Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler su Doctor Who (incluse le ultime puntate con David Tennant), Westworld, Billions, Sherlock,Peaky Blinders, New Girl e Gomorra
Non sempre i rapporti tra gli attori e i prodotti che incarnano sono idilliaci; chi per un motivo, chi per un altro, siamo sempre più abituati a strazianti addii e a ricomparse inaspettate. Che il più delle volte ci soddisfano, anche oltre l’iniziale hype. Elencare tutti gli attori che hanno deciso di interrompere una serie tv sarebbe troppo complicato, i motivi sarebbero troppi da enumerare e soprattutto farebbe (ancora) troppo male. Ci sono però degli addii che non hanno il sapore di addii; “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, direbbe Antonello Venditti in una situazione del genere, e non solo. Attori del calibro di Tom Hardy o David Tennant o ancora Anthony Hopkins si sono riservati il lusso di poter tornare dove sono stati bene, da quell’amore che non hanno saputo lasciare del tutto, nemmeno dopo aver annunciato il proprio distaccamento. Tanto di guadagnato per noi, chiaramente, che possiamo continuare a godere delle loro performance e dei loro personaggi. Cosa porta ad un addio? Cosa fa sì che si torni sui propri passi? Non lo sappiamo per certo, quello che sappiamo è che molti clamorosi addii si sono facilmente trasformati in altrettanto spettacolari ritorni. Qualche malevolo sta già pensando ad una progettualità, noi ci limitiamo a ricordare quelli che più di tutti ci hanno fatto soffrire prima, e gioire dopo.
1. David Tennant – Doctor Who
Sappiamo che i fan del Dottore saranno già in lacrime, al solo leggere il nome di David Tennant. Sì perché il Decimo Dottore (dal 2005, a partire dalla seconda stagione di Doctor Who) è quello che più degli altri è entrato nel cuore dei fan, per motivi diversi. Uno fra tutti la spettacolare interpretazione di David Tennant del Dottore più famoso della televisione mondiale. David Tennant, infatti, ha dichiarato più volte di aver realizzato un sogno recitando nel ruolo del Decimo Dottore, sogno che lo ha portato a mettere tutto se stesso nel personaggio. E chiaramente questo è diventato subito palese ai suoi fan. Eppure, a rompere quel rapporto quasi idilliaco, nel 2008, la dichiarazione da parte di David Tennant in merito alla fine della sua collaborazione con Doctor Who: un addio parte della progettualità della serie, visto che gran parte degli interpreti della nuova era hanno mantenuto il ruolo per un massimo di tre stagioni, ma comunque un addio molto doloroso. Manca, però, la parola fine: David Tennant, infatti, è prima tornato per quattro episodi speciali della serie, tra il 2009 e il 2010, e poi di nuovo per il cinquantesimo anniversario del Doctor Who, nel 2012. Per finire col botto: un sontuoso ritorno nelle ultime settimane per tre memorabili episodi, stavolta nei panni del Quattordicesimo Dottore.
2. Anthony Hopkins- Westworld
Non ha bisogno di presentazioni, Anthony Hopkins ha ottantacinque anni e ancora pare avere molta energia. E di fatto, la ha e si vede. Oltre ai grandissimi film in cui tutti quanti lo abbiamo amato, Anthony Hopkins si è dedicato anche alla televisione, seppure si dichiara un suo grande nemico. Nonostante più volte, infatti, ha dichiarato di non guardare affatto la televisione né di essere interessato minimamente a tutti i suoi prodotti, Anthony Hopkins lavora a Westworld e, nel 2016, entra nel cast della serie tv scritta e girata da Jonathan Nolan. Pare che a convincerlo sia stato il ruolo a lui designato, il Dottor Ford, il creatore e capo del parco divertimenti in cui si svolgono le vicende degli automi di Westworld. Inizialmente impaurito, per sua stessa ammissione, dalla confusione che i tempi televisivi gli avrebbero imposto, Anthony Hopkins ha poi dichiarato di essersi lasciato andare e di essersi fatto trasportare dal regista, mettendosi completamente nelle sue sapienti mani. Ma, se è vero che il grande attore noto ai più per la parte di Hannibal Lecter nel film Il silenzio degli Innocenti, aveva firmato per una sola ed unica stagione, Hopkins è poi tornato in seguito per diversi episodi della seconda stagione, regalando ancora tanti brividi.
