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La Classifica delle 10 migliori docuserie del 2024

Un'immagine della docuserie 'E poi il silenzio: il disastro di Rigopiano', tra le migliori docuserie del 2024
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Il 2024 si è rivelato un anno eccezionale per gli amanti delle docuserie. Le produzioni, tutte di altissimo livello, hanno spaziato tra storia, sport, moda e intrattenimento. Dalle vicende di figure iconiche come Winston Churchill e Simone Biles agli approfondimenti su fenomeni culturali come Vogue negli anni Novanta, passando per l’eredità de I Soprano. Le docuserie di quest’anno hanno saputo unire narrazione avvincente, innovazione visiva e contenuti approfonditi. In questa classifica sulle 10 migliori docuserie del 2024, intendiamo celebrare le produzioni che hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico e offrire nuove prospettive su temi familiari e inediti. Ogni titolo selezionato non solo racconta una storia, ma invita lo spettatore a riflettere su aspetti più ampi, toccando corde emotive e intellettuali.

10) Churchill in guerra

Un frame tratto da Churchill in guerra

Questa docuserie storica targata Netflix di cinque episodi, disponibile sulla piattaforma da pochi giorni, tenta di addentrarsi nel lato meno esplorato della figura di Winston Churchill. Attraverso materiali d’archivio raramente visti prima, Churchill in guerra offre un’immagine complessa dell’uomo dietro al leader. La serie si concentra sulle pressioni psicologiche che Churchill affrontò. Dalle difficoltà nel mantenere unito il governo britannico al rapporto controverso con i suoi generali e alleati internazionali. Grazie a testimonianze di storici di fama mondiale e analisi di esperti, lo spettatore è immerso nei momenti più critici della guerra. Tuttavia, uno dei “limiti” di Churchill in guerra è forse il suo orientamento. La presenza di figure di spicco come George W. Bush e Boris Johnson arricchisce il documentario con preziose riflessioni sulla leadership di Churchill, ma non sempre queste si concentrano su aspetti storici inediti. 

D’altra parte, uno dei punti di forza della produzione è l’accessibilità a un vasto pubblico. Churchill in guerra utilizza un linguaggio semplice e diretto che contribuisce a catturare l’attenzione anche di chi non ha una profonda conoscenza della storia. Tuttavia, questa scelta stilistica porta con sé un ulteriore limite: la narrazione appare talvolta eccessivamente semplificata. In questo modo lo spazio analitico è ridotto e viene meno la critica degli eventi e delle decisioni del leader britannico. L’elemento che spicca per originalità è l’uso dell’intelligenza artificiale per ricreare la voce di Churchill. Tale scelta, sebbene innovativa, solleva diverse questioni. Questo espediente tecnologico, per quanto interessante, si percepisce spesso come un artificio estetico più che come un elemento davvero integrato alla narrazione e pensato ad hoc. La voce ricreata riduce inevitabilmente l’efficacia del racconto, mancando di quella profondità emotiva che avrebbe potuto amplificare il peso delle parole di Churchill.

9) God Save Texas: la creatura HBO è tra le migliori docuserie del 2024

Un'immagine tratta da God Save Texas

Questa docuserie di sei episodi prodotta da HBO ci porta nel cuore del Texas contemporaneo, esplorando la complessità di uno degli stati più iconici e contraddittori degli Stati Uniti. God Save Texas analizza le dinamiche sociali, politiche e culturali dello stato, intrecciando le sue tradizioni profonde con le sfide di un mondo in evoluzione. God Save Texas si serve di interviste a politici, attivisti, imprenditori e cittadini comuni, per offrire una visione a tutto tondo. L’aspetto centrale è il modo in cui il Texas sta affrontando questioni cruciali come l’immigrazione, la transizione energetica, i diritti civili e l’identità culturale. Un punto di forza della docuserie è la sua capacità di raccontare storie personali che rispecchiano le grandi trasformazioni dello stato. Dal rancher che lotta per mantenere le sue terre alla giovane attivista che si batte per i diritti LGBTQ+ in una comunità conservatrice. 

Ogni episodio si concentra su protagonisti unici che danno voce alle tensioni e alle speranze del Texas odierno. La regia è sapiente nel bilanciare i toni: non mancano momenti di introspezione e dure verità, ma ci sono anche sprazzi di umorismo e leggerezza. Per esempio, le scene che immortalano le stravaganti tradizioni texane smorzano i toni più critici, mostrando gli iconici rodei e i festival di barbecue. La fotografia è uno degli aspetti più interessanti della serie: riesce a catturare al meglio la bellezza naturale del Texas, dai deserti sconfinati alle moderne skyline delle città. God Save Texas non è solo un racconto di uno stato, ma un’esplorazione dell’America stessa, rappresentando le tensioni tra passato e futuro, conservatorismo e progresso. Grazie a una narrazione avvincente e a una straordinaria attenzione ai dettagli, questa docuserie riesce a coinvolgere lo spettatore, spingendolo a riflettere su cosa significhi essere texani e, più in generale, americani nel ventunesimo secolo.

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