Quando parliamo di Doctor Who stiamo chiamando in causa una vera e propria serie culto. Le vicende del Dottore, un alieno venuto da un mondo lontano che viaggia nel tempo a bordo del suo Tardis, hanno davvero un qualcosa di magico. Qualcosa capace di solleticare quel desiderio di avventura che in fondo si nasconde in tutti noi.
Per il nuovo aspirante Whovian (si definiscono così i fan della serie) approcciare Doctor Who potrebbe rivelarsi un’impresa davvero difficile. Stiamo parlando d’altronde di una serializzazione che va avanti dagli anni ’60 e conta ormai 39 stagioni (con film annessi). Spaventati? Niente paura! Abbiamo pensato a 5 episodi perfetti per introdurre un nuovo fan alle fantascientifiche vicende del Dottore. Un paio di premesse prima di cominciare. La prima, e forse la più importante, è che abbiamo preso in considerazione soltanto gli episodi di New Who (il reboot della serie cominciato nell’ormai lontano 2005). La seconda, è che abbiamo selezionato episodi che funzionano bene anche di per sé. Quelli perfetti per intrattenere e incuriosire un neofita senza farlo sentire disorientato. E badate bene, gli episodi sotto citati potete recuperarli qui alla pagina dedicata di Amazon Prime Video.
Pronti per un assurdo viaggio nello spazio-tempo? “Allons-y!”
1) Colpo d’occhio (3×10)
Colpo d’occhio è uno degli episodi più amati e ricordati dai fan di Doctor Who. Eppure, è anche uno dei più atipici che ci siano (addirittura, c’è pensa che sia il miglior episodio della serie). Tanto per cominciare, il Dottore compare molto poco, e l’intera vicenda è raccontata dal punto di vista di Sally Sparrow, un personaggio introdotto soltanto per questa storia (e interpretato da una giovanissima Carey Mulligan).
È uno un episodio che nella storia di Doctor Who occupa in effetti un posto molto speciale. In primis, si tratta dell’unica sceneggiatura della terza stagione scritta interamente da Steven Moffat, che prenderà poi i redini della serie. In concomitanza con l’introduzione dell’undicesimo Dottore di Matt Smith (Moffat, tra l’altro, è anche uno dei due ideatori di Sherlock). Poi, Colpo d’occhio è l’episodio in cui fanno la prima comparsa i terrificanti angeli piangenti, uno dei nemici più temibili de il Dottore. Si tratta di alieni che per un meccanismo difensivo si tramutano in pietra quando vengono osservati… per poi attaccare velocissimi nel momento stesso in cui la vittima distoglie lo sguardo. L’assenza del Dottore per la durata di quasi tutto l’episodio rende le vicende di Sally Sparrow ancora più terrificanti. Cosa può una semplice terrestre contro una minaccia sconosciuta dello spazio profondo?
2) Midnight (4×10)
Midnight è una storia contenuta, nel tempo e nello spazio. Tolto il breve prologo, l’intero episodio di svolge in un’unica stanza, e l’arco temporale raccontato è soltanto di poche ore. La sintesi degli elementi diventa un espediente per premere l’acceleratore sulla scrittura dei dialoghi, dando vita a uno degli episodi meglio sceneggiati della serie.
Il Dottore rimane bloccato dentro a un piccolo veicolo turistico insieme ad altre persone. Quello che all’inizio sembra soltanto un inconveniente da poco si trasforma ben presto in una situazione di vita o di morte quando un’entità misteriosa prende il controllo di uno dei passeggeri. Midnight è un racconto claustrofobico, un thriller spaziale che ricorda molto da vicino le atmosfere de La Cosa. Più di tutto, è un’ottima introduzione al personaggio del Dottore: pochi altri episodi hanno saputo mettere in scena i suoi pregi al pari dei sui difetti in una maniera così chiara e semplice. Doctor Who, nella sua sintesi più estrema, è la storia di un uomo che non può permettersi di restare da solo. Midnight inquadra alla perfezione questo concetto (a tal proposito, ecco un’analisi psicologica del decimo Dottore).
3) L’undicesima ora (5×01)
Se dovessimo scegliere l’episodio perfetto per introdurre un nuovo fan a Doctor Who, la risposta sarebbe senza ombra di dubbio L’undicesima ora. Parliamo dell‘esordio di Matt Smith nel ruolo del personaggio protagonista (dopo essere comparso in un breve cameo nel finale della quarta stagione). Nuovo Dottore, nuovo cast di comprimari: L’undicesima ora rappresenta per la serie una ripartenza, un soft reboot, e dunque un punto d’ingresso ideale per chiunque voglia approcciarsi a questo universo narrativo per la prima volta.
L’episodio rappresenta anche una sintesi perfetta del personaggio del Dottore, il che ha francamente del miracoloso: Matt Smith (il più giovane Dottore della storia, al tempo delle riprese ventiseienne) entra subito nel ruolo con una disinvoltura da vero professionista. Non era certo un compito facile succedere all’amatissimo David Tennant, eppure il nuovo attore riesce a proporre un propria reinterpretazione dell’ultimo Signore del Tempo che è unica e all’altezza delle aspettative. Divertente, logorroico e iperattivo come un bambino troppo cresciuto: benvenuto undicesimo Dottore!
4) Vincent e il Dottore
Uno degli aspetti più affascinanti di Doctor Who è ovviamente il viaggio nel tempo. Gli stessi personaggi comprimersi inseguono il Dottore nelle sue avventure affascinati da questa prospettiva, trasformandosi in dei simulacri di noi stessi spettatori. Chi non vorrebbe visitare Pompei? O vedere l’ultimo giorno del pianeta Terra? O diventare un agente segreto del presidente degli Stati Uniti negli anni della guerra fredda?
Nel corso dei suoi mille viaggi, il Dottore incontra diversi personaggi famosi: da Charles Dickens a Winston Churchill, da William Shakespeare a Robin Hood. Tra tutti, forse quello che ha più saputo conquistare il cuore dei telespettatori è Vincent Van Gogh, per l’occasione magistralmente interpretato da Tony Curran. La serie riesce a restituire al personaggio il peso e la dignità che gli spettano, senza dimenticarsi di intrattenere e riuscendo a commuovere con sincerità. Le vicende del pittore e quelle del Dottore si mescolano insieme in un modo bizzarro ma funzionale, che riassume molto bene l’anima di Doctor Who.
5) Il pilota
Potrebbe sembrare strano cominciare a guardare una serie dalla prima puntata di una decima stagione, eppure Il pilota (nome non causale) funge da perfetto punto d’ingresso. Si tratta a tutti gli effetti di un altro soft reboot, e di una testimonianza di come Doctor Who si presti perfettamente anche a una visione casual. Non serve recuperarsi tutti gli episodi né della serie vecchia né tantomeno di quella nuova: stiamo parlando di un prodotto strutturato appositamente per accogliere sempre nuovi fan.
In questo senso, Il pilota svolge il suo lavoro alla perfezione: scopriamo il Dottore attraverso gli occhi di una ragazza che lo incontra per la prima volta, e veniamo introdotti insieme a lei nel suo strano mondo di alieni e di viaggi nel tempo. La ragazza in questione è Bill Potts, una delle migliori comprimarie dell’intera serie, e il contesto è quello universitario. Intrufolandosi alle lezioni di un misterioso professore, Bill da inizio a un’avventura oltre lo spazio tempo… e noi la seguiamo. Già, la seguiamo anche se questa potrà arrecarci disagi di cui non ci libereremo mai, come i 30 che solo i fan possono capire e che abbiamo elencato qui.