3. Damian Lewis – Billions
Il co-creatore di Billions, Brian Koppelman, ha sempre dichiarato, in quasi tutte le interviste ufficiali, che niente nella sua serie è inciso nella pietra e che gli addii non sono mai qualcosa di permanente. E, a quanto pare, ha sempre avuto ragione. Una delle sue star, infatti, Damian Lewis (conosciuto a tantissimi per la serie Homeland), dopo uno struggente addio nel 2021, torna sui suoi passi ed è notizia del febbraio del 2023 il suo ritorno nella serie Billions. C’è da dire che da subito, quando ha dovuto lasciare la serie che lo vedeva protagonista nei panni di Bobby Axelrod, Damian Lewis aveva dichiarato che non avrebbe escluso un ritorno; il suo allontanamento, infatti, non è stato dovuto a divergenze artistiche o dissapori sul set, quanto a problemi personali e familiari dell’attore (era sposato con Helen McCrory, scomparsa tragicamente nel 2021). Per oltre una stagione, quindi, la serie televisiva sul mondo della finanza newyorkese ha dovuto fare a meno del suo protagonista, poi tornato a calcare quelle scene per riprendersi il suo palco. L’attore inglese, ha infatti dichiarato di aver recuperato le energie necessarie per tornare nei panni di Bobby Axelrod e per intraprendere una nuova avventura con Billions. I risultati si sono visti subito: il suo apporto negli ultimi episodi è stato decisivo e ha regalato un ottimo finale a una serie che aveva faticato parecchio senza di lui.
4. Andrew Scott – Sherlock
Iconico e complesso, il Moriarty di Andrew Scott è uno dei motivi per cui Sherlock è così bella e anche per cui ha avuto così tanto successo. Andrew Scott è un formidabile attore inglese che è riuscito a rendere una delle nemesi più famose al mondo un personaggio per cui tifare. Il suo Moriarty è, infatti, enigmatico e imprevedibile ma è anche interessante e intrigante, tanto da riuscire a tifare per lui, in alcuni momenti. Nella seconda stagione di Sherlock, lo vediamo uccidersi e poniamo per la prima volta la parola fine al suo personaggio. Ma da quel momento in poi, correva l’anno 2016, nessuno ha mai perso la speranza di rivedere Andrew Scott nei panni di Moriarty. Andrew Scott, però, era inizialmente di un’altra opinione; l’attore inglese dichiarò, infatti, di aver concluso la sua avventura con Sherlock, che Moriarty era decisamente morto e che non avrebbe avuto senso farlo tornare in scena. Il motivo che lo spinse a tali dichiarazioni fu probabilmente legato alla sua voglia di cambiare aspetto in quanto attore, di smettere di interpretare solo ruoli da villain e di reinventarsi in modi diversi. Inoltre, dopo la sua apparizione nello speciale di Sherlock L’abominevole Sposa, era probabilmente stanco di alcune mezze verità sul suo personaggio che i creatori della serie si sono, invece, divertiti a propinare al pubblico. Eppure, nella quarta (e per ora ultima) stagione di Sherlock ritroviamo Moriarty con la voce e con il volto di Andrew Scott ma in una forma diversa, ancora più enigmatica e ancora più iconica. Che Andrew Scott abbia cambiato idea per ridare dignità al suo personaggio?
