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Perché Doctor Who non è più Doctor Who?

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“Come along” ti urla dietro il Dottore e tu non puoi fare altro che seguirlo dentro quella strana cabina telefonica blu. Ma Doctor Who? E Dottore di cosa poi? Beh, un po’ di tutto, dai dinosauri ai centurioni, dai mondi alla fine dell’ Universo ai pozzi satanici. Dottore della speranza, delle seconde possibilità, ma anche della guerra e del dolore. Non capita tutti i giorni che un uomo così straordinario, un uomo venuto dalle stelle, ti proponga di viaggiare con lui. Destinazione? Ovunque e in qualunque tempo, basta solo abbassare una leva lì e un’altra leva là e il gioco è fatto. Non sarà sempre facile, ci saranno parecchi pericoli e a volte ci si potrebbe rimettere la vita, ma sfideremmo chiunque a non accettare quella proposta e salire sul TARDIS.

Fin da quel primo viaggio in bianco e nero, Doctor Who ci ha portati in posti straordinari attraverso il tempo e lo spazio: su in alto tra pianeti sconosciuti e astronavi misteriose e giù fino alla cara, vecchia Londra.

A bordo del TARDIS, attraverso gli occhi dei companion, abbiamo gioito e sofferto, abbiamo osservato le magie dell’universo e ne siamo rimasti affascinati. Adesso, però, qualcosa è cambiato e quella magia sembra essere andata perduta, almeno in parte. Sul nuovo Dottore sono state dette parecchie cose, il fandom dello show britannico si è spaccato in due: chi da un lato ha apprezzato la novità, ritenendola necessaria; chi, dall’altro lato, è rimasto deluso dagli innumerevoli cambiamenti messi in atto da Chris Chibnall.

Mi sembra doveroso fare una premessa. Doctor Who è uno show indubbiamente diverso, a prescindere dall’opinione positiva o negativa che si abbia di fronte a questo cambio di rotta. Il discorso, quindi, riguarda il perché e il come la serie tv britannica si sia trasformata in qualcosa di nuovo.

Doctor Who

Questa premessa mi sembra necessaria, per poter condividere un punto di vista e un sentimento di delusione legato a diversi fattori. Non è solo il Dottore donna, non è la trama tendente al procedural, sono un insieme di elementi che hanno cambiato Doctor Who rendendolo, per molti, quasi irriconoscibile.

L’annuncio di Jodie Whittaker come nuova protagonista ha generato uno scossone incredibile. Fin dalla prima stagione, andata in onda nel 1963, il Dottore ha sempre avuto un interprete maschile e come uomo si è presentato ai diversi companion e personaggi incontrati lungo il cammino. La presenza, per la prima volta, di un Dottore donna ha cambiato molto il modo di concepire la sessualità del Time Lord, già messa in discussione con la presenza di Missy. Jodie Whittaker rappresenta dunque un cambiamento epocale nella storia di Doctor Who, una scelta che non tutti hanno accolto positivamente.

C’è una ragione se il Dottore è da sempre un uomo e no, potrebbe non risiedere nella società maschilista in cui il personaggio è nato.

Il Dottore è un uomo, dalla visione limitata, a volte fredda e cinica, incapace di sorprendersi ancora del vasto universo attorno a lui. In virtù di quell’essere uomo, diventa indispensabile la figura della companion, una donna che, con la sua forza e sensibilità, è in grado non solo di tenergli testa ma soprattutto di far emergere quel lato umano che a volte lui tende a mettere da parte. In tal senso, il Dottore donna ha una marcia in più, presenta una sensibilità e un’attenzione alla vita senza dubbio maggiore rispetto a quella dei suoi predecessori. Il suo essere così “buona”, però, la rende anche un personaggio realizzato, che non ha bisogno di affrontare una crescita morale, il Tredicesimo Dottore si preoccupa già fin troppo delle conseguenze delle sue azioni.

Doctor Who

I momenti più alti, che ogni fan di Doctor Who ricorda, sono quelli in cui il Dottore viene messo di fronte alla gravità delle proprie scelte, quando si rende conto di ciò che ha perso o di ciò che continua a perdere. Quando soprattutto le persone alle quali si è affezionato, come Amy, Rose e Clara, gli vengono strappate via. Nel rapporto tra Dottore maschio e companion donna è racchiuso, forse, il cuore stesso dello show, dove il valore e il ruolo delle companion supera di gran lunga l’importanza dell’uomo delle stelle.

Nella forza di Donna, nel coraggio di Amy, nella dolcezza di Rose, nell’ingegno di Clara troviamo le stesse qualità che contraddistinguono ogni donna e che aiutano il Dottore a diventare la versione migliore di se stesso.

Senza dubbio possiamo affezionarci a questa nuova versione del Dottore, la Whittaker rimane una grande interprete e dona nuova gioia e innocenza a uno stanco Time Lord. Se quindi è anche possibile accettare questo cambiamento, è piuttosto complicato venire a patti con le decisioni narrative di Chris Chibnall (alcune delle quali potrebbe aver messo a repentagli tutta la storia dello show). In questo caso, infatti, più che in relazione al casting, l’intera comunità di Doctor Who si è rivelata piuttosto insoddisfatta delle scelte di trama dello showrunner. Nel tentativo di distaccarsi dal lavoro di Steven Moffat, Chibnall è tornato alle trame orizzontali e alle storie autoconclusive, entrambe molto in voga durante le stagioni di Doctor Who degli anni Novanta, ma alquanto inadatte ai gusti e ai tempi televisivi moderni.

the walking dead - doctor who

Dal 2005, Doctor Who ha fatto affidamento su grandi archi narrativi, arricchiti, di volta in volta, di nuovi elementi. La scelta di Chibnall è come se annullasse il lavoro portato avanti dai suoi predecessori.

Quello che è stato costruito in più di 15 anni, viene praticamente spazzato via dalla decisione di Chibnall di voler fare di testa propria. Forse fin troppo. Dopo una prima drastica decisione, per cui sono stati eliminati i villain storici della serie, lo showrunner è dovuto tornare sui suoi passi. Insomma, da due stagioni a questa parte, Doctor Who è ben lungi dall’essere lo show che abbiamo imparato a conoscere e ad amare. Nel tentativo di rinnovamento, sono state prese alcune decisioni che non hanno fatto altro che minare lo spirito più profondo di questa serie tv.

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