4. Miss Representation
Premiata al Sundance Festival nel 2011, la documentarista Jennifer Siebel Newsom ha dato voce (e attenzione mediatica) a un problema che, negli anni, non ha mai davvero trovato una soluzione: la sottorappresentazione che i media tradizionali danno delle donne. Anticipando molte delle istanze portate nelle piazze con la Women’s march, in Miss Representation la Newsom ha dimostrato quanto la componente femminile della società sia spesso vittima di un contorto processo di manipolazione da parte di tv, stampa e pubblicità le quali, offrendone un’immagine sbagliata, finisce col diventare complice di un maschilismo dilagante. E, soprattutto, della diffusione di messaggi tossici che finiscono col condizionare in maniera pericolosa le generazioni più giovani e meno preparate.
Attraverso una serie di interviste a donne di spicco della politica, del cinema e della televisione come Condoleeza Rice, Jane Fonda e Geena Davis e una colonna sonora che cavalca l’onda dell’empowerment femminile, il documentario sottolinea l’urgenza di modelli femminili positivi da cui trarre ispirazione e la necessità pretesa dai media di adeguarsi a queste richieste, ragionando per merito e non in base a presunte superiorità di genere. Insomma, un prodotto che ha ancora parecchi legami con l’attualità, una visione consigliata alle donne e non solo.