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Doctor Who ha contraddetto 57 anni di storia con un solo episodio?

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Nato come semieducativo, lo show incentrato sulle avventure dell’alieno proveniente da Gallifrey ha preso una piega molto diversa rispetto a quella concepita in origine. Dall’esplorazione della storia umana è passato a quella dei mondi alieni o futuri lontani. Ed è per questo che il concetto di viaggio nel tempo è il cuore pulsante di Doctor Who. Inevitabilmente però arrivano anche le domande sulla meccanica temporale: come funziona? Qual è la relazione tra passato, presente e futuro?

Doctor Who ha sempre considerato il tempo come un fiume. La sua sorgente è il Big Bang e la sua fine è il Big Crunch. Per chi non lo sapesse, quest’ultima teoria ritiene che l’Universo prima o poi smetterà di allargarsi e inizierà a collassare su se stesso. Il Dottore, grazie al TARDIS, può arrivare in un punto del fiume in qualsiasi momento. Una volta che ha sperimentato un evento, questo diventa fisso e non può essere cambiato. Nonostante qualche dettaglio possa mutare tendenzialmente il flusso complessivo rimane invariato. Ecco perché alcuni fan sono riusciti a costruire intere linee temporali che vanno dall’inizio dell’Universo alla sua fine.

Dopo tutti questi decenni, però, Doctor Who sta cambiando il suo modo di intendere i viaggi temporali.

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Nel terzo episodio della dodicesima stagione il Dottore e i suoi companion si ritrovano su Orphan 55, un pianeta sconvolto da una catastrofe ambientale, uno dei cosiddetti Mondi Orfani. E quello in cui sono arrivati i protagonisti di Doctor Who si scopre essere una Terra futura, devastata dal riscaldamento globale e trasformata in un paesaggio infernale a causa della guerra nucleare. I mostri della puntata non sono altro che esseri umani che si sono adattati alle ostili e difficili condizioni del luogo in cui vivono. La rivelazione è scioccante per i companion. Il Dottore, attraverso il suo monologo, cerca di infondere loro speranza, invitandoli allo stesso tempo a non perderla.

Quelle parole sono rivolte non solo ai companion ma a tutti gli esseri umani in ascolto. A tutti gli spettatori. In modo che la smettano di distruggere la Terra, evitando eventi e fenomeni catastrofici irreversibili. Perché il futuro di Orphan 55 non è scritto. È uno dei tanti possibili. Ecco che quindi, inconsapevolmente, quel discorso un po’ troppo retorico suggerisce un modello diverso di meccanica temporale mai visto finora in Doctor Who.

Stiamo parlando del Multiverso. Esso è la prova che ogni decisione consapevole può cambiare la storia e creare inconsapevolmente una nuova linea temporale.

Ci sono decisioni che non cambiano il corso degli eventi. Come scegliere che mangiare a pranzo. Altre invece sono così determinanti da modificare l’intera storia umana. Ad esempio in The Man in The High Castle (serie unica per 5 motivi) abbiamo un mondo in cui le decisioni tattiche attuate nella seconda guerra mondiale portano alla vittoria dei Nazisti invece che degli Alleati. Se entriamo nel mondo dei supereroi troviamo The Flash, una serie tv interamente basata sul Multiverso. Infatti, lo stesso Barry Allen cambia la linea temporale più di una volta. In Agents of SHIELD, invece, gli agenti segreti sono catapultati in una linea temporale dove la Terra è stata distrutta.

In Doctor Who il modello del Multiverso è dato dal fatto che il Dottore offre speranza ai suoi companion. Yaz, Ryan e Graham non hanno visto il loro futuro, ma come potrebbe essere se gli esseri umani non inizieranno a cambiare le cose. Osservando quello che è successo a Orphan 55 possono prendere decisioni diverse e riscrivere così il futuro. Le loro azioni magari sembrano insignificanti adesso, ma non si può sapere che effetti avranno successivamente. Come quando si lancia un sasso in un lago: sembra che non cambi nulla, ma in realtà quel sasso trasforma la configurazione del lago per sempre.

I think you forget how powerful you are.

Con queste parole il Dottore, supponendo che la teoria del Multiverso sia valida, ribadisce quando le decisioni umane siano potenti. Il potere cumulativo di miliardi di decisioni può creare diverse linee temporali, come quella in cui la Terra è distrutta dai cambiamenti climatici e dalla guerra nucleare e quella in cui non lo è.

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Ma il Multiverso si adatta alle precedenti storie di Doctor Who?

Questo modello sembra essere in contrasto con tutto ciò che Doctor Who ha stabilito in precedenza. Esistono diverse linee temporali. Lo vediamo in Inferno con protagonista il Terzo Dottore, più recentemente in Rise of the Cybermen e The Age of Steel con protagonista il Dottore di David Tennant. Ma è difficile viaggiare tra quelle linee, il che porta il Dottore e i companion a esplorare soltanto una di esse che opera in modo piuttosto coerente. Per questo quando il Signore del Tempo viaggia in epoche passate tenta di non cambiare la storia. Sa quali sarebbero le conseguenze. Ten insiste che non può salvare nessuno per paura di modificare la linea temporale nell’episodio di Pompei. Thirteen segue questo mantra nella puntata dedicata a Rosa Parks (tra i personaggi realmente esistiti meglio interpretati). Non può cambiare niente, il rischio è troppo elevato. L’arresto di Rosa deve assolutamente avvenire. E così è stato.

Se la teoria del Multiverso venisse assunta in Doctor Who, allora il Dottore dovrebbe essere d’accordo con qualsiasi modifica, consapevole che potrebbe creare una nuova sequenza temporale.

Eppure, resta il fatto che il futuro di Orphan 55 è completamente diverso da qualsiasi linea temporale vista nello show. È davvero notevole, dato che Doctor Who ha esplorato il futuro della Terra fino al giorno in cui la stella è diventata una supernova nell’episodio The End of the World. Ciò suggerisce che il Dottore sta dicendo la verità in Orphan 55, non sono solo le parole che i suoi companion vogliono sentirsi dire. È un futuro possibile, non definitivo.

Sarà affascinante vedere se questa idea verrà sviluppata o se si rivelerà soltanto un errore della sceneggiatura.

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