa con una serie di personaggi tendenti all’ambiguità e a una eccentrica visione della vita
Il protagonista, interpretato da Joshua Jackson, è un medico altamente qualificato con esperienza internazionale. Il suo approccio, che abbiamo definito arrogante non di proposito, si sposa perfettamente con i toni dell’intero equipaggio. Anche i suoi nuovi colleghi risultano essere un po’ troppo pungenti nello spirito. Il trio funziona bene, ma a volte si ha una sensazione di eccesso smodato, accentuato dalla rapidità del susseguirsi degli eventi. Doctor Odyssey tenta di cambiare le regole del gioco, riprendendo la più classica delle strutture episodiche e rivisitandola con una più ampia gamma di casi (clinici) per episodio. Da un lato è un tentativo più che apprezzabile che si sposa benissimo con le caratteristiche dei personaggi e, soprattutto, di Ryan Murphy. Ma d’altra parte potrebbe rivelarsi un escamotage un po’ troppo azzardato per i fan di questo genere, che tendenzialmente ricercano stabilità e canonicità.
Questo aspetto di Doctor Odyssey è comunque apprezzabile ai fini dello spettacolo. Per i fan più conservatori del genere si tratta di un potenziale scoglio, ma per i neofiti – e più in generale per chi ama Ryan Murphy – si gioca tutta un’altra partita. Ogni episodio racchiude i fatti di un’intera settimana di navigazione, e questo rende la trama delle singole puntate più intensa. Il secondo episodio è addirittura tematico, e questo dà la possibilità al pubblico di esplorare determinati aspetti della psicologia dei personaggi. E’ vero che tutto ciò è in funzione dello sviluppo orizzontale dei protagonisti principali, ma è altrettanto vero che tali elementi sono emersi, fino a ora, con il contagocce. L’unico personaggio che è riuscito ad “aprirsi” al pubblico nei primi due episodi è il Capitano Massey. L’eccessiva condensazione dei casi e l’assurdità di molti di essi può rappresentare un problema non da poco per la riuscita finale della serie.
Il vero punto forte di Doctor Odyssey è rappresentato dal suo cast e della possibilità di spaziare con i personaggi secondari
La mancanza di punti di riferimento e la ristrettezza del cast principale spalanca le porte a Doctor Odyssey per giocare con la fantasia: Ryan Murphy docet. Non si tratta soltanto di casi clinici assurdi e di una situazione costantemente critica, quanto più delle personalità in gioco nel mosaico della serie. Nei primi due episodi spicca la presenza di personaggi del calibro di Chord Overstreet, vecchia star di Glee. È anche lato special guest – o meglio, soprattutto – che Ryan Murphy preferisce giocare in casa. L’impostazione che l’autore ha dato a Doctor Odyssey ha tutte le carte in regola per ammaliare i fan di lungo corso di Murphy. A ogni puntata la serie è pronta stupire con volti noti, personalità eccentriche e casi quanto meno bizzarri. Questa dinamica sembrerebbe andare in contrasto con l’arroganza e la sicurezza dei protagonisti, ma in termini di intrattenimento è comunque una scelta azzeccata.
Le storie dei passeggeri della Odyssey offrono spunti di riflessione su una miriade di temi complessi. Dall’immigrazione alla salute mentale, passando per la sessualità, il tutto condito dal tono grottesco che permea l’intera serie. I primi due episodi di Doctor Odyssey ci hanno portato a un responso iniziale più che positivo: la serie si classifica come un prodotto che non si prende mai troppo sul serio, mantenendo però un ritmo incalzante e una narrazione accattivante, anche dal punto di vista meramente visivo. Pur non priva di difetti, Doctor Odyssey ha tutto ciò che serve per diventare un successo, specialmente tra gli amanti delle produzioni eccentriche di Ryan Murphy. Con un po’ più di attenzione alla coerenza narrativa e allo sviluppo dei personaggi secondari, potrebbe evolversi sensibilmente nelle prossime puntate.