Avete presente quell’amica/o che, una volta trovata la sua dolce metà, scompare nel nulla senza più dare sue notizie? Ma sì, stiamo parlando di quella persona che vi lascia senza alcun biglietto d’addio, tanto che in più di un momento siete stati indecisi se contattare “Chi l’ha visto?” oppure considerare seriamente l’ipotesi di un rapimento da parte degli alieni. Ecco, potete stare sereni perché finalmente abbiamo trovato una risposta al mistero dell’accoppiato scomparso, nonché una soluzione all’altrettanto incredibile enigma del suo improvviso e insperato ritorno. Siete curiosi di scoprire quali eventi straordinari si nascondono dietro questo ciclo di repentine scomparse e apparizioni? Allora è arrivato per voi il momento di guardare Dollface, finalmente disponibile in Italia su Disney Plus.
Dollface è la storia di Jules (Kat Dennings), che dopo oltre cinque anni viene lasciata dal suo fidanzato Jeremy. La fine della sua relazione è una doccia d’acqua fredda per la ragazza, che alla soglia dei trent’anni si rende conto di essersi annullata completamente all’interno della vita di coppia, rinunciando a coltivare rapporti al di fuori di questa e trascurando le amicizie che aveva prima di Jeremy. Così, a pochi minuti dall’inizio della serie, Jules realizza per la prima volta che durante i precedenti cinque anni ha vissuto in una bolla, dimenticandosi progressivamente di tutti coloro che abitavano all’esterno del suo piccolo guscio fin troppo confortevole.
La nostra protagonista, rimasta sola e totalmente incapace di affrontare la vita da sé, decide allora egoisticamente di ricucire i rapporti con le sue migliori amiche del college Stella (Shay Mitchell, la Emily Fields di Pretty Little Liars) e Madison (Brenda Song, meglio nota come l’unica e sola London Tipton di Zack e Cody al Grande Hotel), trascurando tuttavia il dolore che la sua improvvisa scomparsa aveva causato loro e soprattutto il fatto che, a differenza di Jules, le due siano andate avanti per la loro strada e non siano affatto entusiaste del ritorno esclusivamente motivato da ragioni opportunistiche della loro ormai ex amica.
Il desiderio di riconquistare i favori di Madison e Stella metterà in moto un processo di crescita e realizzazione personale per Jules, che da ragazza incapace di mettersi in gioco e terrorizzata dall’idea di restare da sola inizierà a prendere coscienza di sé e delle sue vere priorità, ma soprattutto riuscirà per la prima volta in vita sua ad abbracciare l’idea che non si può passare le proprie giornate a nascondersi e sperare che tutto vada bene. Anzi è necessario lottare, mettersi alla prova, conoscere il fallimento e il cambiamento.
“Don’t call me dollface”
“Non chiamarmi bambolina”
Dollface è, senza alcun dubbio, Jules. Eppure a Jules quel nomignolo affettuoso (dollface, tradotto in italiano con “bambolina”) attribuitole dal fidanzato inizia a stare stretto prestissimo, nel momento in cui realizza che è il soprannome di una persona che non avrebbe mai voluto diventare, una di quelle che annullano completamente se stesse all’interno di una relazione romantica. Nell’istante in cui viene lasciata dal suo ragazzo storico, i pensieri di Jules iniziano a prendere sempre più spazio, le sue paure si materializzano – letteralmente – nel corpo di un’anziana signora con sembianze feline (una old cat lady, gioco di parole in lingua inglese che rimanda all’immagine della zitella circondata da gatti).
La comparsa della old cat lady è il primo momento in cui Dollface dimostra di essere una serie tv con tutte le carte in regola per diventare un cult generazionale, seguendo almeno in parte l’ingombrante scia di Fleabag. Infatti è proprio il continuo dialogare di Jules con i bizzarri personaggi che affollano i suoi pensieri la caratteristica peculiare di Dollface, che la distingue fin da subito da molte altre comedy che hanno cercato di raccontare il sentimento di precarietà e insoddisfazione che coglie le nuove generazioni alla soglia dei trent’anni. Le paure di Jules prendono corpo, diventano immagini che scorrono davanti ai suoi occhi, le mostrano le conseguenze delle sue azioni, diventano il simbolo di quella presa di coscienza che la protagonista della serie ha cercato per anni di evitare anche a costo di rinunciare alla propria esistenza come persona indipendente.
Crescere è una strada senza fine, ma non deve essere per forza percorsa in solitudine. Jules lo realizza quando è quasi troppo tardi, eppure nel momento in cui decide di mettersi in gioco veramente per la prima volta nella sua vita scopre che c’è ancora tempo, che esistono ancora persone capaci di tenderle la mano e incoraggiarla a mettere un piede davanti all’altro fino a che, guardandosi indietro, scoprirà di avere percorso molta più strada di quanto non avesse mai sperato di poter compiere. Madison, Stella e la nuova arrivata Izzy (Esther Povitsky) diventano per Jules il motore del cambiamento, amiche disposte a tollerare i suoi errori ma solo fino al punto in cui dimostra di non volerli ripetere, angeli custodi imperfetti che le ricordano quali sono le cose per cui vale davvero la pena lottare.
Affezionarsi alle quattro protagoniste di Dollface è inevitabile, perché tutte a modo loro presentano caratteristiche che le rendono amabili nella loro perenne incapacità di essere all’altezza degli assurdi standard che vorrebbero incontrare. Madison è ferita dall’abbandono di Jules e terrorizzata all’idea di stare fingendo di esser la donna in carriera che di fatto è, Stella che vorrebbe smettere di vivere la vita come se fosse un eterno presente e iniziare a guardare al futuro, Izzy ha paura persino di essere chiamata con il suo vero nome perché teme di essere rifiutata e infine Jules, alle prese con la rivoluzione della propria vita. Insieme le quattro amiche trovano un equilibrio, scoprono come vivere e smettere di nascondersi, commettendo una serie infinita ed esilarante di errori, ma sono sempre pronte a rialzarsi e porvi riparo.
Dollface è una commedia brillante, capace di alternare momenti di estremo realismo a immagini surreali che rimandano al fantastico e all’immaginifico, è una storia di crescita personale e amicizia, di opportunità mancate e di seconde occasioni. Sono diversi i momenti che vi faranno ridere di gusto, ma altrettanti quelli in cui vi troverete a riflettere, perché immedesimarsi con le assurdamente realistiche protagoniste della serie è fin troppo facile. Dollface porta sullo schermo i dubbi e le paure di un’intera generazione e li esorcizza, mostra come con l’aiuto delle persone giuste sia possibile prendere in mano la propria vita e camminare a testa alta nella direzione giusta. Non vediamo l’ora di scoprire come si evolveranno le avventure di Jules, Madison, Stella e Izzy nella prossima stagione della serie, fortunatamente già confermata, e di continuare a cadere, ridere e rialzarci insieme a loro.