5. Tom Hardy – Peaky Blinders
“Non ci sono discussioni, Alfie non può morire!” diceva Steven Knight, creatore di Peaky Blinders, alla fine della quarta stagione, quando la quinta era già stata rinnovata. Non potremmo essere più d’accordo. Ma Tom Hardy, forse, ai tempi non lo era. Non ci sono dichiarazioni ufficiali di un vero e proprio addio dell’attore britannico al suo personaggio in Peaky Blinders ma, nel momento di svolta di Alfie Solomons, né lui né il regista avevano mai confermato il ritorno. Alla fine della quarta stagione Alfie sembra morto, ucciso da Tommy, come fosse un perfetto epilogo di una perfetta faida, portata avanti con onore e rispetto, in pieno stile Peaky Blinders. Eppure, i fan non hanno mai smesso di sperare in un ritorno di Tom Hardy e del suo ebreo scorbutico. Già dalla quinta stagione, proprio per il motivo sopra descritto, Steven Knight decide di dare al pubblico una speranza fondata e gli fa vedere Alfie, vivo, isolato, tutto sommato in salute. A quel punto non ci sono più dubbi: Tom Hardy, in qualche modo, tornerà. Ma i fan di Peaky Blinders dovranno aspettare ancora un po’, nello specifico l’inizio della sesta e (in teoria) ultima stagione. Ma l’attesa verrà assolutamente ripagata dal ritorno sulla scene di Tom Hardy in uno dei ruoli più iconici e meglio scritti in Peaky Blinders.
6. Damon Wayans Jr. – New Girl
Chiunque abbia visto New Girl sa che c’è un piccolo mistero di cui spesso ci siamo chiesti il motivo e che non sempre risulta chiaro. La primissima puntata, il pilot della serie creata da Elizabeth Meriwheter, vede la protagonista Jessica Day arrivare nel loft dove vivono tre ragazzi: Nick, Schmidt e Coach, interpretato da Damon Wayans Jr. Quest’ultimo è un personal trainer fissato con lo sport e poco propenso ai rapporti interpersonali, soprattutto con la nuova inquilina che non fa altro che pianger guardando Dirty Dancing. Eppure, in qualche modo riesce ad entrare in contatto con lei. Finita la prima puntata, senza nessun motivo apparente né alcuna spiegazione, non vediamo più il personaggio di Coach, che verrà sostituito con quello di Winston. A quanto pare, quando Damon Wayans Jr. firmò per New Girl la prima volta, aveva ancora un contratto per la sitcom Happy Endings, che stava per essere chiusa. Una volta finita quella serie, infatti, l’attore rese nota la voglia di tornare sul set di New Girl, che lo riaccoglierà nella quarta stagione, per circa una stagione e mezza. Dopodiché, ancora una volta lo vedremo dire addio al suo Coach, questa volta per una semplice questione di scelte di carriera. Nonostante gli alti e i bassi dell’attore e del suo personaggio, Coach è uno dei capisaldi di New Girl e sicuramente uno dei più apprezzati dal pubblico.
7. Marco D’Amore – Gomorra
Marco D’Amore, ma anche Salvatore Esposito, hanno fatto con Gomorra quello che si fa di solito nei film dell’MCU: un film o una serie tramite tra una stagione e un’altra. Sembra pretenzioso ma è effettivamente così: alla fine della terza stagione del grande successo italiano Gomorra, Ciro, il personaggio interpretato da Marco D’Amore, sembra morto nelle acque del Golfo di Napoli. E così abbiamo creduto tutti per un bel periodo di tempo. Fino a che, con una grande intuizione di marketing, Marco D’Amore non ha scritto e prodotto (ma anche, ovviamente, interpretato) il film L’immortale, uscito nelle sale nel 2019, in cui riprendeva la storia del suo Ciro. A quel punto, nonostante delle straordinarie lettere d’addio da parte dell’attore al suo personaggio, ci ha fatto capire che la storia di Ciro non fosse affatto conclusa. E quindi, il pubblico di aspettava già una specie di ritorno, anche se forse non sapeva in che formula. Marco D’Amore ha quindi scritto un film che fungesse da tramite tra la terza, la quarta e la quinta stagione di Gomorra, che ci aiutasse a collegare i pezzi. Per poi tornare sul piccolo schermo, al fianco del suo compagno di avventura Salvatore Esposito, sul set di Gomorra. Una grande operazione di marketing ma anche un’ottima operazione cinematografica che strizza l’occhio al mondo americano, restando sempre in terra nostrana.