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I 10 grandi temi esistenziali affrontati in Doctor Who

Doctor Who
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Si pensi per un secondo ai confini che diamo alla nostra vita. Confini semplici, spontanei, senza tanti ragionamenti apparenti. Si nasce e si muore. Siamo soggetti ai vincoli del tempo e dello spazio. Abbiamo a disposizione un’unica occasione di vita e dobbiamo giocarcela al meglio. La salute, la famiglia, il lavoro, l’amore, l’amicizia e tutto il resto sono naturali conseguenze di uno spazio esistenziale dentro il quale ci muoviamo. La prospettiva di base è una, gli sviluppi possibili sono al confine con l’infinito.

In Doctor Who tutto cambia, per poi tornare al punto di partenza. “Si prende la strada più lunga”, mettendo in scacco il destino. La serie della BBC è una scomposizione continua di schemi che diamo per scontati, ma scontati non sono. Si danza sullo spazio e sul tempo, alla scoperta di anime e stati d’animo sempre diversi. Le avventure di un alieno scavano dentro di noi per riportarci alle nostre vite, solo all’apparenza vincolate. Questione di prospettive e di senso d’immaginazione.

Quello che segue è un articolo che procederà all’interno della scomposizione esistenziale di Doctor Who, fornendoci un quadro utile per capire meglio i temi delle nostre vite.

Siete pronti? Allora non allacciate le cinture. In questo viaggio dovrete sentirvi liberi. 

I DIECI GRANDI TEMI ESISTENZIALI DI DOCTOR WHO

  • 1. ESSERE MORTALI 

clara oswaldSe ne parla continuamente ad alta voce. Siamo quel che siamo perché abbiamo la consapevolezza che arriverà un punto definitivo. Non possiamo non darlo per scontato. Ma se non fosse così? E se avessimo dodici o più vite da vivere? E se potessimo divertirci tra lo spazio e il tempo? Cambierebbe tutto e si rischierebbe di impazzire, a meno che non si sia il Dottore. Però non è così.

La morte, tuttavia, ha un risvolto positivo: se non si ha tempo da perdere, si utilizza meglio il proprio tempo. Osservando la propria mortalità dalla prospettiva di un mortale rigenerabile, si valorizza meglio l’occasione di vita che si ha a disposizione. Pensate ai vari companion che hanno accompagnato il Dottore: sono mortali e non lo dimenticano mai, eppure accettano con più serenità l’incombenza di una fine. In questo senso, l’esperienza traumatica di Clara nella nona stagione moderna è un ottimo spunto.

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